Lo chiamano proprio così, quanto avvenuto nel pomeriggio del 16 novembre ad Altrenotizie.org. Lo chiamano "Effetto Slashdot". Per causa sua, durante cinque ore, ieri il nostro sito è risultato irraggiungibile. E' quel che succede quando un sito web viene inondato da un grosso numero di accessi, non malevoli, perché è stato linkato da un sito molto più trafficato. A noi è successo appunto che il pezzo intitolato "Luna da Bere" (http://www.altrenotizie.org/cultura/2824-luna-da-bere.html) che raccontava in termini scientifici rigorosi la scoperta di giacimenti d'acqua sul nostro satellite, ha catturato l'attenzione di Google News.

 

 

Non che non fosse mai successo in passato, anzi, spesso gli articoli di Altrenotizie si trovano sulla home di Google News, ma l'interesse per l'argomento, la sua estrema attualità e la curiosità dei navigatori hanno evidentemente portato molti lettori a cliccare su quel link. Il nostro sito ha avuto un "picco" di traffico di circa 3000 visitatori nell'arco di pochi minuti, il che ha portato a delle difficoltà tecniche il fornitore di hosting e di banda.

 

Storicamente l'Effetto Slashdot deve il suo nome all'omonino sito (dai nomi inglesi dei caratteri barra e punto, in breve "/.), un sito web informativo su argomenti di carattere tecnologico, creato nell'ormai lontano settembre 1997 da Rob Malda. Il sito Slashdot, fin dai primi giorni di esistenza, ebbe un notevole numero di visitatori. Questo poiché gli articoli consistevano principalmente in brevi segnalazioni relative a notizie apparse su altri siti web, con un link alla notizia vera e propria, sul sito web originale. Il sito è molto frequentato, di conseguenza le notizie che appaiono in prima pagina vengono cliccate da migliaia di visitatori, con il risultato di generare un elevato traffico verso chi ha pubblicato la notizia originale.

 

L'Effetto Slashdot è proprio conseguenza di questo: immediatamente dopo la pubblicazione di un articolo su Slashdot il sito citato viene letteralmente preso d'assalto da migliaia di lettori, che spesso generano un traffico così elevato da renderne gli effetti simili a un attacco di tipo denial of service. Ed è un fenomeno talmente noto da essere entrato nella lingua inglese, dove infatti per indicare la "caduta" di un sito web per questi motivi si usa il verbo "to slashdot".

 

Naturalmente, i siti di grandi aziende o di grandi giornali, quelli che investono grosse cifre nell'infrastruttura IT, sono calibrati per reggere questi grossi impatti (di solito sono più computers a funzionare come server), per cui non mostrano questo effetto. Non è il nostro caso, Altrenotizie è più "povero", non ha le risorse economiche per permettersi un'infrastruttura di rete così robusta. Pertanto, in pochi minuti il sito web è diventato non disponibile.

 

Così come Slashdot, anche Google News non fa alcun mirror degli articoli sui propri server, ma linka direttamente l'articolo originale, e non potrebbe essere altrimenti, poiché il fare una copia dell'articolo può sollevare problemi di copyright, oppure può diminuire gli introiti del sito originale, se si basa sui banner pubblicitari. Non sono questi i nostri casi, ma l'effetto è stato lo stesso.

 

Ne sanno qualcosa anche siti web più visitati e noti del nostro, come ad esempio il sito dei bugs del noto browser Mozilla. In passato, Slashdot ha linkato spesso le notizie sui bugs di Mozilla, inondando il sito web di Mozilla di migliaia di visitatori da tutto il mondo, al punto da spingere gli autori del noto browser a non accettare più collegamenti ipertestuali provenienti da Slashdot. Se oggi un utente cliccasse su un link di Slashdot diretto verso il sito in questione, Bugzilla, otterrebbe il messaggio: "Sorry, links to Bugzilla from Slashdot are disabled."

Naturalmente questo non significa che Altrenotizie intenda disabilitare i link provenienti da Google News. Semplicemente, in questi giorni la redazione di Altrenotizie dovrà rivedere le sue strategie per il futuro. Le risorse economiche disponibili, fino ad ora, non hanno permesso al progetto di munirsi di un server dedicato, e non potrebbe essere altrimenti: la fruizione di Altrenotizie è completamente gratuita, e non ci sono banner pubblicitari in nessun punto del sito. Può darsi che se ci vedremo costretti decideremo di ospitare pubblicità per tentare di rafforzare economicamente il progetto e dotarlo di maggiore autonomia tecnica, ma ad oggi è così.

 

Nonostante questo, lo sforzo fatto fino ad ora ci ha portati ad essere ospitati su un server che ha tutte le certificazioni tecniche necessarie, ma non è un costoso server dedicato. La conseguenza è che sullo stesso computer ci sono anche altri siti, diversi dal nostro, che sono stati anch'essi bloccati dall'effetto slashdot che stavamo subendo. A quel punto, gli amministratori del server hanno reputato opportuno disabilitare Altrenotizie, prima che il traffico desse luogo ad uno spaventoso ingorgo di connessioni.

 

Certo, avremmo preferito essere contattati, anche d'urgenza, prima della disabilitazione, ma questo non è avvenuto, in forza di una politica commerciale discutibile da parte del fornitore. Il sito è stato non raggiungibile per circa 5 ore, con una notevole perdita di visitatori da parte nostra.

 

Per questo disservizio, ci scusiamo con tutti i nostri lettori, abituali e non. Nel frattempo, metteremo a punto una strategia per i prossimi mesi, per poter affrontare senza problemi i picchi di traffico, pur senza avere i mezzi per una nostra server farm. Quanto meno, dovremo misurarci con gli articoli che saranno anche loro in futuro, come si dice nel gergo degli informatici, "slashdottati".

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