di Rosa Ana De Santis

Il partito gli chiede di correre da solo, Berlusconi gli propone di entrare nel Pdl. Giorni difficili per Pier Ferdi, che a forza di fare il "né-né" si trova a dover scegliere di non saper dove andare. L'ex Presidente della Camera le sta tentando tutte con il Cavaliere: pur di apparentarsi farebbe qualunque cosa. Ma pare che stavolta l'uomo di Arcore abbia deciso che la formazione bigotta serve solo se porta voti a lui, non se Casini utilizza i voti suoi per le sue probabili, future scorribande trasversali. Dunque, forse l’Udc di Pier Ferdinando Casini, suo malgrado e controvoglia, “correrà da sola”. Del resto era stato questo il duro verdetto emesso dalla segreteria politica dei partito papale, che ha respinto le offerte indecenti di Berlusconi che pretendeva adottarlo cambiandogli però nome e cognome. Davanti all’idea di veder scomparire il proprio simbolo, Casini ha detto no: l’Udc, allora, correrà da sola. Che poi sia preciso il termine correre piuttosto che camminare, questo lo vedremo il 14 Aprile. Intanto quello che è certo è che il partito dell’ex-presidente della Camera ha raggiunto il record di traumi nel più breve lasso di tempo possibile.

di Cinzia Frassi

Prima Silvio Berlusconi, poi Walter Veltroni. Si alternano così nel salotto bianco di Bruno Vespa i corridori solitari della politica italiana. Dallo scrittoio ormai d’obbligo per il Cavaliere, riesumato per l’occasione martedì scorso, al leader che ha lanciato la moda di “navigare in solitaria”. Il “si può fare” vestito di blu sembra nato per stare davanti ad una telecamera. Politically correct nel sangue, senza bisogno di tingersi i capelli. Moderato di default e moderno fino al midollo. Questa la sensazione in apertura della serata dedicata a lui nel salotto di Bruno Vespa. Ragionevole e sempre in linea con la saggezza latina all’insegna di in medio stat virtus. Abbiamo fatto un partito dal basso, con le primarie, dice, molto diverso dallo schieramento sotto l’ala del Cavaliere. Parla di cambiamento della geografia politica, di terremoto politico: il partito democratico, dichiara, è il partito di centro sinistra. Rivendica il titolo di partito di sinistra, suscitando come è accaduto, reazioni tra coloro che rappresentano la sinistra radicale. Dall’altra parte invece non c’è più il centro destra, sostiene, dato che Casini non ci sta e il Cavaliere coaugula forze di destra, da Fini alla Mussolini.

di Sara Nicoli

Già il solo vederlo pronunciare la parola “aborto” provoca un sano senso di disagio e di disgusto. Non appena, poi, oltre all’ormai noto salmoidiare su quanto sia riprovevole la pratica abortiva sotto tutte le latitudini senza che mai ci possa essere una ragione valida per farvi ricorso, lo si sente dire che l’altro giorno a Napoli, oltre ad aver offeso la dignità di una donna che già stava soffrendo “è morto anche un bambino”, vien voglia davvero di spernacchiarlo. Ma siccome passeremmo poi per cafoni, scivolando dalla parte dove non vogliamo stare, ossia quella del torto e della furia cieca vendicativa delle menti semplici, ecco che ci piacerebbe avere, adesso, una macchina del tempo. E ricacciare Giuliano Ferrara esattamente dove vorrebbe farci tornare lui, ad anni luce da qui e dal mondo civilizzato, verso quel tardo medioevo, oscuro e terribile, di cui sicuramente lui e i suoi vescovi sentono tanto la mancanza. Ovviamente vorremmo che, contrariamente a quanto vuole il Cavaliere, Ferrara non ci andasse da solo, indietro nel tempo. Ci spediremmo volentieri anche il suo giornale e i componenti tutti della lista Pro Life (leggasi No all’aborto), nostalgici del mondo che torna all’età della pietra, ma che è anche l’unico in cui questi furbastri che le sparano grosse per far breccia sui poveri di spirito, trovano degna cittadinanza.

di Sara Nicoli

Dopo giorni di interrogativi, non certo nostri, su quale sarebbe stato il motivo che Pierferdinando Casini avrebbe scovato per giustificare il suo ingresso nel Pdl, rinnegando ogni possibile abiura precedente del padre-padrone Berlusconi, adesso lo si vede con una certa chiarezza: la Cei, preoccupatissima che la scomparsa dell’Udc possa ridurre all’irrilevanza politica i cattolici, ha chiesto – senza tuttavia ottenerlo – che il partito di Casini non sia fagocitato dal Pdl, ma che conservi una propria dignità nell’ambito di una nuova alleanza con il centrodestra. Peccato che Berlusconi, a cui il voto cattolico interessa fin tanto che non gli mette i bastoni tra le ruote, ha rinnovato il suo diktat: o dentro il Pdl o non se ne parla. Così, come Fini ha appena ucciso An, Berlusconi sta chiedendo a Casini di mettere nel cassetto quel partitino che da solo arriverebbe a mala pena al 2% (oggi è al massimo al 3%) per fare contenta la Cei e dare una vena di cattolicesimo al suo Partito delle Libertà, altrimenti tutto potrebbe sembrare – anzi, lo è – un calderone elettoralistico per prendere il potere e continuare a farsi gli affari propri, non certo quelli del Paese. Con Casini alleato, ma non fantasma, del Pdl, la Cei avrebbe garantito che oltre a quelli di Berlusconi e Fini, anche la Chiesa potrebbe continuare, indisturbata, a perseguire i propri affari.

di Maura Cossutta

Il tema delle cure ai neonati molto prematuri non c’entra nulla con l’aborto. E’ questa la prima cosa che si deve sottolineare. Si parla infatti di quei casi in cui la gravidanza di una donna si interrompe prima del tempo, molto prima della fine normale di gestazione e si parla di neonati che comunque vengono alla luce dopo un parto vero e proprio. Parti prematuri, aborti spontanei, quindi, che nulla hanno a che vedere con i cosiddetti aborti terapeutici dopo la ventesima settimana. La questione è molto rilevante e complessa e viene discussa da anni in tutto il mondo, nella comunità scientifica internazionale. Infatti i progressi della medicina neonatale e lo sviluppo delle tecnologie hanno prodotto risultati importanti nel miglioramento dell’assistenza neonatale e hanno mutato le condizioni di sopravvivenza di questi neonati, fino a ieri del tutto impossibili e anche impensabili. Il destino di questi neonati era solo affidato alla natura, senza possibilità di intervenire. Oggi esistono casi, statistiche – anche se molto scarse, giova ricordarlo - che vengono studiate, analizzate, per cercare risposte, per trovare indicazioni utili a chi, in sala parto, deve decidere cosa fare, spesso in una manciata di secondi.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy