di Sara Michelucci

Intenso e per nulla scontato il film di Gabriele Mainetti, Lo chiamavano Jeeg Robot, fresco di conquiste al David di Donatello, dove si è guadagnato la statuetta come Miglior regista esordiente e come Miglior attore protagonista per Claudio Santamaria. Una Roma difficile, piena di brutture e debolezza quella raccontata nel film scritto da Nicola Guaglianone e Menotti.

Omaggio alla serie manga e anime Jeeg robot d'acciaio di Go Nagai, identifica l'eroe Hiroshi Shiba della serie, con Enzo, antieroe metropolitano che trova la redenzione nell'amore per una ragazza dalla vita difficile.

Enzo Ceccotti è un ladruncolo di Tor Bella Monaca, che viene inseguito da due poliziotti per aver rubato un orologio; la fuga prosegue fino alle rive del Tevere sotto Ponte Sant'Angelo, dove Enzo, dopo essersi buttato nelle acque, entra a contatto con delle sostanze radioattive contenute in alcuni bidoni. E questo cambierà per sempre la sua vita, dandogli dei poteri inaspettati.

È lo scontro tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra egoismo e altruismo a pervadere tutto il film, in una dicotomia costante che ha il sapore del surreale e il gusto eccessivo di tarantiniana memoria. Un mix che risulta di grande efficacia, per smascherare il mostro. Quello di una società dedita al male, dove i più deboli sono destinati a soccombere, non solo per il marciume che si incontra sulla strada, ma anche per quello che si cela nelle istituzioni.

La figura di Alessia è in questo senso emblematica. Una ragazza dalla mente di bambina, ossessionata dal famoso cartone animato giapponese, che rivela ad Enzo gli abusi subiti fin da bambina sia da parte del padre che degli assistenti che l'hanno avuta in cura dopo la morte della madre. Ma è solo nel bene che può fare agli altri che Enzo riuscirà a ritrovare se stesso e la propria liberazione da un mondo fatto di macerie e soprusi.

E il nemico da combattere è Fabio Cannizzaro, detto Zingaro (il bravo Luca Marinelli), un delinquente ossessionato da manie di grandezza, tanto da aver partecipato da ragazzo a Buona Domenica come cantante, e deciso ad allargare il proprio giro per diventare uno dei più potenti boss della malavita di tutta Roma e dell'Italia intera. Uno scontro che si combatterà proprio attraverso l'uso di super poteri, in una lotta senza esclusioni di colpi.

Lo chiamavano Jeeg Robot (Italia 2016)

REGIA: Gabriele Mainetti
ATTORI: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Francesco Formichetti, Salvatore Esposito, Antonia Truppo, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Gianluca Di Gennaro, Daniele Trombetti
SCENEGGIATURA: Nicola Guaglianone, Menotti
FOTOGRAFIA: Michele D'Attanasio
MONTAGGIO: Andrea Maguolo
MUSICHE: Gabriele Mainetti, Michele Braga
PRODUZIONE: Goon Films con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: Lucky Red

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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