di Roberta Folatti

Un Balzac modernissimo

I secoli sembrano non essere passati, il gioco perverso di seduzione e fuga, di ripicche, orgogli feriti, rimpianti amarissimi e rese improvvise che costituisce il fulcro della passione amorosa è lo stesso, malgrado sia trascorso molto tempo e mille consuetudini si siano modificate.
La storia narrata dal film è ambientata intorno al 1820, si snoda tra una severa fortezza adibita anche a convento di clausura e i frivoli salotti parigini, dove una festa si sussegue all’altra.
La Duchessa di Langeais, ultima fatica del regista francese Jacques Rivette, è tratta da un racconto di Honoré de Balzac e segue rispettosamente il testo, che fa parte del ciclo della “Commedia umana”. Oltre due ore di schermaglie amorose, di dialoghi che rivelano gli animi dei due protagonisti, di sguardi e gesti che riescono a dare concretezza a ciò che Balzac ha mirabilmente illustrato a parole, due ore che scorrono senza la minima fatica in un film di un’eleganza e una finezza rare.
La Duchessa di Langeais è Antoinette De Navarreins, sposata ma dedita più ai salotti e alla vita mondana che al legittimo consorte. L’incontro in società con il pluridecorato generale dell’esercito francese, Armand De Montriveau, darà inizio a un gioco di seduzione nel quale lei si farà inseguire senza concedere nulla, accendendo nell’uomo una passione bruciante e distruttiva che porterà entrambi ben oltre ciò che avevano previsto. Giunto sull’orlo della più plateale umiliazione, il tenebroso generale reagirà con violenza, facendo rapire la nobildonna con l’intento di marchiarla a fuoco per vendicare la sua leggerezza, ma la vera punizione per Antoinette sarà il suo successivo e reiterato rifiuto. Perchè dopo averle risparmiato quel sopruso, Armand non la vorrà più vedere così il gioco delle parti si ribalterà completamente. Lei inseguirà lui e gli darà continue prove d’amore, sfidando le regole della buona società a cui prima sembrava tenere tanto. Un storia modernissima in fondo...

Un film di grande fascino estetico e di nutrito spessore, con due interpreti – Jeanne Balibar e Guillaume Depardieu – pienamente a proprio agio nei rispettivi ruoli. Jacques Rivette, giovane ottantenne, miscela con sapienza tre elementi come ironia, melodramma e suspance rendendo piena giustizia alle capacità narrative e introspettive di Balzac.

La Duchessa di Langeais (Francia, Italia, 2007)
Regia: Jacques Rivette
Sceneggiatura: Pascal Bonitzer, Christine Laurent, Jacques Rivette
Costumi: Maira Ramedhan-Levy
Musica: Pierre Allio
Cast: Jeanne Balibar, Guillaume Depardieu, Michel Piccoli, Helene Liber
Distribuzione: Mikado


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