Scritto e diretto da Marco Bellocchio, Marx può aspettare racconta la vita della famiglia del regista, soffermandosi in modo particolare sul gemello Camillo, morto il 27 dicembre del 1968. Una storia totalmente autobiografica, ma che vuole essere universale. Il tema del lutto e di come affrontarlo è al centro di questo documentario che vale a Bellocchio la Palma d'oro d'onore al Festival di Cannes, come ha annunciato il direttore del Festival, Thierry Frémaux. La pellicola uscirà contemporaneamente in Italia il 15 luglio, distribuito da 01 Distribution.

 

“Il 16 dicembre 2016 Letizia, Pier Giorgio, Maria Luisa, Alberto ed io, Marco, le sorelle e i fratelli Bellocchio superstiti ci riunimmo, con mogli, figli e nipoti al Circolo dell’Unione a Piacenza per festeggiare vari compleanni. Io avevo organizzato il pranzo con l’idea di fare un film sulla mia famiglia, ma non avevo ancora le idee chiare. Non sapevo che cosa volevo esattamente fare. In realtà lo scopo era un altro…Fare un film su Camillo, l’angelo, il protagonista di questa storia”, racconta Bellocchio.

Marx può aspettare è una riflessione sul dolore di chi è rimasto, “ma soprattutto sulla volontà di nascondere la verità a nostra madre, convinti che altrimenti non avrebbe sopportato la tragedia. E perciò il teatro nella tragedia”, aggiunge il regista.

La morte di Camillo cade in un anno “rivoluzionario”, il 1968. L’anno della contestazione, della libertà sessuale, del maggio francese, dell’invasione della Cecoslovacchia, “ma tutte queste rivoluzioni passarono accanto alla vita di Camillo, non lo interessarono. 'Marx può aspettare' mi disse l’ultima volta che ci incontrammo”, ricorda Bellocchio.

Marco Bellocchio, attraverso la sua famiglia, fa rivivere la storia di suo fratello, senza filtri o pudori, quasi una indagine, che ricostruisce un’epoca storica e tesse il filo rosso di tanto suo cinema.

Marx può aspettare (Italia 2021)

Regista: Marco Bellocchio

Distribuzione: 01 Distribution

Produzione: Kavac Film, Ibc Movie, Tender Stories con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Cineteca Bologna, opera realizzata in collaborazione con Regione Lazio Fondo per il Cinema e l’audiovisivo, produttore esecutivo Michel Merkt e Alessio Lazzareschi, coprodotto da Malcom Pagani e Moreno Zani, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto.

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