Il doppio incrocio Roma-Milano sorride alle strisciate del Nord, che si rilanciano in chiave Champions. Due vittorie nette e con lo stesso risultato: un 2-0 senza appello. Il primo successo è quello del Milan sulla Lazio, che a San Siro, malgrado l’infortunio di Leao dopo 11 minuti, liquida la pratica biancoceleste già nel primo tempo grazie alle reti di Bennacer e Theo (il secondo al termine di una lunga azione personale). Cilindrata o no, Sarri sembra aver perso la brillantezza fisica e mentale della squadra, forse già convinta di aver ottenuto un piazzamento persino  eccessivo per il suo standard. E questo ha portato ad un rilassamento generale dei biancocelesti che gli ha fatto perdere 3 delle ultime cinque gare e chefa temere per le ultime tre. Nulla è scontato.

 

Poche ore più tardi è arrivato il successo dell’Inter all’Olimpico: a segno Di Marco e Lukaku, con la squadra di Inzaghi che non rischia quasi niente. Risultato: i nerazzurri sono quarti a un solo punto dalla squadra di Sarri, mentre il Milan è quinto due punti sotto. I giallorossi scivolano al sesto posto, a parimerito con l’Atalanta.

Mou sostiene di non avere giocatori ed è vero che la panchina della Roma è poca cosa: però gli 11 scesi in campo erano i titolari e l'assenza di Smalling può essere equiparata a quella di Skriniar. L'ingresso parziale di Dybala è stata una costante di tutto il campionato, per questo nè la Juventus, nòè l'Inter, hanno voluto il campione argentino. Insomma il risultato racconta di un Inter in totale controllo della partita e di una Roma davvero poco incisiva e nervosa, visto che non vince da 5 giornate. Forse le pressioni continue dell'ambiente e sull'ambiente non giovano. Adesso tutte le fiches sono sull'Europa League.

Proprio la Dea perde lo scontro per l’Europa contro la Juventus, che a Bergamo vince 2-0 con le reti di Iling e Vlahovic e vola in solitaria al secondo posto, concludendo la rimonta sulla Lazio.

Al centro della classifica c’è una frattura di 12 punti fra il settimo e l’ottavo posto, occupato dalla Fiorentina, sconfitta per 1-0 al Diego Armando Maradona dal Napoli, che proprio non poteva perdere la prima partita casalinga dopo la conquista del terzo scudetto. Tanto per cambiare, la firma decisiva è quella di Osimhen, che sbaglia il primo ma non il secondo rigore.

I viola vengono così raggiunti in classifica dal Monza, che pareggia per 1-1 in casa del Torino: Caprari risponde a Sanabria, ma nel finale rigore netto negato ai granata.

Nella lotta per non retrocedere, fondamentale successo del Verona, che vince 1-0 sul campo del Lecce: il primo successo esterno della stagione dei veneti porta la firma di Ngonge. I gialloblù staccano così di 3 punti lo Spezia, sconfitto per 2-0 in casa della Cremonese e rimane da solo al terzultimo posto.

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