di Sara Michelucci

Rossetto rosso, cerone, ciuffo ribelle, passo lento e incerto, risatina buffa. Questo è Cheyenne, il nuovo personaggio creato da Paolo Sorrentino, protagonista del film This must be the place. Una rock star ormai fuori dalle scene che, alla morte del padre che non vede da ben 30 anni, parte alla ricerca dell’aguzzino del genitore, un ex criminale nazista ora nascosto negli Stati Uniti.

Un on the road denso di incontri con quell’America fatta di cameriere dai sogni spezzati, bambini grassocci e senza padre che hanno paura dell’acqua, madri disperate alla ricerca del proprio figlio e ragazze che sognano nel chiuso della loro camera una serenità perduta. Poi bambole e pupazzi, feticci di un orrore che sembra passato, ma che in realtà è ben nascosto e presente tra le fessure di una casa o nei meandri stessi della società.

Il tratto intimistico di Sorrentino è ben visibile anche in questo ultimo lavoro, dove si scandaglia un passato doloroso che fa da specchio ad un presente che lo è altrettanto. Una rock star ricca, che ha accanto una moglie “solida” e che lo ama da ben 35 anni (interpretata dalla sempre brava Frances McDormand), ma che ha un vuoto dentro: la mancanza di un figlio, di qualcuno che verrà dopo di lui, una scelta che ormai è troppo tardi da fare. Ma anche di una vita nuovamente attiva, con un lavoro conclusosi forse troppo presto.

Il peso dell’insoddisfazione Cheyenne se lo porta sempre dietro, manifestandosi di volta in volta nel carrello della spesa o nella valigia che lo accompagna nel viaggio verso la ricerca del carnefice nazista. Una ricerca che è anche quella con se stesso, con il suo passato, l’infanzia e quello che non ha mai detto a suo padre.

Bravissimo Sean Penn, che riesce a dare al personaggio grande spessore, caratterizzandolo in ogni minimo dettaglio. Quasi una caricatura, come piace a Sorrentino che già nel Divo riusciva a descrivere in maniera dettagliata e anche surreale uno dei grandi protagonisti politici del nostro tempo: Giulio Andreotti. Anche questa volta sceglie nuovamente l’elemento surreale e tragicomico per raccontare le gesta di questo buffo cantante alle prese con se stesso.

Tornato a mani vuote dal Festival di Cannes, This must be the place ora mira a conquistare un Oscar ai prossimi Academy Awards. E chissà se questo rocker annoiato e un po’ matto riuscirà a portare in Italia la prestigiosa statuetta.

This must be the place (Francia, Italia, Irlanda 2011)
regia: Paolo Sorrentino
sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
attori: Sean Penn, Judd Hirsch, Frances McDormand, Kerry Condon, Eve Hewson, Joyce Van Patten, David Byrne, Shea Whigham, Tom Archdeacon, Harry Dean Stanton, Seth Adkins, Simon Delaney, Gordon Michaels, Robert Herrick, Tamara Frapasella, Sarab Kamoo, Liron Levo
fotografia: Luca Bigazzi
montaggio: Cristiano Travaglioli
musiche: David Byrne
produzione: Indigo Film, Lucky Red, ARP Sélection, Element Pictures, Pathé, Irish Film Board, Section 481, Eurimages Council of Europe
distribuzione: Medusa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy