di Carlo Benedetti

Mosca. La Nato salda un conto rimasto - a suo parere - da troppo in sospeso. E così, grazie al duo Putin-Medvedev, ottiene la grande rivincita: il Cremlino consentirà alle truppe dell’Alleanza atlantica di sfilare in parata nella piazza Rossa il 9 maggio quando la Russia celebrerà la festa della Vittoria sulle forze nazifasciste della II guerra mondiale. L’annuncio della prossima presenza dei militari Nato a Mosca, accanto al Cremlino, con una spettacolare messinscena, arriva in Russia in un momento particolare, precisamente mentre si annuncia che i dirigenti dell’Alleanza atlantica vorrebbero coinvolgere soldati musulmani nelle operazioni in Afghanistan.

Il Segretario Generale della Nato, Anders Fog Rasmussen, ha infatti  proposto ad una serie di paesi musulmani (e quindi a tutte le nazioni dell’ex-Urss che si trovano nell’area asiatica influenzata dai musulmani) di esaminare la possibilità di inviare loro truppe in Afghanistan. Alcuni governi lo ritengono possibile in futuro, ma per il momento non hanno adottato decisioni in questo senso. Il generale (che è stato primo ministro della Danimarca) ritiene che il coinvolgimento dei paesi musulmani nella lotta contro i talebani potrebbe favorire la conclusione vittoriosa della guerra, dimostrando allo stesso tempo che viene condotta non per motivi religiosi, ma contro il terrorismo e l’estremismo.

Sulla scia di queste dichiarazioni i politologi russi fanno notare che il segretario fenerale della Nato sta tentando di rianimare l’idea che la guerra in Afghanistan, sulla base di capriole e salti arditi, potrebbe assumere una maggiore legittimità se non sarà considerata come lotta tra gli infedeli e i musulmani. Certamente - si nota a Mosca -  non è il caso di attendersi un grande risultato militare con l’inserimento dei paesi musulmani nell’operazione dell’Alleanza. Tuttavia, a quanto pare, Bruxelles conta di ricavarne dei vantaggi supplementari nell’ambito della sua campagna per il supporto propagandistico nel mondo islamico.

L’esperto orientalista russo, Andrej Volodin, fa notare in proposito che le guerre in Afghanistan non vengono vinte. E lo dimostra - rileva - l’esperienza che si ricava da almeno tre guerre anglo-afgane, dalla presenza delle truppe sovietiche sul territorio dell’Afghanistan, nonché dall’esperienza delle forze degli USA e degli altri paesi dell’Alleanza presenti in quel paese dal 2001. In questo senso le speranze nel coinvolgimento dei paesi musulmani appaiono - secondo Mosca - almeno illusorie. Paragonabili ad un nuovo trucco illusionistico.

Ma nella capitale russa si registrano anche altre preoccupazioni che nascono sulla base delle affermazioni di Rasmussen. E’ lui - scrivono i media locali - che dimostra ancora una volta che le forze degli Usa e dell’Alleanza nel suo insieme non intendono lasciare l’Afghanistan. E, nello stesso tempo, la loro presenza non può che mantenere l’apparente calma a Kabul e in alcune altre città del Paese. L’impressione generale è che la dichiarazione dell’esponente atlantico rappresenti un altro tentativo di trovare una via d’uscita dal vicolo cieco in cui si sono arenate le forze dell’Alleanza in Afghanistan.

Ed ecco che - in contrapposizione a queste considerazioni di carattere geopolitico che si registrano a Mosca - piomba la notizia di un Cremlino pronto ad applaudire le truppe Nato in parata a Mosca. Si dice che la Vittoria del 1945 fu anche frutto della collaborazione militare delle potenze che si opponevano al nazismo. Tutto vero. Ma allora non esisteva la guerra fredda, non esisteva la Nato. Oggi la situazione è ben diversa. E non è un caso se a Mosca sono in molti a pensare che questa mossa del duo Putin-Medvedev altro non sia che il primo passo per far entrare definitivamente la Nato entro i confini della Russia. Mandando al macero quelle dichiarazioni e commenti relativi al pericolo dell’espansione dell’alleanza all’Est. E c’è di più. Molte forze in Russia avanzano ora questa domanda. Perchè non far sfilare le truppe della Russia con in testa le bandiere rosse dell’Urss nelle piazze delle capitali europee della Nato?
 

 

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