A farci l’abitudine non si riesce, ma forse ormai dovremmo rassegnarci. Anche quest’anno, come in ogni campagna elettorale, è rispuntato Lui. Benito Mussolini. Ancora? Nel 2018? Sì: è un eterno ritorno. Stavolta a riportare il dibattito pubblico italiano sul bassopiano littorio ci ha pensato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, volto simbolo dei Comuni sconvolti dal terremoto del 2015 e (per il momento) candidato controverso alle regionali del Lazio.

 

 

Intervistato da Klaus Davi, Pirozzi si è prodotto nella seguente analisi storica: “Credo che le opere pubbliche realizzate durante il fascismo siano state una cosa positiva, lo ha fatto vedere anche Rai Tre”. E ancora: “Per quello che riguarda infrastrutture, politiche sociali e visione del paese, il Duce ha fatto grandi cose”. Insomma, Mussolini ha governato bene l’Italia, a parte un paio di errori tipo le “sciagure” delle “leggi razziali e dell’entrata in guerra al fianco di Hitler”.

 

Perché invece le violenze contro gli oppositori, la negazione dei diritti fondamentali dei cittadini e i massacri in Africa, diciamolo, erano facezie da inguaribili buontemponi.

 

Purtroppo, Pirozzi non stupisce per originalità. Se proprio ci tocca sentire ancora questi sproloqui nostalgici, perlomeno gradiremmo una variazione sul tema. Invece niente, ancora il disco rotto “a parte le leggi razziali e l’alleanza con Hitler…”. Siamo al livello dei treni che arrivavano in orario e dei mille modi di glorificare oltre ogni ragionevolezza la bonifica del Pontino.

 

Ma tant’è, Pirozzi la pensa così. Un paio d’indizi, a onor del vero, ce li aveva già dati: dall’affetto dimostrato per CasaPound al sempreverde “me ne frego”, passando per il sostegno incassato da due progressisti come Francesco Storace e Gianni Alemanno.

 

Di fronte a tanta moderazione, nel Pd è sorto un dubbio: “Come sarà possibile per Forza Italia e Silvio Berlusconi, che si rifanno al popolarismo europeo, convergere su un esponente che fa del Duce la sua stella polare? “, si è chiesto Enzo Foschi, vicesegretario dem nel Lazio. In effetti, l’ex Cavaliere non vorrebbe. Pur di convincere il sindaco di Amatrice a farsi da parte, è arrivato a offrirgli una candidatura blindata in Parlamento. Ma niente, Pirozzi se n’è fregato di nuovo. E ha tirato dritto.

 

Berlusconi, è ovvio, si preoccupa dei sondaggi, non certo della coerenza ideologica. Del resto, durante la campagna elettorale per le politiche del 2013, proprio l’ex Cavaliere ci aveva ricordato che le leggi razziali furono “la peggior colpa del Duce, che per tanti altri versi aveva fatto bene”. E non più di un mese fa, alla presentazione del libro di Bruno Vespa, aggiunse una postilla illuminante, precisando che il Duce, “forse, proprio un dittatore non era”.

 

E non dimentichiamo che l’alternativa a Pirozzi è Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato in uscita. Lo stesso individuo che, qualche anno fa, corresse uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano con parole che sono rimaste nella memoria di tutti: “Il fascismo - disse - non è la parentesi oscura della storia, come disse Croce, sbagliando”. Meno male che ora, finalmente, siamo tutti guidati dal lume della ragione. O, in alternativa, dal suo pessimismo.

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy