di Emanuela Pessina

Si avvicina il cinquantesimo anniversario dalla costruzione del Muro, e Berlino si prepara a ricordare uno dei simboli della sua Storia con un progetto che non piace a tutti. Il comune ha previsto l’ampliamento del memoriale di Bernauer Strasse, uno dei più completi nel suo genere, ma per far ciò ha bisogno di appropriarsi dei cortili degli inquilini della Bernauer Str. stessa. Ed è così che, cinquant’anni dopo la costruzione del Muro, alcuni berlinesi si vedono sacrificati al turismo del dopo- Muro, in una sorta di seconda, ingiusta espropriazione.

Nonostante non si trovi nelle zone più turistiche di Berlino, il Muro di Bernauer Str. è oggi tra i monumenti maggiormente visitati della metropoli tedesca. L’ambiente è rimasto inalterato e dà un’idea della capitale tedesca degli anni della Guerra Fredda: una Berlino che è stata altrove quasi completamente eclissata da una patina di club, abitazioni d’avanguardia e centri commerciali, in un cambiamento necessario a a raggiungere il livello delle altri capitali europee. E ora, in occasione del cinquantesimo anniversario della costruzione del Muro stesso, il comune ha grandi progetti: il significato storico di Bernauer Str. va potenziato per dare il giusto spessore alla Storia di Berlino.

Bernauer Strasse si trova nella parte settentrionale di Berlino e segna ancor’oggi il confine tra i quartieri di Wedding (ex- Berlino Ovest) e Mitte (ex- Berlino Est). La parte di Muro di Bernauer Str. ha segnato in maniera indelebile la memoria storica collettiva: qui sorgevano gli edifici da cui i cittadini di Berlino Est saltavano per trovare la libertà promessa da un altro sistema politico. Ed è proprio in questi stessi edifici che gli inquilini hanno provato a trasformare le proprie cantine in tunnel per cercare la fuga dal regime socialista. Nel bene e nel male, queste immagini sono destinate a contraddistinguere la vicenda del Muro di Berlino per sempre.

Perché a Bernauer Str. alcuni stabili dell’ex- Repubblica Democratica Tedesca (RDT) si affacciavano sui marciapiedi dei settori di Berlino Ovest, considerati liberi. La speranza sembrava a portata di mano e saltare da una finestra significava rischiare la vita, ma anche trovare la libertà: per tanti uomini che non ce l’hanno fatta, qualcun altro ha costruito la leggenda. Questi stessi stabili sono stati poi evacuati e assegnati alle Grenztruppen der DDR, le guardie di frontiera della Germania socialista, per diventare zona di dogana, mentre le finestre sono state murate assieme alle speranze dei cittadini della ex-RDT.

Oggi il monumento al Muro si estende lungo la Bernauer Str. per 1,4 chilometri; entro il 2012 dovrebbe essere del tutto restaurato e completato. Le cantine che i cittadini hanno trasformato allora in tunnel sono accessibili ai turisti; il Muro stesso è stato ricostruito nella sua originale altezza di quasi quattro metri lungo diverse centinaia di metri della Bernauer Str.. Ora si pensa di riaprire al pubblico anche la via in cui la polizia dell’ex-RDT controllava la frontiera, la cosiddetta “striscia della morte”, la zona in cui si sparava ai fuggitivi. Per permettere il transito ai turisti, tuttavia, è necessario lo sgombero dei cortili di alcuni inquilini di Bernauerstr., che non si sentono disposti ad accettare il compromesso.

“Qui si è già espropriato una volta, e ora si vuole espropriare di nuovo”, ha commentato Heiner Legewie, 74 anni, un professore di psicologia in pensione che abita sulla Bernauer Str.. La prima espropriazione è avvenuta per permettere la costruzione del Muro e il controllo del confine da parte del regime socialista. Ora i tempi sono cambiati e gli inquilini di Bernauer Str. non sono disposti a farsi togliere parte dei loro già piccoli cortili, per nessun motivo. Cedere i propri cortili per l’ampliamento del memoriale va contro ogni diritto, ha spiegato Legewie, e non è un modo degno di ricordare il Muro e la sua Storia. Sacrificare al turismo la quotidianità dei berlinesi non è la maniera giusta di commemorare uno degli avvenimenti storici recenti più importanti della storia tedesca.

E gli inquilini si dicono disposti a combattere con tutti i mezzi che hanno a disposizione, tra cui manifestazioni e azioni legali, e sono pronti a mettere in discussione i festeggiamenti previsti per l’anniversario, che cade il prossimo 13 agosto. Il comune, da parte sua, ha spiegato che non si tratta assolutamente di un’espropriazione, poiché è prevista una congrua offerta. Il direttore del memoriale di Bernauer Str. aggiunge che gli inquilini sono sempre stati a conoscenza dell’importanza storica della zona, anche quando hanno deciso di trasferirvisi: la motivazione è alta e giustifica il sacrificio.  Eppure i berlinesi non ci credono: più che una perpetuazione del mito di Bernauer Str., il progetto assomiglia a un’operazione commerciale mirata a trasformare anche questa parte della città in una fonte di guadagno. A discapito di chi ci vive e ci ha sempre vissuto, per stare al passo con le grandi capitali nate sotto il segno del capitalismo.

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