di Sara Michelucci

Si muove in un taxi l’occhio del regista. E lo spettatore guarda attraverso l’obiettivo di una mini telecamera, posta sul cruscotto del veicolo guidato per le vie di Teheran dal regista iraniano Jafar Panahi. E non si stenta a capire come mai Taxi Teheran si sia aggiudicato l’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2015. Il regista, la cui vita è segnata da diversi arresti politici da parte del governo iraniano, è seduto al volante del suo taxi e percorre le animate strade di Teheran.

La Teheran contemporanea, fatta di tante contraddizioni e divieti, dove la libertà è un’utopia, è tratteggiata attraverso i racconti dei passeggeri che si susseguono e si confidano con il regista.

Tra ironia e drammaticità, Panahi riesce ad andare nel cuore della cultura iraniana, in quella volontà di cambiamento che scuote dall’interno il Paese. Già con Abbas Kiarostami - di cui Panahi è stato aiuto regista sul set di Sotto gli ulivi - la città iraniana veniva vista con gli occhi dei passeggeri di una macchina guidata da una donna e dall’obiettivo di una minicamera digitale.

Ma in questo caso c’è un elemento in più: il regista si "sveste" del suo ruolo e si mette davanti la macchina da presa, parlando, oltre che della condizione in cui versa la cultura in Iran, indirettamente anche di se stesso e della sua, di condizione.

Nel 2010, Jafar Panahi viene condannato a non poter più realizzare film, scrivere sceneggiature, concedere interviste alla stampa e uscire dal suo paese per un periodo di tempo indeterminato, pena 20 anni di incarcerazione per ogni divieto violato, ovvero una pena complessiva potenziale di 80 anni di prigione. La condanna viene confermata in appello nell’autunno del 2011.

Malgrado queste interdizioni, il regista continua a fare film, ottenendo numerosi riconoscimenti in vari Festival all’estero. Ed è il racconto scolastico della nipotina, che elenca gli elementi che permettono a un film di essere ‘distribuibile’ in Iran, a descrivere la condizioni in cui versa l’arte nel Paese. 

Taxi Teheran (Iran 2015)
REGIA: Jafar Panahi
SCENEGGIATURA: Jafar Panahi
ATTORI: Jafar Panahi
FOTOGRAFIA: Jafar Panahi
MONTAGGIO: Jafar Panahi
PRODUZIONE: Jafar Panahi Film Productions
DISTRIBUZIONE: Cinema

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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