di Fabrizio Casari

Ranieri sostiene che non è il caso di parlare di partita della svolta e forse ha ragione. Ma il fatto è che l’Inter ritrova la vittoria tra le mura amiche del Meazza, infliggendo un 2 a 0 alla Fiorentina: un risultato che solo gli errori clamorosi di Muntari e di Pazzini non hanno reso più rotondo. Il rientro di Maicon e del concretissimo Lucio al centro della difesa hanno certamente infuso sicurezza alla squadra di Ranieri e l’ottima prova del giovane Faraoni, insieme alle buone cose fatte vedere da Nagatomo e Coutinho, hanno fornito una buona amalgama tra vecchi e giovani.

Soprattutto, Ranieri ha avuto la saggezza di schierare un modulo che offre molte più garanzie di tenuta con minor corsa, con Motta a dare ordine alle trame offensive e Cambiasso a interdire. Ancora presto per parlare di svolta, ma essere passati dal lato sinistro della classifica, per la prima volta quest’anno, non può che far bene ai nerazzurri, che comunque aspettano il rientro di Snejder e Forlan, con i quali il tasso tecnico della squadra e la sua imprevedibilità cresceranno decisamente.

La Fiorentina è stata invece poco più che uno sparring-partner: apparsa da subito come una squadra priva di senso logico e a cortissimo di idee su come arrivare alla porta avversaria, ha dimostrato tutte le sue lacune sia in fase di costruzione del gioco che nell’assetto difensivo, la cui sbadataggine ha permesso i due gol interisti e altre diverse azioni da rete non concretizzate. Va bene, mancavano Jovetic e Montolivo, ma dall’altra parte non c’erano Snejder, Forlan, Zanetti, Chivu e Stankovic. La mano di Rossi, insomma, ancora non si è vista, sperano a Firenze, ma il rischio è che i miracoli li facciano solo i santi e non gli allenatori. Vuoi vedere che non era proprio tutta colpa di Mijhailovic?

L’Udinese vince (ma ormai non fa più notizia) e convince. La squadra di Guidolin, che in attesa di Roma-Juventus di stasera si gode la solitaria testa della classifica, si sbarazza anche del Chievo, che pure gioca una buona gara. Sanchez, Inler, Zapata: chi erano costoro? Ceduti i tre assi, l’Udinese gioca come e meglio di prima. Quando arriverà il momento di riconoscere che Guidolin è il migliore tecnico italiano?

Non è andata bene la prima di Serse Sosmi sulla panchina del Lecce. I salentini, puniti nel rush finale, non hanno certo demeritato, sia tatticamente che tecnicamente e avrebbero decisamente meritato almeno un pareggio; ma nel calcio non vince sempre chi gioca meglio e avere o no Klose in squadra fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Il bomber tedesco, infatti, ha realizzato una doppietta e un assist che sono valse la vittoria della squadra di Reja. Parla poco e non scrive libri il Miro di Germania, ma in classifica cannonieri si trova allo stesso posto del chiacchierone Ibra, con otto gol segnati.

Ad ogni modo la Lazio ha dimostrato di avere il piglio della grande squadra, quelle che riescono a vincere anche quando non lo meritano del tutto e che, anche quando il gioco non gira bene, riescono a ribaltare il passivo grazie alle giocate individuali dei loro campioni. Con queste vittorie non arrivano solo i tre punti, pur importantissimi, ma anche iniezioni di autostima e consapevolezza dei propri mezzi, arnesi indispensabili nella bottega dei vincenti.

Contro il miglior Bologna di quest'anno, il Milan ottiene solo un pareggio e l’arbitro Rocchi torna protagonista con le sue sviste clamorose, negando un rigore al Bologna per una evidentissima deviazione di mano di Seedorf nella sua area mentre ne assegna uno assai dubbio al Milan per fallo su Ibrahimovic. Che, non contento, ne chiede un altro senza storia. Lo stesso Allegri, nel dopo partita, dirà che Ibra “si è buttato”.

Del resto, dopo non aver concesso il rigore contro Seedorf fischiarne un altro ancor meno evidente contro il Bologna avrebbe comportato seri problemi di gestione della gara. Ma la sfacciataggine con la quale Seedorf continua a sostenere che il suo fallo di mano non c’era meriterebbe due rigori e non uno solo. Quando si riceve un regalo o si ringrazia o si tace. Il Milan farebbe bene a chiedersi il perché di tanti errori; l'assenza di Robinho pesa così tanto?

Il Napoli, evidentemente scarico per le fatiche di coppa, pareggia sul sintetico di Novara solo grazie ad un tiro di Dzemaili che interviene a seguito di un clamoroso liscio di Hamsik. Non è stato il miglior Napoli ed è invece sceso in campo un ottimo Novara che, fra le squadre in zona salvezza, appare quella meglio organizzata. Il Genoa torna a vincere e lo fa in trasferta, con una prova tutta cuore e corsa che salva la panchina di Malesani, che traballava non poco. Pareggio ricco di emozioni tra Atalanta e Catania come tra Cagliari e Parma, con quest’ultima che rischia di perdere Giovinco per diverse settimane. Ma le due partite hanno anche fornito un piccolo festival delle occasioni mancate, che forse verranno rimpiante ancor più nei prossimi mesi.

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