di Emanuela Pessina

BERLINO. Quattro settimane dopo le elezioni regionali della città-stato di Amburgo (Nord), la Germania ha chiamato al voto anche il Land della Sassonia- Anhalt (Nord-Est), una delle regioni più povere del Paese. Sono le prime elezioni regionali dalla recente catastrofe atomica in Giappone e, come previsto, non hanno mancato di farsi sentire gli effetti del dopo- Fukushima: bocciata la politica poco risoluta della Cancelliera Angela Merkel, che aveva reagito sospendendo per tre mesi l’attività delle centrali nucleari, mentre sono i Verdi, con la loro politica di energia rinnovabile, a registrare il miglioramento più significativo.

Le proiezioni vedono imporsi, come primo partito, la CDU di Angela Merkel con il 33% dei voti, una percentuale che sancisce, per i cristiano-democratici, una perdita netta di tre seggi rispetto al 2006. In caso di conferma dei risultati, la CDU dovrà affidarsi nuovamente a un governo di “grande coalizione” con i socialdemocratici (SPD), che hanno registrato un esito praticamente invariato rispetto alle precedenti regionali (21,5%).

Non perde quota l’estrema sinistra (Die Linke), che si riconferma come seconda forza politica nella regione (23,5%), ma che probabilmente non entrerà a far parte delle forze di governo: come già nel 2006, i socialdemocratici hanno escluso un’alleanza con l’estrema sinistra a guida del governo regionale. Capitombolo invece per i liberali del vicecancelliere e ministro degli Esteri Guido Westerwelle, che rischiano di rimanere esclusi dalla dieta regionale e sembrano destinati a scontare più di tutti l’impopolarità delle scelte del Governo federale.

A marcare l’atmosfera in Sassonia-Anhalt, come da previsioni, è stata comunque la recente catastrofe nucleare di Fukushima, che ha assicurato il successo ai Verdi. Il partito, che non faceva parte del parlamento regionale della Sassonia-Anhalt da ben tredici anni, si è aggiudicato, secondo i primi exit pool, ben 7 seggi. Un avanzamento che non sorprende: la catastrofe nucleare giapponese ha riaperto in Germania un aspro dibattito sull’energia atomica, generando una nuova sensibilità nella popolazione, e i Verdi, finora, hanno offerto la prospettiva più sicura contro la paura del rischio atomico.

Fukushima costituisce “una catastrofe di dimensioni bibliche” e deve “segnare la fine dell’era atomica”, ha ammonito senza esitazione il capo dei Verdi Cem Oezdemir, e ha sfidato la Germania a “mostrare agli altri Paesi industrializzati come si passa alle energie rinnovabili”. Proponendo di abbandonare concretamente l’energia nucleare entro il 2017, i Verdi hanno riscosso la fiducia e l’applauso degli elettori anche in Sassonia-Anhalt, una regione da sempre a loro poco favorevole dove, tra l’altro, non ci sono centrali nucleari e dove i problemi quotidiani sono ben altri.

La situazione economica della Sassonia- Anhalt non è delle più brillanti: con i suoi 22,6 miliardi di euro di debiti, il Land detiene il record di indebitamento tra le regioni dell’ex- Repubblica Democratica Tedesca (RDT). Una recente riforma federale, tra l’altro, ha introdotto severe regole fiscali per porre fine al deficit delle regioni meno forti, tra cui il cosiddetto “freno all'indebitamento", che proibisce agli Stati federali di contrarre altri debiti per finanziare il proprio bilancio e prevede l’annullamento totale del debito federale entro il 2020.

Le statistiche parlano di un’altissima emigrazione giovanile e di un conseguente invecchiamento della popolazione che non lasciano spazio all’ottimismo da un punto di vista produttivo. Alla riconfermata “grande coalizione” spetta ora il compito di portare avanti un processo di risanamento già avviato ma difficile.

Con i suoi 2 milioni di abitanti, la Sassonia- Anhalt costituisce il 3% della popolazione totale e ha un peso pari al 6% nel Bundesrat, il Consiglio federale tedesco, che ha il compito, assieme al Bundestag, il Parlamento federale, di approvare le riforme prima che possano entrare in vigore. I risultati delle elezioni in Sassonia-Anhalt non vanno a variare gli equilibri a livello federale, dove la coalizione di centro-destra della Cancelliera Angela Merkel mantiene la propria posizione i maggioranza, seppur idealmente indebolita.

Più decisivo sarà invece l’appuntamento di settimana prossima, con le elezioni nel Baden-Wuerttemberg: dopo la sconfitta del mese scorso nella città-stato di Amburgo e alla luce del dibattito sull’energia nucleare, i sondaggi non lasciano presagire nulla di buono per le forze di centro- destra della Cancelliera, che potrebbero trovarsi di fronte a una nuova situazione alquanto traballante.

 

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