L’Udinese fa il colpaccio della giornata battendo l’Inter a San Siro nel posticipo. L’Inter vista alla prima resta negli spogliatoi e va in campo la sorella apatica, che come negli ultimi 12 mesi, soffre la fisicità degli avversari e il marcamento a uomo in tutto il campo. Non riesce ad aprire le difese chiuse. Non gli trovò soluzioni Inzaghi, meno che mai gliele ha trovate Chivu. A maggior ragione con un arbitraggio palesemente ostile.

I nerazzurri tornano quelli della fine stagione passata, con poca voglia di schiacciare l’avversario e con mancanza totale di dribbling e fisicità. Del resto quando giochi con Di Marco, Barella, Chalanoglu e Mikitarian, se trovi una squadra come l’Udinese, con 9 giganti su 11, le prendi. Che poi chi dovrebbe dribblare e chi ha il fisico restino in panca è cosa che decide Chivu. Ma il fatto è che la luce accesa alla prima giornata si è presto spenta. Forse non era quella l’Inter o forse il Torino non è l’Udinese. Si vedrà nel match con la Juve alla ripresa dopo la sosta.

La lazio riscatta l'inciampo della prima gara e asfalta il Verona per 4 a 0 con una prestazione super di Castellanos e Zaccagni. Il Napoli batte un Cagliari che sa stare in campo con un gol di Anguissa all’ultimo minuto di gioco. I cambi hanno fatto la differenza costruendo l’assalto finale che ha portato ai tre punti. Certo è che con Lukaku ai box fino a primavera, se non fosse già arrivato Hojlund per Conte sarebbero guai seri. Per quanto sia affidabile, non è certo Lucca un cannoniere da doppia cifra in grado di sostenere il cammino in campionato e Champions. C’è poi da lavorare sulla forma fisica di De Bruyne: il fuoriclasse belga pur illuminando con alcune giocate, passeggia e non corre. Se è questione di preparazione o anagrafica lo vedremo nelle prossime gare.

La Roma batte con qualche difficoltà  il neopromosso Pisa e lo deve alla vivacità che l’ingresso di Dybala porta nel gioco dell’undici giallorosso. Hai voglia a dibattere sul ruolo di Dybala, a discutere se la Roma di Gasperini debba o no prescindere dal campione argentino: quando “la Joya” è in giornata, porta con se i tre punti e manda via le chiacchiere delle radio romaniste che assordano l’etere e la testa dei tifosi con le teorie sul nulla cosmico.

Loftus-Ceek e Pulisic riportano il Milan alla vittoria sul campo del Lecce. Ma Allegri tanto allegro non sta. Consapevole di come lo stadio di Via del mare non sia proprio una roccaforte inespugnabile e che il Lecce non rappresenti un test probante, trova difetti importanti nel suo Milan e lo fa capire. Vedremo se nelle ultime 24 ore i rossoneri si regaleranno Rabiot oppure no.

L’Atalanta di Juric è come Juric: pareggia. Ieri col Parma, dal quale si è fatta raggiungere nel finale. Se i Percassi avessero cercato l’allenatore con la stessa ostinazione inconcludente con la quale hanno trattato Lookman, la Dea starebbe meglio.

La Juventus batte il Genoa per uno a zero, mentre finisce a reti inviolate tra Torino e Fiorentina. Dopo il passo falso con la Roma al primo turno, il Bologna aggiusta i suoi conti con il Como. Orsolini firma l’uno a zero e poi resiste al pressing comasco e lascia la squadra “cool” della Serie A, quella che piace alla gente che piace, con l’amaro in bocca.

A recitare il ruolo della sorpresa resta la Cremonese, che piega 3 a 2 il Sassuolo e resta al primo posto in classifica con due partite giocate e due vittorie ottenute. Non durerà, ma intanto fa bene al fegato.

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