di redazione

Sono due dei giocatori più in forma della Serie A, ma ieri, inspiegabilmente, sono finiti in panchina. E le loro squadra hanno perso, entrambe per 1-0. Stiamo parlando di Xherdan Shaqiri e di Manolo Gabbiadini, che, buttati in campo rispettivamente da Mancini e Benitez nel corso della ripresa, hanno fatto faville, ma senza riuscire a salvare Inter e Napoli.

La sconfitta più clamorosa è quella dei partenopei, che non sfruttano l'occasione di agganciare la Roma in attesa dello scontro di questa sera fra i giallorossi e la Juventus. A beffare gli azzurri è l'eroico Torino di Ventura, che non perde da tre mesi. Il gol partita lo sigla capitan Glik (difensore al sesto gol in Campionato), che sfrutta di testa un corner gentilmente regalato da Koulibaly. Per i granata è la seconda impresa in quattro giorni, dopo la storica qualificazione agli ottavi di Europa League ai danni dell'Athletic Bilbao.

Il Napoli rimane così a 45 punti e si fa avvicinare da Lazio (43) e Fiorentina (42). Proprio i viola (al 12esimo risultato utile consecutivo fra Campionato e coppa) espugnano San Siro, dove l'Inter di Mancini fa un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni in crescita con le quali avevano ottenuto tre vittorie consecutive. Pesano l'inconsistenza di Podolski e di Kovacic, così come l'imprecisione di Handanovic, che (come al solito incapace di bloccare ogni palla) recapita sui piedi di Salah l'assist per il gol partita. Per l'egiziano è la quarta rete in sei presenze con la maglia viola. Le occasioni divorate da Palacio e Icardi nel finale completano la frittata nerazzurra.

La Lazio invece supera 3-0 in trasferta il Sassuolo (29 pt), pur collezionando una quantità di palle gol che avrebbero potuto dare al risultato un'apparenza tennistica. Con i padroni di casa falcidiati dalle assenze, apre le marcature Felipe Anderson, che si mette in mostra con un tiro a giro sotto l'incrocio. Chiudono i giochi Klose e Parolo. Rimandato l'appuntamento con il gol della baby stella Keita, partito titolare ma ancora poco lucido sotto porta.

Tiene il passo europeo anche la Sampdoria (39 punti), che torna alla vittoria rimontando fuori casa l'Atalanta (23 pt). I bergamaschi passano in vantaggio nel primo tempo con una zampata di Stendardo, ma vengono raggiunti e superati nella ripresa dai liguri prima con un sinistro da giocoliere di Muriel, poi con un tap in di Okaka, che sfrutta una bella giocata di Eto'o e rivede il gol che gli mancava da inizio dicembre.

Nella parte bassa della classifica, il Verona (28 pt) si allontana dalla zona calda condannando il Cagliari (terzultimo a quota 20) con i gol di Toni e Gomez. Inutile la punizione vincente di Conti.

Si rilancia incredibilmente anche il Cesena, che batte in casa l'Udinese (28 pt) grazie a un colpo di testa di Rodriguez. Lo spagnolo subentra nella ripresa e trasforma in rete un bel cross di Brienza. I romagnoli trovano così 3 punti fondamentali per lotta salvezza e salgono a quota 19 punti.

Chiudono il quadro della giornata i due 0-0 di Chievo-Milan e Palermo-Empoli. Nell'anticipo di sabato, la squadra di Inzaghi fallisce l'ennesima occasione di rilanciarsi e ormai - con 34 punti - vede allontanarsi definitivamente il treno europeo. Montolivo, impalpabile, viene sostituito dopo 45 minuti con Honda, che crea l'unica vera occasione rossonera colpendo una traversa dalla distanza. Non bastano nemmeno Pazzini e Cerci, in campo nella ripresa. Quanto a Destro, la notizia è che uno sponsor lo ha costretto a radersi.


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