di Luca Mazzucato

NEW YORK. “I musulmani hanno lo stesso diritto di praticare la loro religione come chiunque altro in questo paese. E questo include il diritto di costruire un luogo di culto e un centro culturale su proprietà privata a Manhattan.” Così Barack Obama alla cena ufficiale alla Casa Bianca per celebrare l'inizio del Ramadan, il mese musulmano di digiuno e preghiera. Il Presidente dà il via libera alla costruzione del centro islamico che ha creato un polverone sui media americani.

Il giorno dopo, in visita nel Golfo, Obama precisa di non aver commentato sull'opportunità o meno di costruire la moschea, che dipende esclusivamente dalle amministrazioni locali, ma semplicemente di aver ribadito il diritto fondamentale alla libertà religiosa. La precisazione è stata letta come un parziale passo indietro dalla sinistra e come segno di vulnerabilità dai repubblicani, che hanno subito attaccato a testa bassa il Presidente.

L'estrema destra del Partito Repubblicano sta giocando una carta molto pericolosa per le elezioni di Novembre: soffiando sul fuoco del risentimento anti-islamico, forte nella fascia di popolazione bianca e cristiana. Per far questo, con la complicità iniziale dei media come Fox News (che in seguito ha ritrattato), è stato creato il caso della “moschea a Ground Zero,” sotto la voce “attacco all'America.”

Questi i fatti. Mentre i lavori di ricostruzione dell'isolato di Ground Zero nel cuore di New York proseguono alacremente, si è scoperto un piano da cento milioni di dollari per la costruzione di un importante centro culturale islamico, denominato "Pack51" o "Cordoba House": un palazzo di tredici piani che include piscina, palestra, auditorium e, infine, una moschea. Il punto più interessante è che il centro non sorgerà a Ground Zero, ma a due isolati di distanza. E nel raggio di due isolati sono già presenti altre due moschee, su cui Sarah Palin e Newt Gringich non hanno apparentemente nulla da ridire.

“Musulmani amanti della pace, per favore capite, la moschea a Ground Zero è una provocazione inutile; ci pugnala al cuore.” Così l'ex-governatore dell'Alaska Sarah Palin su Twitter. Secondo Newt Gringich, “l'America sta subendo un'offensiva politica e culturale da parte islamica, disegnata per distruggere la nostra civiltà. Finché l'Arabia Saudita non permetterà la costruzione di sinagoghe e chiese, noi non possiamo lasciare che i musulmani costruiscano una moschea a Ground Zero.” Come dire, finché i Nazi continueranno ad uccidere gli ebrei perché noi non possiamo sterminare i giapponesi?

Gli attivisti dell'Iniziativa in Difesa della Libertà Americana, tragicamente privi di senso dell'umorismo, hanno comprato le pubblicità sugli autobus della municipalità di New York e fra una settimana cominceranno ad apparire cartelli con degli aerei in volo contro le Torri Gemelle, accompagnati dalla scritta “WTC Mega Moschea” e “Perché lì?”

In rotta di collisione frontale con il Primo Emendamento, che sancisce la libertà di religione come un pilastro della Costituzione americana, i Repubblicani negli Stati del Sud e del Midwest stanno lanciando una campagna senza quartiere contro la costruzione di centri culturali islamici. Siccome la battaglia contro i matrimoni gay è ormai perduta, la nuova stella polare repubblicana è l'intolleranza contro musulmani da una parte e contro gli immigrati sudamericani dall'altra.

Anche se servirà a rastrellare qualche voto tra gli estremisti, è ovvio che questa volgare messinscena alienerà tutto l'elettorato moderato (per non parlare dei milioni di americani musulmani o di lingua spagnola). Ma i Repubblicani ormai sono un'armata brancaleone senza leader né programma.

Ma vediamo cosa ne pensano i diretti interessati. Secondo i sondaggi, i newyorchesi si dividono a metà tra favorevoli e contrari al progetto, anche se i residenti a Manhattan sono in maggioranza a favore. Michael Bloomberg, il miliardario sindaco di New York, ha fatto del progetto della moschea una bandiera della sua amministrazione, rilanciando i valori di tolleranza e ospitalità, che non sono negoziabili nemmeno in cambio della sicurezza. Non resta alcun dubbio che la moschea verrà infine costruita, se non altro perché a Wall Street (il quartiere in questione) comanda il denaro e i cento milioni di dollari di investimento non si toccano.

 

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