Mai come quest’anno, a esultare in Serie A non sono le squadre migliori, ma le meno peggiori. Dal primo campionato di Serie A con 20 squadre, nel 2004, solo in altre due occasioni (nel 2010 l’Inter e nel 2011 il Milan) chi ha vinto il titolo non ha fatto più punti del Napoli di quest’anno, cioè 82. Nel 22-23 la squadra di Spalletti – che non solo, a differenza di quella di Conte, giocava in Europa, ma addirittura in Champions League – lo scudetto arrivò con ben 90 punti.
Quanto all’Inter, i nerazzurri chiudono il Campionato addirittura con 13 punti in meno rispetto all’anno scorso. Un vero disastro, imputabile principalmente alla mancanza di alternative in panchina. L’emergenza più eclatante è in attacco, dove Taremi, Correa e Arnautovic non sono un “supporting cast” (per dirla con il linguaggio NBA) che consenta di sognare in grande. Detto ciò, sarebbe bastato non pareggiare con il Parma o con la Lazio, o non perdere con il Bologna o con la Roma.
Nella zona Europa, i verdetti dell’ultima giornata dicono che la Juventus va in Champions League come quarta, la Roma (quinta) in Europa League e la Fiorentina (sesta) in Conference League.
Per quanto disastrosa possa sembrare la stagione juventina, la Signora ha chiuso il Campionato a quota 70 punti: appena uno in meno rispetto all’anno scorso, ben 9 in più rispetto a due anni fa ed esattamente gli stessi di tre anni fa. Morale della favola: da quando è andato via Marotta, la linea di galleggiamento è questa.
Il vero capolavoro della seconda parte di stagione è quello della Roma, che poco prima di Natale era appena tre punti sopra la zona retrocessione, ma con l’arrivo di Ranieri si è completamente trasformata, arrivando a sfiorare l’obiettivo Champions, letteralmente impensabile con De Rossi e con Juric in panchina. Se consideriamo solo il girone di ritorno, i giallorossi chiudono in prima posizione con 46 punti, ovvero 6 più dell’Inter e 9 più del Napoli.
Stagione positiva, in fin dei conti, anche per la Fiorentina, che chiude questa Serie A con 5 punti in più rispetto all’anno scorso, guadagnandosi una meritata qualificazione in Conference League, competizione in cui ha già disputato due finali.
A farne le spese è una Lazio disastrosa, che si fa superare dai viola all’ultima giornata (pari punti, ma scontri diretti sfavorevoli ai biancocelesti) perdendo 1-0 in casa contro il Lecce. A ben vedere, Baroni ha fatto 4 punti in più rispetto all’accoppiata Sarri-Tudor dell’anno scorso e ha chiuso con la stessa posizione in classifica, che però quest’anno non vale l’Europa. La catastrofe è nel rendimento della squadra da Natale in poi: all’Olimpico, l’unica vittoria del girone di ritorno è arrivata a febbraio, contro un Monza già a pezzi.
Grazie al successo contro la Lazio, il Lecce rimane in Serie A. Retrocedono invece l’Empoli (sconfitto 2-1 a Verona) e il Venezia (battuto in rimonta dalla Juventus), oltre al non pervenuto Monza.

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