di Emanuela Pessina

Se lo scopo del vertice tra Berlino e Parigi era di rassicurare i mercati sulle sorti dell'area euro, allora si può dire che è stato un vero e proprio buco nell’acqua. Per proteggere l’euro dalla crisi, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno proposto la creazione ex-novo di un Consiglio economico della zona euro, un’istituzione sovrannazionale che vada a garantire un maggiore equilibrio tra i Paesi membri dell’Unione europea (Ue) a 17. Un’idea di tutto rispetto, che andrebbe a risolvere uno dei punti più deboli dell’Unione, eppure le parole dei leader non sono riuscite a convincere i mercati: i nodi da sbrogliare sono ancora tanti e, per gli investitori, i risultati del vertice franco-tedesco rimangono l’ennesimo di una serie di esitanti placebo che non riescono a dare una sana prospettiva alla moneta unica.

La proposta è stata resa pubblica durante la conferenza stampa che ha seguito il vertice di martedì all’Eliseo. All’Unione europea non mancano le strutture interne, ma una maggiore volontà politica, e il futuro Consiglio economico (che si chiamerà Eurocouncil) è la risposta più immediata a questa necessità fondamentale. L’istituzione si riunirà una volta al mese, hanno anticipato i leader, sarà composto dai 17 capi di Stato e di governo della zona euro ed eleggerà un presidente stabile per due anni e mezzo. Per l’immediata guida del Consiglio, Sarkozy ha proposto l’attuale presidente Ue Herman Van Rompuy. La sua candidatura verrà formalizzata già in questi giorni.

Per costruire la volontà politica dell’Europa non bastano le istituzioni superiori e i due leader hanno stabilito ulteriori misure per regolare la politica economica interna di ogni Stato. Oltre a mantenere i conti pubblici in equilibrio, i 17 paesi membri saranno tenuti a ridurre il proprio debito pubblico entro l’estate 2012, una “regola d’oro”: in ogni Paese verrà istituita una commissione per stabilire le regole necessarie a frenare l'indebitamento. Per quel che riguarda le transazioni finanziarie, i leader hanno annunciato una nuova tassa a partire dal prossimo settembre.

Francia e Germania hanno ribadito ancora una volta l’intenzione di difendere la moneta unica e hanno speso molte parole di rassicurazione in questo senso: gli specialisti troveranno i mezzi per concretizzare questa volontà politica e per salvare l’Unione dal fallimento, di questo ne sono sicuri. “L’Euro è il nostro futuro, è la base del nostro benessere e sta anche alla base della nostra convivenza pacifica”, ha spiegato la Cancelliera. Eppure, i mercati non hanno apprezzato le buone intenzioni dei leader: i primi risultati da Wall Street e dalle Borse asiatiche hanno mostrato un’atmosfera ancora molto turbata, chiudendo in negativo proprio alla luce delle notizie deludenti provenienti da Parigi.

Perché, ancora una volta, la Germania si è dichiarata contraria all'utilizzo degli Eurobond: "Non penso che gli eurobond risolverebbero i problemi" dell'Eurozona, ha detto Angela Merkel, sostenuta da Sarkozy che ha puntualizzato che Parigi condivide la posizione di Berlino. A tradire i due Paesi è la paura di compromettere veramente la propria economia, un sentimento che trasmette poi l’insicurezza ai mercati di tutto il mondo. Il Governo tedesco e i Paesi dell'Europa del Nord si sono da sempre espressi contro gli eurobond, considerati una violazione di quell’ideale europeo secondo cui gli Stati membri cooperano pur rimanendo responsabili dei propri affari fiscali. Si potranno applicare in futuro, ha spiegato Sarkozy, quando “sarà completato il processo di integrazione economica” Gli eurobond sono quindi un’ipotesi da prendere in considerazione “alla fine del processo e non all'inizio''.

In conclusione si può dire che il vertice non ha portato novità clamorose e non è riuscito, nell’immediato, a dare la sicurezza che ci si aspettava. Il rafforzamento della governance economica dell’Unione è un passo avanti, e va a colmare un vuoto che accompagna l’Unione dalla sua fondazione, ma rimane sempre e comunque una promessa rivolta al futuro e non ha nulla a che fare con la crisi attuale. L’economia mondiale vacilla e la crisi deve essere affrontata con determinazione e lucidità: gli eurobond e l’aumento delle risorse del fondo salva Stati sembravano le soluzioni più vicine alla realtà, ma Francia e Germania hanno mostrato chiusura totale in questo senso. Rimane ora da vedere se l’Eurocouncil riuscirà, a medio e lungo termine, a tranquillizzare i mercati: il prendere tempo di Francia e Germania, per il momento, sembra un puro e semplice giocare con il fuoco e, neppure nell’immediato, è riuscito a illudere le piazze mondiali.

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