di Sara Michelucci

Napoli torna nuovamente a essere il palcoscenico degradato e difficile scelto per il film di Leonardo Di Costanzo, L’intervallo. Con essa, coprotagonista è la camorra, la piaga che lo stato non riesce a guarire. In un enorme edificio abbandonato, una ragazza e un ragazzo sono tenuti prigionieri, ma per ragioni differenti. La sedicenne Veronica ha fatto un torto al boss del suo quartiere, mentre Salvatore, che non c’entra niente con la malavita, è stato costretto a forza a fare da carceriere.

Veronica è sicura di sé, è bella e non ha paura di quello che può accadergli, tanto da risultare anche sfacciata agli occhi dei camorristi che la tengono in quel luogo deserto. Salvatore è completamente diverso da lei. Lui è timido e goffo e non ha saputo sottrarsi al volere dei malviventi che controllano la sua vita e quella dei suoi concittadini. Ma per lui questa è un’umiliazione. Non avrebbe mai voluto essere il carceriere di un’altra esistenza. Ma si trovano ora in questo luogo, che fa paura, ad attendere insieme la punizione che Veronica, secondo i camorristi, merita.

Quello di Di Costanzo è un cinema verità, che mostra i lati più brutali dell’Italia e di una regione in particolare, la Campania, che tra l’altro gli ha dato i natali. Ma lo fa senza essere banale, senza cavalcare luoghi comuni o cliché, ma cercando di narrare, ed entrare, nella mentalità della Camorra, in quella volontà tipica dei clan di tenere la popolazione schiacciata e senza occasioni.

Il film è piaciuto molto al Festival di Venezia, aggiudicandosi numerosi applausi. Il regista, che si divide tra Parigi e Napoli, è conosciuto in Francia per i diversi documentari che ha girato e che gli hanno regalato diverse soddisfazioni. Il tocco del documentario si evince anche in questa pellicola, ma non risulta essere pesante, né tanto meno predominante. La bravura registica sta proprio nel riuscire ad aprire un varco su questioni che sono sotto gli occhi di tutti, ma che spesso vengono celate, scegliendo il punto di vista di queste due giovani vite.

Di Costanzo entra così nel cerchio fatto da altri bravi registi come Paolo Sorrentino o Matteo Garrone che hanno saputo raccontare dinamiche e situazioni di un posto d’Italia tanto affascinante quanto brutalmente leso da un cancro, le cui metastasi continuano inevitabilmente a propagarsi.

L’intervallo (Italia 2012)

regia: Leonardo Di Costanzo
sceneggiatura: Maurizio Braucci, Mariangela Barbanente, Leonardo Di Costanzo
attori: Alessio Gallo, Francesca Riso, Salvatore Ruocco, Carmine Paternoster
produzione: Tempesta e ANKA Films in collaborazione con Rai Cinema
distribuzione: Cinecittà Luce

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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