di Mariavittoria Orsolato

Mentre a viale Mazzini fervono i preparativi per il moloch sanremese, dalla pagina Facebook di Roberto Saviano arriva una bomba pronta a scuotere le fondamenta Rai. Il 29 dicembre del 2010, spiega lo scrittore antimafia, su Rai2 é andata in onda la trasmissione Canzoni e Sfide, una delle tante che affollano i palinsesti nei giorni a cavallo di Capodanno, con auguri, canzoni e voci bianche ad allietare le feste.

A condurre il programma Lorena Bianchetti che, a un certo punto della serata, ha chiamato sul palco una bambina di 12 anni, Mary Marino, poi esibitasi (senza particolare talento) in una canzone dedicata al padre. Fin qui nulla di sconcertante, se non fosse che il papà - su cui la presentatrice ha richiamato l'attenzione, invitando la ragazzina ad andare a dargli “un bacino” - è Gaetano Marino, meglio conosciuto come McKay.

Un boss di camorra, racconta Roberto Saviano, ai vertici degli Scissionisti usciti vincitori della guerra interna al cartello dei Di Lauro. Gaetano, infatti, è “fratello di Gennaro Marino, promotore militare della faida. Sono detti i McKay perché il padre Crescenzo (ucciso dai Di Lauro come vendetta) somigliava a un vecchio personaggio di una serie televisiva western”, ha spiegato l'autore di Gomorra. “Incredibile. Mi domando: perché questo omaggio?” si è chiesto Saviano. “Perché il Politeama di Catanzaro ha tenuto Gaetano Marino come ospite d'onore in prima fila? Perché la Rai ha messo in scena questa celebrazione?”.

All'epoca del “fattaccio” il direttore della seconda rete era Massimo Liofredi che, interpellato tempestivamente dalla stampa sulla questione, ha risposto che la trasmissione fu il risultato di un'acquisizione di diritti da un produttore esterno. La classica acquisizione di un format insomma, i cui contenuti e ospiti erano decisi dalla produzione esterna e non dallo staff Rai. Stando alla ricostruzione pubblicata su Lettera43, il produttore esterno di Canzoni e Sfide è Dino Vitola, personaggio influente nel mondo della musica pop italiana e proprietario della Teulada Television srl, società di produzione tv con sede legale a Cosenza che alla Rai, nel coso degli anni, ha piazzato ben più di un solo programma.

Una produzione esterna dunque, che però, per la messa in scena, aveva richiesto il supporto di tecnici e operatori della tv pubblica tra cui il regista, il professionista di lungo corso Giancarlo Nicotra, attivo sia in Rai che a Mediaset. A selezionare ospiti, concorrenti e pubblico, e a decidere che Mary non sarebbe stata solo una delle cantanti in gara ma la star della serata alla quale bisognava riservare anche la sigla, è stata però la Teulada Television, ovvero Vitola. Ma sul perché l'azienda pubblica televisiva abbia deciso di comprare per una sola trasmissione Canzoni e Sfide, un format dallo share irrilevante e per di più neanche “chiavi in mano”- visto che viale Mazzini ha dovuto metterci tecnici, operatori e regia - non ci è dato sapere.

Per ora in Rai nessuno ha voluto sbilanciarsi, fonti interne all'azienda di stato dicono l'acquisizione fosse un affarone: 60.000 euro al massimo di costi e un appeal per il pubblico assicurato dalla presenza di artisti del calibro di Zucchero. Ufficiosamente una mossa al risparmio, ma le stesse voci, riportate sempre da Lettera43, dicono che per sponsorizzare il format di Vitola si sia mossa più di una persona. Non solo il giornalista calabrese Fabrizio Cerqua - ideatore del programma, scomparso lo scorso 5 dicembre - ma anche “un consigliere di amministrazione cui pare piacesse molto e che l'ha segnalato al direttore di Rete e alla direzione acquisti”, salvo poi decidere di non ripetere l'acquisto l'anno successivo.

E mentre la Fondazione Politeama, responsabile del teatro di Catanzaro, ha tenuto a precisare che si era limitata a concedere l'uso dello spazio per il programma, il quale non appartiene, né direttamente, né indirettamente alla programmazione ufficiale del teatro, le risposte dei politici in merito alla presenza del boss camorrista sono state tante.

“È inconcepibile”, ha tuonato il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi: “Senza dover chiedere la fedina penale a chi siede nel parterre delle trasmissioni com’è stato possibile che la figlia di un camorrista, peraltro minorenne, abbia potuto cantare una canzone dedicata proprio al padre seduto in platea?” ha concluso Pardi, annunciando un'interrogazione in commissione. Anche dalle file del Partito Democratico è stata annunciata un'interrogazione per chiedere di avviare un'inchiesta in merito, diretta al ministro Corrado Passera, come ha affermato Pina Picierno: “È una vicenda che non può passare inosservata e bene ha fatto Saviano a denunciarla online”.

C'è però un ulteriore retroscena, e stavolta il protagonista è proprio il blindatissimo scrittore partenopeo. Sul suo profilo Facebook, Saviano aveva esordito dicendo che questa incresciosa situazione era passata “inosservata” e, così scrivendo, si era bellamente compiaciuto di aver portato la notizia alla ribalta delle cronache dopo oltre un anno di “omertoso” silenzio. Peccato che invece la notizia fosse stata data, in modo assolutamente tempestivo, dal quotidiano napoletano Il Giornale di Napoli e che il glabro scrittore l'avesse semplicemente ripresa, senza però fare il minimo accenno alla fonte. Per la serie: basta che se ne parli.

 

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy