di Sara Nicoli

I primi, di solito, arrivano a maggio. Quelli provenienti dal centro Africa hanno impiegato anche tre mesi per attraversare il deserto del Niger e quando arrivano a vedere il mare dalle coste libiche, le carovane possono già contare la metà di morti per fame, sete, fatica. Dal Corno d'Africa, invece, il passaggio è meno accidentato, via terra. La vera sfida, in questo caso, è il mare e, troppo spesso; sono le correnti del Golfo della Sirte ad avere la meglio. Quei gusci di noce che, alla fine, vengono scortati nel minuscolo porto di Lampedusa, stracarichi di un'umanità dolente e disperata allo stremo delle forze, che regge l'anima con i denti solo nella speranza di un domani diverso, è quanto rimane di un esodo ormai di dimensioni bibliche che nessuna politica - umanitaria o no - al momento, riesce a sostenere. Anche ieri, a Lampedusa, sono sbarcati in 250. Il centro d'accoglienza isolano ne potrebbe contenere al massimo 90; ad oggi, tra mura fatiscenti e condizioni igieniche precarie, sono stipati oltre 500 clandestini. In attesa di giudizio. La Bossi-Fini non lascia spazi di manovra. E quantunque il governo Prodi stia legittimamente pensando al suo superamento, in ragione di principi di umanità diversi da quelli del centrodestra, le attuali condizioni politiche non fanno comunque sperare in una revisione della legge in tempi brevi.

di Sara Nicoli

La revisione delle linee guida della legge 40 nelle mani di Maura Cossutta. Per lo schieramento politico bipartisan che accomuna i cattolici all'interno del parlamento italiano, la decisione del ministro Turco di affidare all'ex parlamentare del Pdci un ampio pacchetto di responsabilità in merito al possibile perfezionamento della legge sulla procreazione assistita, è stato un po' come ricevere un pugno ben assestato nello stomaco. In realtà, la ministro Turco ha assegnato al medico ex parlamentare comunista il coordinamento della revisione delle linee guida della legge, così come previsto all'articolo 7, comma 3, della legge stessa. Legge che, evidentemente, gli stessi sostenitori non hanno avuto modo di leggere, sostenendola forse per diritto divino ed antilaicismo da un tanto al chilo. Spetta infatti al Ministro della Salute ed al suo insindacabile giudizio, d'intesa con l'Istituto superiore della Sanità e con il Consiglio Superiore di Sanità, rivedere, almeno ogni tre anni, rispetto all'evoluzione tecnico-scientifica, le linee guida della legge. La canea sollevata dalle destre e da qualche anima pia della Margherita segue quella, non meno agitata, riservata al ministro Mussi, che ha portato il governo italiano ad allinearsi all'Unione europea piuttosto che a Oltretevere.

di Giovanna Pavani

Il potere si difende sempre nello stesso modo: tenta di obbligare al silenzio, alla mordacchia, chi lo pone in cattiva luce e mette a repentaglio la sua sopravvivenza. Per questo, il potere ha paura della stampa, quella libera, il cui scopo primario è quello di esercitare controllo sulle sue azioni in difesa del cittadino e della democrazia. I recenti scandali smascherati dalle intercettazioni telefoniche hanno messo a nudo il marcio esistente in diversi ambiti dei cosidetti "poteri forti", dal calcio alle raccomandazioni Tv via divano, dai servizi segreti alle poco edificanti relazioni personali di Vittorio Emanuele di Savoia. Niente che, in fondo, non fosse già noto. Ma un conto è intuirlo, un conto è vederlo virgolettato sui giornali. E, forse, non è finita qui.

di Cinzia Frassi

Le norme in discussione in queste ore circa le intercettazioni telefoniche, vennero in qualche modo anticipate subito dopo l'inchiesta "Savoia", che ebbe inizio proprio con le intercettazioni - alcune finite sui giornali - e portò Vittorio Emanuele in carcere il 16 giugno, quindi agli arresti domiciliari che si conclusero il 23 giugno scorso, poi in libertà. L'accusa, per lui e per molti altri, era di associazione a delinquere finalizzata tra l'altro alla gestione illegale di appalti, slot machine, e prostituzione. E' l'inchiesta della concussione sessuale che ha agitato le acque della Rai e degli affari attorno al Casinò ma anche dei faccendieri vaticani, dei massoni e di trafficanti internazionali. Il pubblico ministero potentino Henry John Woodcock, titolare dell'inchiesta, ha gia condotto indagini difficili in passato. Ricordiamo ad esempio quella che ha portato in carcere un funzionario del Sisde amico di Cossiga, pestando i calli a Castelli che lo sottopose a procedimento disciplinare ma che gli fruttò solo grande delusione.

di Giovanna Pavani

Non è stato facile. Ma alla fine un pizzico di buon senso ha pervaso anche alcuni dei rappresentanti europei più refrattari a trovare un compromesso possibile sui finanziamenti di Bruxelles finalizzati alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. E così è stato varato un programma quadro europeo che permetterà, almeno, di fare sperimentazione su quegli embrioni che sono considerati inutili al fine della procreazione assistita. E l'Italia ha detto sì. Non si tratta di un accordo storico. Però è un primo passo verso l'apertura alla ricerca anche sul fronte delle staminali embrionali: senza questo documento, infatti, la ricerca sarebbe rimasta off limits anche su quelle cellule inutili per qualsiasi fine, ma giudicate intoccabili solo perchè embrionali, dunque "potenzialmente vita" secondo la subordinazione della politica ad una morale di parte, quella cattolica.


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