di redazione

Colpo di scena all’ultima giornata del girone di andata: il Napoli trascinato da un super Higuaìn vince ancora e si laurea campione d’inverno per la prima volta dal 1990, conquistando la testa solitaria della classifica anche grazie agli scivoloni inaspettati di Inter e Fiorentina. Gli azzurri festeggiano il primato con l’ennesima goleada di questa stagione.

Stavolta la vittima è il Frosinone, travolto non solo da un rigore e da una serpentina vincente del Pipita (che con questa doppietta arriva a 18 gol in 19 partite), ma anche dal primo gol di Albiol, dal terzo consecutivo di Hamsik e dal solito sinistro potente e preciso di Gabbiadini. Sammarco segna un bellissimo gol della bandiera a 9 minuti dalla fine.

In pieno recupero, invece, cade l’Inter, alla seconda sconfitta casalinga consecutiva. Come contro la Lazio, la beffa per i nerazzurri arriva dal dischetto. Al 94esimo Miranda commette il primo errore veramente grave della sua stagione travolgendo in area Defrel: Berardi trasforma dagli 11 metri. Il risultato è bugiardo, perché a fare la partita è stata la squadra di Mancini, che però - dopo averla imposta a ripetizione - stavolta ha dovuto subire la legge dell’1-0.

L’Inter si fa superare così al giro di boa: scivola a -2 dal Napoli e viene raggiunta a quota 39 dalla Juventus, che ne posticipo batte 2-1 la Sampdoria incassando la nona vittoria consecutiva. Apre le marcature nel primo tempo Pogba, raddoppia Khedira a inizio ripresa. Cassano si toglie la soddisfazione di un altro gol a Buffon, ma ai blucerchiati non basta.

Un punto sotto la coppia Inter-Juve c’è la Fiorentina, battuta al Franchi dalla Lazio per la quinta volta nelle ultime sei stagioni. Sabato i biancazzurri riscattano il pareggio casalingo contro il Carpi giocando la miglior partita dell’anno. A fine primo tempo Keità sblocca il risultato con una percussione centrale, poi gli altri 3 gol arrivano oltre il 90esimo: Milinkovic pare chiuderla ma Berisha regala al Roncaglia il gol della speranza. I viola si sbilanciano e Felipe Anderson firma il 3-1 finale su assist di Candreva.

Nell’altro anticipo di giornata, Roma e Milan riescono a non farsi male. L’1-1 finale - figlio delle reti di Rüdiger nel primo tempo e di Kucka nella ripresa - scontenta tutti ma per il momento non fa saltare né la panchina traballante di Garcia né quella di Mihailovic. Chissà cosa sarebbe successo se Donnarumma non avesse compiuto un paio di prodezze nel primo tempo o se nella ripresa il Milan avesse sfruttato le occasioni di completare la rimonta, visto che la tenuta difensiva dei giallorossi è ormai ai minimi termini.

Con questo pareggio, invece, il Milan viene scavalcato di una lunghezza dall’Empoli, che arriva a 30 punti battendo 1-0 fuori casa il Torino con una zampata vincente del solito Maccarone (ora i toscani di Giampaolo sono settimi, a soli 4 punti dall’Europa). Stesso risultato anche del Chievo sul campo del Bologna, dove Destro sbaglia un rigore e Pepe punisce beffa i padroni di casa segnando per la seconda partita consecutiva.

Il quarto 1-0 esterno della giornata è quello firmato da Vàzquez con cui il Palermo batte quel che resta del Verona, sempre più ultimo con soli 8 punti e ormai apparentemente rassegnato alla retrocessione nonostante Delneri.

Si allontana invece dalla zona rossa della classifica il Genoa, che rialza la testa dopo ben cinque sconfitte consecutive (l’ultima nel derby infrasettimanale) battendo in trasferta l’Atalanta. A ridare ossigeno a Gasperini ci pensano Dzemaili, con una bella girata al volo, e il solito Pavoletti, all’ottavo gol in Campionato.

Infine, colpo di coda anche del Carpi, vittorioso per 2-1 in casa sull’Udinese. Per quanto non sembri esattamente una partita di cartello, è a suo modo memorabile: con il gol che apre le marcature, Lorenzo Pasciuti diventa il primo giocatore nella storia del calcio italiano ad aver segnato con la stessa maglia in tutte le categorie, dai dilettanti alla Serie A.

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