di redazione

Con la sicurezza delle annate migliori, la Juventus si aggiudica per 2-0 il derby d'Italia contro l'Inter. Gli episodi che decidono l'incontro sono due sciocchezze della difesa nerazzurra. Nel primo tempo, un colpo di testa folle di D'Ambrosio, che invece di liberare o di lasciare scorrere una punizione innocua di Dybala serve un assist perfetto a Bonucci, abile a insaccare con un destro al volo. Nella ripresa, un'entrata inutile di Miranda su Morata mentre l'attaccante bianconero è fermo spalle alla porta: l'arbitro assegna un rigore severo, ma non ingiusto, che lo stesso spagnolo trasforma con freddezza. Vero è che c'è un fallo precedente di Morata su Miranda, ma tant'è.

La differenza fondamentale fra le due squadre è nella capacità di costruzione del gioco a centrocampo. La Juve può permettersi di rimpiazzare Marchisio con un Hernanes in buona forma, assistito dalla classe di Pogba e dall'esperienza di Khedira. L'Inter, invece, di registi non ne ha e, senza Brozovic a fare da raccordo, deve affidarsi ai piedi a dir poco acerbi di Kondogbia, incastrato fra i muscoli di Felipe Melo e di Medel. Risultato: se non è Palacio a inventarsi qualcosa di estemporaneo, la palla a Icardi non arriva mai, e i tiri in porta nemmeno. Difficile capire per quale motivo Mancini inizi la partita tenendo in panchina Ljajic, Perisic, Eder e Jovetic: quella che scende in campo è la solita squadra lenta, senza idee, perennemente bassa e refrattaria al pressing. Con queste premesse, una volta incassato un gol da una squadra come la Juve, recuperare è praticamente impossibile. Come del resto  impossibile giocare con cinque difensori e tre mediani.

Intanto, in attesa di Fiorentina-Napoli (questa sera alle 21), la Roma scavalca momentaneamente di una lunghezza i viola e si porta al terzo posto, a -4 dagli azzurri. I giallorossi, con Spalletti in panchina, incamerano la sesta vittoria consecutiva e salgono a 53 punti. Il 3-1 in trasferta contro l'Empoli è figlio di una doppietta di El Shaarawy (bellissimo il primo, a giro dalla distanza) e di un destro dal limite di Pjanic, abile a insistere dopo una sua punizione respinta dalla barriera.

Continua il periodo positivo anche per il Milan. Aspettando Lazio-Sassuolo (oggi alle 19), i rossoneri consolidano il sesto posto e, arrivando a 47 punti in classifica, si portano ormai a ridosso dei cugini interisti. Gli 11 di Mihajlovic non convincono, ma riescono comunque a superare di misura il Torino. Decisivo a San Siro un gol in mischia di Antonelli. I granata recriminano per un intervento in area di Donnarumma su Peres.

Nella parte medio-bassa della classifica, il Chievo (34 pt) batte 1-0 in casa il Genoa (28 punti) con un gol di Castro. Sorride invece la parte blucerchiata del capoluogo ligure: la Sampdoria aggancia in classifica proprio il Grifone battendo 2-0 in trasferta il Frosinone (23 punti). A decidere la sfida salvezza sono i gol di Fernando e Quagliarella.

La Samp scavalca anche di un punto il Palermo, che non va oltre lo 0-0 in casa contro il Bologna (35 pt). Pari anche fra Carpi e Atalanta (rispettivamente 21 e 30 punti): l'1-1 è frutto del gol di Kurtic e del rigore di Verdi, che trasforma un rigore causato dall'ex Borriello.

Si è esaurita la spinta alla ribellione del Verona (ultimo con 18 punti), sconfitto 2-0 al Friuli dall'Udinese (30 punti) con i gol di Badu e Thereau. Di Natale autore dei due assist: il primo geniale, il secondo casuale, figlio di un tiro sbagliato.

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