di redazione

Sorpassi e controsorpassi in testa alla serie A. La Fiorentina travolge 4-2 in casa il Frosinone, sale a 24 punti e affianca al primo posto l'Inter, che sabato a San Siro aveva battuto di misura la Roma, ferma a quota 23. Manca invece l'appuntamento con la vetta della classifica il Napoli, incapace di andare oltre lo 0-0 sul campo del Genoa. Fra le inseguitrici, disastro della Lazio, travolta 3-1 all'Olimpico dal Milan: i rossoneri superano in classifica proprio i biancocelesti e raggiungono al quinto posto il Sassuolo (19 pt), reduce da un pareggio a reti bianche sul campo dell'Udinese. Esattamente a metà classifica, con 10 punti, si rivede la Juve, che nell'altro anticipo di giornata si aggiudica 2-1 il derby contro il Torino.

La partita della giornata è però senz'altro quella di Milano. L'1-0 finale firmato da Medel con un tiro da fuori è soprattutto una vittoria di Mancini, che prima stupisce lasciando fuori Icardi, poi spiazza Garcia facendo giocare l’Inter in maniera completamente speculare alla Roma. I giallorossi possono recriminare per la sfortuna, ma la partita l’hanno persa tatticamente.

I nerazzurri hanno aspettato la Roma, riducendo al minimo lo spazio di manovra e non consentendo le ripartenze a tutto campo con le quali Salah e Gervinho arano i campi della serie A. Hanno opposto due esterni veloci - D’Ambrosio e Nagatomo - mentre Dzeko è rimasto imbrigliato tra Miranda e Murillo, la coppia di centrali più forti del campionato. Idem a centrocampo, dove Brozovic e Medel hanno reso sterili Pianjc e Naingolan. Handanovic ha poi sigillato il risultato e l’Inter, oltre che prima, resta anche la squadra che ha subito meno gol in Serie A pur avendo incontrato tutte le grandi, tranne il Napoli.

Le difficoltà della Roma, sulla carta favorita, sono state quelle di una squadra che non sa interpretare un modulo alternativo al contropiede sulle fasce a causa dei limiti tattici di Garcia, che sapendo che fare gol l’Inter è cosa difficile doveva predisporre un modulo diverso da quello consueto, così come ha fatto Mancini. L’Inter ha chiuso tutti i corridoi dalle fasce e la Roma doveva alzare il ritmo e attaccare in spazi brevi con la tecnica enorme di cui dispone. Se in 11 partite l’Inter ha subito solo 4 gol un motivo deve pur esserci; probabilmente è lo stesso che, dopo 22 partite di fila, ha impedito alla Roma di segnare. Invece alla scarsa vena di Salah, Dzeko, Pianjc e Naingolan, si è aggiunta la presunzione nei propri mezzi e la sottovalutazione dell’avversario.

L'altro big match del sabato è quello della Juventus, che in piena zona Cesarini vince il derby con il Torino andando ben oltre i propri meriti. E’ stata una partita veloce ed aperta, che poteva concludersi con qualsiasi risultato. L’importante per la squadra di Allegri è che, nonostante il periodo difficile, ha Pogba che continua a fare la differenza. Certo, non è il Pogba dello scorso anno, ma va detto che l’assenza di Vidal lascia il giocatore francese senza protezione e lo costringe a un lavoro molto maggiore. Aggiungiamo poi che Marchisio non è in palla, che Hernanes continua a promettere senza mantenere e che un altro Tevez non c’è, ed ecco raccontata la sua classifica. Che pure potrà essere facilmente migliorata, avendo già superato quasi tutte le partite più difficili, almeno sulla carta.

Quanto alle partite della domenica, oltre a ben tre 0-0 (Genoa-Napoli, Udinese-Sassuolo e Carpi-Verona) fa rumore il tracollo della Lazio, alla prima sconfitta stagionale all'Olimpico. Il Milan si dimostra superiore a livello atletico e tattico, impedendo a Biglia di ricevere palla se non sulla linea dei difensori e raddoppiando costantemente sia Candreva sia Felipe Anderson. Sterilizzata in attacco, la Lazio balla come al solito in difesa, dove non solo Mauricio e Gentiletti continuano a far rimpiangere l'assenza di De Vrij.

Ma stavolta ci si mette anche Marchetti, che prima serve a Bertolacci l'assist per l'1-0 respingendo male un cross di Cerci, poi nella ripresa si addormenta fra i pali e consente a Mexes di segnare il 2-0 staccando indisturbato a due metri dalla porta. A quel punto la Lazio si sbilancia e il Milan passa ancora, stavolta in contropiede con Bacca. Mihajlovic sorride per una resurrezione inattesa, mentre Pioli ha di che preoccuparsi: oltre a non avere sostituti all'altezza dei titolari, la Lazio dimostra continuamente di non avere la personalità, il carattere, per reagire quando le partite prendono la piega sbagliata. 

In attesa delle partite di oggi (Chievo-Sampdoria e Palermo-Empoli), chiude il quadro della giornata l'esordio vincente di Donadoni sulla panchina del Bologna, vittorioso 3-0 in casa sull'Atalanta. Si è sbloccato perfino Destro.

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