In questo film non si capisce mai veramente cosa abbia condotto alla guerra civile e questo è il tratto distintivo più grande, ma anche il difetto maggiore del film del regista Alex Garland. Questa incomprensione, però, fa funzionare il film, perché ci permette di riempire i vuoti; grazie all'indeterminatezza sul perché gli Stati Uniti si siano divisi in tre fazioni guerreggianti, può supportare ogni ideologia e teoria. Inoltre, quella mancanza di dettagli aiuta a rendere questa malleabile storia, comprensibile, indipendentemente dalla familiarità con la politica americana: infatti, meno conosci il panorama politico attuale, più ha senso la Guerra Civile.

Una commedia sagace che vede Neri Marcorè di nuovo alla regia con Zamora. Il trentenne Walter Vismara ama condurre una vita ordinata e senza sorprese: ragioniere nell'animo prima ancora che di professione, lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Da un giorno all'altro la fabbrica chiude e il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un'azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto. Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (il football, secondo un neologismo di Gianni Brera) e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati.

Quando si riduce tutto a questo, le parole sono solo parole, non importa come siano messe insieme. È come vengono interpretate che conta. Ciò che è offensivo per te potrebbe non esserlo per me. Tali sono le macchinazioni in gioco in Cattiverie a domicilio, uno di quei giochini britannici pieni di personaggi stravaganti che abitano un piccolo borgo dove tutti si intromettono negli affari altrui.

Wim Wenders omaggia Anselm Kiefer, uno dei più innovativi e importanti artisti del nostro tempo. Il regista tedesco, dopo il grande successo di Perfect Days, torna al cinema con Anselm, girato in 3D e risoluzione 6K. Il film racconta il percorso di vita del pittore e scultore tedesco, la sua visione, il suo stile rivoluzionario e il suo immenso lavoro di esplorazione dell’esistenza umana e della natura ciclica della storia. Wenders realizza un’esperienza cinematografica unica, che mette in luce il linguaggio di Kiefer, fortemente influenzato dalla poesia, la letteratura, la filosofia, la scienza, la mitologia e la religione.

E la festa continua! ci parla dei temi ricorrenti di Robert Guédiguian: solidarietà, impegno, generosità e amore, il tutto in equilibrio tra leggerezza e gravità e soprattutto con la forte tematica della tentazione di rassegnarsi o scoraggiarsi. Rassegnazione di fronte all'ingiustizia e alla fatalità, scoraggiamento di fronte all'enormità del compito da compiere. I personaggi si trovano di fronte all'arrivismo di alcuni politici, focalizzati solo sui propri calcoli elettorali, pronti a sacrificare mandati e ideali, oppure sperimentano un senso di vuoto, come l'assistente infermieristica sul punto di abbandonare tutto perché non è riuscita a essere presente all'ultimo respiro di un paziente.


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