di Alessandro Iacuelli

Le parole, pronunciate a margine del Meeting dell'amicizia di Rimini, sono dell'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti: "Prevedo che tra settembre e ottobre sarà necessario aprire un tavolo con i colleghi di Edf e vedremo se in questa occasione riusciremo a rendere concreto l'accordo siglato due anni fa su una nostra partecipazione al nucleare". Quindi, l'Enel prevede di avviare tra settembre ed ottobre un tavolo con Electricité de France per giungere ad una soluzione del programma di collaborazione. Con il gruppo francese Enel aveva raggiunto un accordo per la partecipazione alla produzione nucleare Epr un paio d'anni fa, accordo poi mai concretizzatosi. Ora che il capitolo delle acquisizioni in Spagna ed in Europa dell'est è chiuso, in un periodo caratterizzato da nessun timore per l'andamento dei mercati, l'Enel a quanto pare sente l'esigenza di diversificare il proprio impegno energetico, aprendo ancora una volta al nucleare. Con il completamento a ottobre dell'Opa su Endesa "possiamo dire completata la nostra fase di espansione", spiega Conti, "anche se non escludiamo altre piccole iniziative funzionali alle nostre strategie", ad esempio l'acquisizione di alcuni degli asset che la Società del Canale di Suez "deve vendere in Belgio, come gli impone l'Antitrust". Conti ribadisce di non aver fatto alcun passo azzardato nel tentativo di conquista di Suez, poi andato in fumo, e si dice sicuro di poter riavviare il confronto sul fronte francese, già nel prossimo autunno. Per quanto riguarda l'operazione Endesa, invece, il numero uno del gruppo elettrico sottolinea come con tale acquisizione Enel raggiungerà un adeguato mix tecnologico nell'utilizzo delle fonti: possibilità preclusa in Italia da una "atarassia amministrativa" che frena investimenti e cambiamenti in politica energetica. "Largo, allora, ai rigassificatori, ai nuovi tubi, alle tecnologie del carbone pulito, a tutte le rinnovabili possibili" ed anche al nucleare, "ma mi chiedo - aggiunge Conti con la chiara intenzione di bacchettare la politica - se siamo nel Paese giusto per questo confronto".

Oltre questo, l'Enel è pronta a procedere con l'Offerta pubblica d’Acquisto sulla russa Ogk-5, una volta ottenute le autorizzazioni necessarie: "Attendiamo la formalizzazione dell'autorizzazione dell'Antitrust, cosa che ritengo avverrà nelle prossime ore, e poi valuteremo la tempistica per l'acquisizione tramite Opa". L'Enel detiene ad oggi il 29,9% della Ogk-5 e punta ad ottenerne il controllo. Anche in Russia l'obbligo di Opa scatta al 30%. E in effetti, appena poche ore dopo la dichiarazione di Conti, arriva la risposta dell'antitrust russo, ha dato il via libera all'Enel per salire al 100% nella Ogk-5.

Sul fronte francese, Enel cerca di abbreviare i tempi per la concretizzazione dell'accordo con Edf per il nucleare, ed il motivo di questo improvviso affrettarsi appare fin troppo chiaro. Un breve articolo sul Corriere della sera del 24 luglio riportava una breve notizia sull'interessamento di EDF nel settore del nucleare civile negli USA. Infatti è stato lo stesso Pierre Gadonneix, amministratore delegato di Edf, a dichiarare che la recente alleanza del gruppo francese con la società americana "Constellation Energy Group" è in funzione della potenziale costruzione di nuove centrali nucleari negli Stati Uniti.

L'autunno di Enel si prospetta quindi pieno di movimenti sul mercato dell'energia, ma sul mercato estero piuttosto che su quello italiano. L’Italia segna il passo e non solo per quanto riguarda l’appetibilità da parte degli investitori. E’ un'Italia senza Piano Energetico Nazionale, con le infrastrutture, la produzione e la distribuzione fissate dal vecchio Piano Energetico del 1987, cioè di 20 anni fa, mai adeguato ai tempi ed al nuovo fabbisogno del Paese. In questa Italia che gioca senza un piano, si dovrà prima fare i conti con la Conferenza Nazionale sull'Energia, puntualmente rinviata da ogni governo da quindici anni a questa parte, Conferenza fissata stavolta per il prossimo ottobre.

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