di Carlo Benedetti

A Mosca e a Washington, in questo momento, sembra che prevalgano le posizioni più pragmatiche degli ultimi anni. La parola d’ordine comune – sempre nel quadro di un ritratto mondiale sfaccettato e problematico - è quella che annuncia che il futuro non dovrà essere peggio del passato. Ed è con questo “spirito” che le due capitali vanno verso precisi appuntamenti di ordine politico, militare e diplomatico. E così partono insieme verso un summit - che si terrà a Mosca dal 18 al 20 maggio - durante il quale il russo Medvedev e l’americano Barack si troveranno faccia-a-faccia per rinnovare il Trattato sulla riduzione delle armi strategiche al fine anche di allontanare le eventuali tensioni. L’intera questione è sul tavolo delle due diplomazie, dal momento che la proliferazione delle armi di distruzione di massa, in primis quelle nucleari, costituisce la principale minaccia del secolo. È dunque necessario – rilevano Mosca e Washington - compiere più chiari e coraggiosi passi in avanti. Soprattutto nei tre principali settori che compongono il Trattato di non proliferazione: il disarmo, l'uso pacifico del nucleare e, appunto, la non proliferazione. Dopo i significativi impegni nel campo del disarmo pronunciati dai due partner si è passati alla fase pratica che prende le mosse da quel Trattato che limita l'arsenale nucleare di Russia e Stati Uniti, noto con la sigla Start 1. Entrato nella fase di piena operatività nel 2001, scadrà alla fine del 2009. Il Trattato rappresenta l'ultimo dei grandi accordi in materia di armamenti (raggiunto quando ancora esisteva l'Unione Sovietica) e resta un punto di riferimento essenziale nei rapporti tra Mosca e Washington. La sua scadenza, a dicembre, impone pertanto la necessità di accelerare i tempi di una trattativa resa difficile non soltanto da scelte politiche, ma anche da questioni economiche, dai continui progressi tecnici e dalla fine dell'Urss.

In proposito va ricordato che nel marzo scorso a Ginevra, in occasione del loro primo incontro ufficiale, il nuovo segretario di Stato americano, Hillary Clinton, e il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, presero l'impegno di trovare un accordo per avviare trattative per il rinnovo dello Start (Strategic arms reduction Treaty). I capi delle due diplomazie torneranno ora ad incontrarsi il 7 maggio a Washington e il 19 maggio a Bruxelles (nella cornice dei colloqui Russia-Nato), per discutere di disarmo. Un summit successivo, previsto per il 21-22 maggio, si terrà poi tra Mosca e Ue a Kabarovsk, nell’estremo oriente della Russia, sul Pacifico. Si tratterà di un “tavolo di trattativa” del Consiglio permanente di partenariato esistente tra Russia e Ue. Una “istituzione” che fondata nel 2003, rappresenta la sede principale per la cooperazione a vari livelli ministeriali.

Questa volta ci saranno i ministri degli Esteri. Per la Russia Serghej Lavrov, per l’Ue Karel Scharzenberg, titolare del Dipartimento diplomatico della Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno all’interno dell’unione. Nel corso dei negoziati l’attenzione principale sarà riservata alla discussione sull’andamento dei negoziati sulla conclusione di un nuovo accordo sul partenariato e la cooperazione. In proposito c’è da rilevare quanto dichiarato dal capo della diplomazia del Cremlino, Lavrov, il quale si è augurato che si riesca a trovare un compromesso che consenta di elaborare dei meccanismi di realizzazione pratica degli interessi della Russia e dell’Ue. “Abbiamo già – ha precisato - una buona base in questo senso. Le quattro aree comuni del cosiddetto road map danno punti di riferimento, ma ora si tratta di passare a questioni integrative di carattere strategico”. A Mosca, intanto, si parla con insistenza di una quasi certa visita ufficiale in Russia del presidente statunitense, prima del vertice del G8 in Italia (8-10 luglio).

Altro aspetto dell’intensa agenda diplomatica riguarda più da vicino la Russia. Il presidente Medvedev si prepara all’incontro con i ministri della Difesa della “Shanghai Cooperation Organization”, che riunisce sotto l'egida di un'ampia cooperazione multilaterale due potenze come Russia e Cina e buona parte dello spazio ex sovietico: Kasachstan, Kirghisia, Tagikistan e Uzbekistan. Il summit - centrato su scelte di prospettiva - è previsto per il 15-16 giugno a Ekaterinburg, in Russia. E mentre si vive già l’atmosfera della vigilia, si sa che l’Organizzazione negli ultimi anni è divenuta sempre più influente negli equilibri geopolitici e che a Mosca spetta la presidenza di turno per l'anno in corso. "La partecipazione alla Shanghai Cooperation Organization è una delle priorità della politica estera russa" precisano fonti del Cremlino, pur sottolineando che i paesi membri non mirano a "creare un blocco militare", ma intendono sviluppare "la cooperazione nella lotta al terrorismo, estremismo e separatismo e l'introduzione di meccanismi volti a creare un clima di fiducia in campo militare, secondo una maggiore prevedibilità e trasparenza delle attività".

Intanto si è già alle riunioni preparatorie dedicate al coordinamento delle varie attività. I diplomatici dei paesi della SCO si stanno scambiando opinioni sui principali temi della sicurezza internazionale e regionale e discutono il miglioramento delle capacità di lotta contro il terrorismo e il presidente russo fa sapere che intende "discutere le prospettive di sviluppo dell’organizzazione ed il rafforzamento del suo ruolo per garantire la stabilità e la sicurezza regionale". Mosca, infatti, vuol "porre l'accento su un ulteriore consolidamento dell'organizzazione, dando una nuova dinamica agli sforzi comuni. Per mantenere la pace, la sicurezza e la stabilità, la lotta contro il terrorismo, il traffico di droga e la criminalità transnazionale, promuovere lo sviluppo sociale ed economico dei paesi membri e promuovere la cooperazione umanitaria, il rafforzamento del prestigio internazionale della SCO".

Fissati questi “paletti”, i russi ribadiscono che "i paesi membri" dell’Organizzazione non mirano a "creare un blocco militare", ma intendono sviluppare "la cooperazione nella lotta al terrorismo, estremismo e separatismo e l'introduzione di meccanismi volti a creare un clima di fiducia in campo militare, secondo una maggiore prevedibilità e trasparenza delle attività". Appuntamenti, quindi, a tutto campo: a maggio a Washington, Mosca, Bruxelles e Kabarovsk; a Ekaterinburg a giugno, a luglio in Italia.

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy