di redazione

A guardare le maglie sembrano il Milan e l’Inter, ma in campo sono imitazioni. Come uno dei tanti prodotti Made in Italy che poi si scoprono essere Made in China. Questo finale di stagione sta assumendo i caratteri della via crucis per le due milanesi, in crisi psicologica, di gioco e di risultati.

La situazione peggiore è senz’altro quella dell’Inter, che dopo la sconfitta di ieri a Marassi contro il Genoa (1-0 con gol dell’ex Pandev e rigore sbagliato da Candreva a 10 dalla fine) peggiora ancora il proprio rullino degli ultimi mesi: 2 punti nelle ultime 7 partite, 1 punto nelle ultime 6. Il record storico di gare senza vittorie in Serie A per i nerazzurri è ormai a un passo, a quota otto.

In teoria, per gli uomini di Pioli la qualificazione in Europa League sarebbe ancora più che possibile, soprattutto perché la Fiorentina ha pareggiato contro il Sassuolo (con un 2-2 firmato da Bernardeschi al 94esimo), riuscendo solo a raggiungere l’Inter in classifica ma non a superarla. La sensazione, però, è che ai nerazzurri non interessi affatto l’Europa minore, e forse nemmeno alla società.

"Non credo che in questo momento sia importante pensare all'Europa – commenta Pioli – quanto finire il campionato dimostrando voglia e orgoglio. Oggi abbiamo rischiato poco, ma quando non fai gol diventa difficile. Alla fine, siamo stati condannati dagli episodi. Dovevamo andare in vantaggio quando abbiamo avuto le occasioni".

Cade anche il Milan, che nel posticipo a San Siro viene travolto 4-1 dalla Roma. Dopo la doppietta di Dzeko, Pasalic sembra riaprire i giochi per i giallorossi, ma alla fine una staffilata sotto il sette dell’ex El Shaarawy e un rigore trasformato da De Rossi chiudono il discorso senza appello. I rossoneri perdono così l’occasione di dare l’assalto al quinto posto dell’Atalanta. 

La squadra di Spalletti contro-sorpassa in classifica il Napoli (vittorioso per 3-1 sabato sul Cagliari) e si riprende il secondo posto. Al contempo, la Roma rosicchia anche due punti alla Juventus, rimandando i festeggiamenti per il sesto scudetto consecutivo dei bianconeri. Eppure, Allegri tira un sospiro di sollievo nel derby contro il Torino, riuscendo a evitare la sconfitta solo in pieno recupero con Higuaìn dopo un capolavoro su punizione di Ljajic. I granata protestano per un’espulsione troppo severa di Acquah all’inizio del secondo tempo.

Chi invece è ormai certo matematicamente della qualificazione in Europa League è la Lazio, che dopo la mattanza all’Olimpico contro la Sampdoria (surclassata 7-3) raggiunge quota 70 punti e sale a +5 sull’Atalanta, che nella partita delle 12 fi fa fermare sull’1-1 dall’Udinese (Perica risponde a Cristante). I biancazzurri arrivano così a 16 gol segnati nelle ultime 3 partite, di cui 6 firmati da Keità, che anche ieri ha aperto le marcature. 

Nelle retrovie continua la battaglia commovente del Crotone, che non si rassegna a una retrocessione sempre più vicina. I calabresi vincono anche a Pescara (1-0, gol di Tonev) e salgono a 28 punti, ma non riescono a ridurre la distanza di 4 punti dall’Empoli, vittorioso per 3-1 sul Bologna (a segno Croce, Pasqual e Costa per i toscani, Verdi con una perla inutile per gli emiliani).

Con il pareggio per 1-1 sul campo del Chievo invece (sul tabellino dei marcatori Goldaniga e Pellissier), per il Palermo arriva la condanna matematica alla serie B.

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