di redazione

La notizia più interessante di questa 29esima giornata di Campionato la forniscono gli dèi del meteo. A pochi giorni dalla primavera, nel Nordovest si respirava aria natalizia: il "manto nevoso" d'invernale memoria ha condizionato i posticipi di Inter e Lazio, reduci dalle sfide Uefa di giovedì. Ai nerazzurri sarà concesso qualche giorno in più per recuperare dai 180 minuti gloriosi ma inutili contro il Tottenham, visto che la partita con la Samp è stata rinviata ai primi di aprile, causa bufera. I biancocelesti, invece, hanno messo un altro tassello al loro crollo verticale in serie A, sconfitti per 1-0 dal Torino su un campo buono per il biathlon.

Nell'altra partita della serata, la Roma si è sbarazzata del Parma con un secco 2-0, e soprattutto con un Totti in versione highlander che ha continuato a dispensare perle di talento assoluto. Il capitano giallorosso è diventato il secondo marcatore di sempre in Campionato, dopo aver segnato su punizione al 25' del secondo tempo il 226esimo gol della carriera. Il Pupone ha staccato così Gunnar Nordahl, lanciandosi all'inseguimento del re dei goleador italiani di tutti i tempi, Silvio Piola, che di gol ne ha realizzati 274.

Quanto alle posizioni di testa, nulla è cambiato. Hanno vinto tutte le grandi, e questo significa soprattutto che la Juventus ha sempre più lo scudetto in pugno, quando ormai mancano nove giornate al sipario finale. Per qualche ora i bianconeri hanno perfino assaporato la distanza siderale di 12 punti dall'inseguitrice più vicina, il Napoli. Sabato sera gli uomini di Conte hanno regolato il Bologna con un 2-0 di ordinaria amministrazione, propiziato dai momenti d'ispirazione di Vucinic e Marchisio, entrambi autori di un assist e una rete.

Ieri pomeriggio gli azzurri hanno ristabilito la distanza di nove punti dalla capolista tornando a vincere al San Paolo. La resurrezione partenopea è legata a doppio filo a quella del suo bomber, Edinson Cavani, che si è destato dopo sei turni di torpore mettendo a segno addirittura una doppietta. L'Atalanta è uscita comunque a testa altissima dallo stadio napoletano, dopo aver costretto gli avversari a un rocambolesco 3-2 (decisivo Pandev al 36esimo della ripresa, dopo il gol dell'ex firmato Denis e l'auto-segnatura da Paperissima di Cannavaro jr.).

Altro spettacolare 3-2 di giornata è quello andato in scena al Franchi, dove la Fiorentina ha faticato non poco a far arrendere il coriaceo Genoa, capace di rimontare lo svantaggio per ben due volte. L'espulsione di Bertolacci ha però spento le velleità degli ospiti e i viola hanno strappato tre punti fondamentali in ottica Champions.

Il Milan, pur favorito da un paio di scelte arbitrali quantomeno dubbie nel primo tempo (fenomeno che si ripete con una certa regolarità di settimana in settimana), si è dimostrato superiore al Palermo e ha messo in cascina un'altra vittoria importantissima nella corsa all'Europa. A decidere la sfida, ancora una volta, è stato Mario Balotelli, autore di un gol per tempo. La pochezza della squadra siciliana ha pienamente giustificato l'ultimo posto in classifica, con buona pace dell'esoneratore compulsivo Zamparini.

Chi invece continua a dimostrare qualcosa in più di quanto fosse lecito aspettarsi è il Catania, che sogna (giustamente) l'Europa League. Certo, l'Udinese non è nemmeno lontana parente della squadra brillante ammirata nelle passate stagioni, ma annientarla non è cosa da tutti i giorni all'ombra dell'Etna. I rossoblu si sono scatenati nella ripresa, portandosi sul 3-0. Punteggio reso meno amaro per i friulani dal gol della bandiera firmato Muriel, centravanti dal talento intermittente.

Chiudiamo in mestizia con le due sfide di coda, avare di emozioni e francamente anche prive dell'agonismo necessario a chi lotta per la salvezza. A Siena, forse con la tesa al Montepaschi, vince la noia dello 0-0: il Cagliari, già virtualmente salvo, si accontenta, mentre i toscani sembrano più che altro rassegnati alla retrocessione.

Stesso discorso per il Pescara, che nemmeno ieri è riuscito a non perdere, battuto in casa da un Chievo tutt'altro che frizzante. I pochi momenti palpitanti sono arrivati negli ultimi dieci minuti, quando la coppia Stoian-Thereau ha regalato ai veronesi tre punti d'oro per rimanere a galla.

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