di Nena news  

Il Cairo. Migliaia di egiziani nelle ultime ore hanno assaltato al Cairo e in altre località dell’Egitto varie sedi dell’Amen el Dawla, la Sicurezza dello Stato, braccio violento del regime dell’ex presidente Hosni Mubarak. L’Esercito, al potere nel paese dall’11 febbraio, non ha ancora toccato questo corpo di polizia accusato di abuso di potere, della scomparsa di persone poi ritrovate morte a causa di torture e abusi di ogni genere.

Così quando si è sparsa la notizia, non si sa se infondata, che fosse in atto un tentativo da parte degli agenti segreti di distruggere documenti compromettenti, è scattata la rabbia popolare.

Gli assalti alle sedi dell’Amen el Dawla hanno causato diversi feriti. Il bilancio più grave è stato registrato venerdì sera ad Alessandria, con 21 agenti sono stati feriti. A Medinet Nasr (Cairo) i manifestanti sono riusciti ad impossessarsi di documenti che si temeva stessero per essere bruciati e a consegnarli all’esercito. A città 6 Ottobre incendi appiccati dagli stessi poliziotti sono stati domati da vigili del fuoco e dagli stessi manifestanti, desiderosi di recuperare fascicoli e dossier.

L’Egitto della rivoluzione del 25 gennaio non vuole che la protesta si fermi e, più di tutto, che rimanga in piedi la struttura di potere dell’ex raìs Mubarak. Meno che mai l’Amen el Dawla responsabile di corruzione diffusa, di prepotenze e di torture, di aver imposto nomi per la direzione di media, fino alle morti di persone detenute, grazie alla legge d’emergenza che consentiva di non notificare gli arresti ai parenti e di trattenere all’infinito i «sospetti».

Intanto, ad appena due mesi dalla strage di Alessandria, un nuovo scontro tra musulmani e cristiani copti, scoppiato a villaggio di Sol, a sud del Cairo, è costato la vita a due persone. Poco dopo, una folla inferocita ha dato alle fiamme la chiesa della piccola comunità. Quando la polizia è intervenuta per riportare la calma ma l’edificio era già devastato. E secondo l’agenzia Asianews, un prete e tre diaconi risultano tuttora dispersi dopo l’attacco alla chiesa.

A far scattare la scintilla dell’odio religioso è stata una storia d’amore tra un cristiano e una musulmana. A restare uccisi sarebbero stati i genitori dei due giovani. Dopo i funerali del padre della ragazza, una folla inferocita di musulmani ha attaccato la chiesa di Shahedain, situata nello stesso villaggio, devastandola e dandola alle fiamme.

 

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