di Emanuela Pessina

BERLINO. Tutto il mondo è paese e la xenofobia non sembra essere destinata a ottenere cittadinanza onoraria in alcun luogo. Secondo quanto scrive il quotidiano online che fa capo a Der Spiegel, una compagnia assicurativa tedesca del gruppo Ergo ha discriminato per anni i propri clienti in base alla nazionalità di appartenenza: a vedersi rifiutare le polizze auto erano i cittadini di quei Paesi considerati “a rischio”, tra cui Turchia, Polonia, Russia e - udite udite - Italia.

Un’interessante prospettiva di matrice razzista, quella di Ergo, ma soprattutto un ironico schiaffo a un’Italia che, ormai dimentica del proprio passato e della propria (seppur discutibile) reputazione, troppo spesso si permette il lusso della xenofobia gratuita verso i nuovi immigrati.

La compagnia assicurativa in questione è la D.A.S. di Duesseldorf (Germania nord-orientale), consociata del gruppo tedesco Ergo Versicherungsgruppe, uno dei maggiori riassicuratori a livello internazionale. A sollevare i sospetti nei suoi confronti è la redazione di Spiegelonline, che cita a questo proposito le dichiarazioni giurate di alcuni ex- agenti della D.A.S. stessa. Fino all’inizio del 2010, i potenziali clienti di origine italiana, polacca o russa venivano considerati all’interno dell’azienda come un “rischio indesiderato”, cita Spiegelonline, mentre “i turchi rappresentavano una clientela assolutamente non gradita”.

A destare le preoccupazioni di D.A.S. era soprattutto la presenza di “nomi inusuali” sui contratti di assicurazione stipulati, continua Der Spiegel, quei nominativi quindi dal suono esotico: in questi casi la direzione di D.A.S. esigeva dai propri agenti una spiegazione scritta. Neppure la cittadinanza tedesca aiutava granché gli stranieri: secondo la confessione degli ex- agenti, anche in questi casi la polizza veniva concessa solo eccezionalmente.

I capi di D.A.S., da parte loro, hanno già provveduto a ribadire l’inconsistenza delle accuse, spiegando che la valutazione dei rischi per le polizze avveniva, così come avviene tuttora, su base “personale” e non di appartenenza nazionale. Il sospetto tuttavia rimane, ed è quello di una discriminazione sistematica di D.A.S. nei confronti degli stranieri: sarà sicuramente difficile dimostrarne l’attendibilità, anche perché, a detta degli ex-agenti stessi citati da Der Spiegel, il “criterio selettivo” veniva tramandato esclusivamente a voce.

Anche se, in realtà, un riferimento scritto c’è, ed è un particolare degno dei migliori episodi fantozziani. In un piano d’ispezione del 2006, D.A.S. parla di una polizza “casco per italiani”: si tratta di condizioni particolari di assicurazione, quindi, per un determinata tipologia di individui dalle esigenze particolari, e cioè gli italiani. La direzione di D.A.S. si è affrettata a spiegare che si tratta di una semplice bozza mai entrata in vigore, ma già l’intenzione di per sé fa sorridere beffardamente.

Perché gli italiani di oggi si sono dimenticati del proprio passato, di quando emigravano per fare quei lavori che nessuno voleva, e della propria reputazione, costruita attorno alla rinomata capacità tutta italiana di “arrangiarsi” con qualunque mezzo. Ad avere la memoria più corta di tutti sono i politici: l’arroganza con cui accolgono i nuovi immigrati in Italia lascia poco spazio per dubitarne.

E ora il processo si ripete parallelo, solo a ruoli invertiti: oggi è l’Italia che discrimina, che si chiude a riccio nel timore di una presunta immigrazione “criminale”, mentre la politica s’impegna a trovare le differenze tra italiano e immigrato. E ogni tanto, sarcasticamente, è come se il passato tornasse, e l’italiano si ritrovasse a essere discriminato sulla base di nulla, come nel presunto caso Ergo. E allora non può che scapparci da ridere.

 

 

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy