di Raffaele Matteotti

Bologna ha una moschea abbastanza grande da parecchi anni, che sta su un terreno che qualche anno fa si è deciso di destinare ad altro. L'amministrazione dell'epoca ha quindi convenuto di destinare un altro terreno per accogliere una nuova moschea, che sarà costruita a spese dei musulmani locali. Un bel progetto che assomiglia molto allo schema della parrocchia con l'oratorio, nel quale i musulmani locali potranno esercitare il loro culto con dignità. Nell'ultimo anno l'opposizione di centrodestra e la curia, non avendo molto da fare visto che Cofferati si è suicidato politicamente da solo ed è attaccato prima di tutto dai suoi, hanno pensato bene di opporsi alla costruzione della nuova moschea con ogni mezzo. Scelta politicamente legittima, presto diventata odiosa per le squallide scene alla quali ha dovuto assistere la cittadinanza. Non deve stupire. Dopo Giacomo Biffi il pastore tedesco ha mandato in città il cardinal Caffarra, che quando vede il “nemico” non va tanto per il sottile, a rischio di dire spropositi e di cadere nel peccato. La cifra della curia è quella di una gerontocrazia che racconta in giro che omosessuali e pedofili non sono tanto diversi, che dietro il fiorire di bottegucce tenute da bengalesi e pachistani ci sia un “piano di conquista” ed altre amenità del genere. Tutta robaccia detta e ridetta che comunque è in grado di allertare chi voglia capire da che parte tira il vento in curia. A questi gran teocon intonacati hanno però dovuto mandare i rinforzi; qualcuno all'interno della giunta aveva provato a ventilare una “moratoria” sulla costruzione della moschea, da come era si è dovuto rimangiare in fretta le parole dal sen fuggite, si è capito che la moschea si sarebbe fatta. Da altrove sono giunti i rinforzi portando la solita vagonata di stupidaggini che hanno aggiunto al dibattito un alone surreale. Questo perché i rinforzi hanno il volto e la faccia di “musulmani” capaci di rovesciare una valanga di accuse e di oscenità sui loro presunti confratelli.

Bisogna a questo punto fare un inciso e rivolgere un pensiero pietoso ai pochi musulmani praticanti la preghiera che giungono nel nostro paese. Purtroppo per loro i vertici delle associazioni che cercano di rappresentare l'Islam in Italia sono stati occupati da tempo da una manica di scombiccherati personaggi in cerca d'autore. Ben pochi di questi hanno storie limpide, ben pochi di questi corrispondono all'identikit dell'uomo di fede, non importa di che fede. Probabilmente è più facile “vendersi” come musulmano che lottare per entrare nel mercato politico-mediatico con la propria storia da italiano fallito, ma esiste anche l'ipotesi che per molti di loro sia “sempre meglio che lavorare”.

Quelli che provenivano da esperienze di sinistra sono in genere schierati in difesa della comunità musulmana, quelli provenienti da destra sono invece talmente ostili alle iniziative “musulmane” da apparire caricaturali. Pensare che il povero cittadino che proviene da paesi dominati dall'integralismo religioso debba finire rappresentato da questo circo, suscita un senso di solidarietà; questo circo non è altro che l'eccedenza, lo scarto nella produzione del personale politico italiano. Se l'italiano medio si lamenta della “casta”, il musulmano medio in Italia avrebbe tutte le ragioni nel lamentarsi rappresentato dagli scarti della casta.

Sono quindi calati a Bologna i “musulbuoni”, come qualcuno ha chiamato questi sedicenti rappresentanti dei musulmani pronti a infierire sui correligionari. Buoni nel senso che sono i musulmani che ogni buon sostenitore dello “scontro di civiltà” desidererebbe. Il primo a giungere in città e a fornire materiale utile è stato Maulana Shaaykh Abduel Hadi Palazzi (alias Massimo Palazzi), sedicente sceicco che gira il mondo e i convegni delle associazioni ebraiche a dire quanto è buono Israele e quanto sono cattivi i musulmani, una pittoresca eccedenza della militanza di destra tanto inadeguato da millantare su Wikipedia (alla voce che si è scritto da solo) di essere professore in una università che non esiste, visto che nella cittadina indicata non c'è l'università vera, ma solo quella per la terza età, che curiosamente in quella cittadina tiene solo un corso di enologia.

Decisamente poco musulmano e comunque niente “professore”. Lo sceicco de noantri si è esibito in una riunione passata dai media come “riunione degli abitanti del quartiere per discutere della moschea”; in realtà era un'iniziativa politica alla quale ha preso parte Forza Nuova e nella quale lo sceicco ha paragonato i musulmani locali a “spacciatori di droga e pedofili ”.

I principali quotidiani locali hanno passato la dichiarazione senza commenti, nessuno ha reagito a dichiarazioni tanto assurde. Sarà per questo che pochi giorni fa è stato mandato in città un altro “musulbuono” d'attacco, Yahya Pallavicini (alias Sergio Pallavicini), “imam milanese di tradizione liberale”, nelle parole di un esegeta. Pallavicini è piombato in consiglio comunale per dire che una moschea grande non serve e che servono piuttosto moschee piccole; posizione subito sposato dal fronte anti-moschea che ormai annusava la sconfitta.

Yahya è un altro miracolato che non rappresenta nessuno, nella moschea lombarda che gestisce la sua associazione si entra con la tessera. Tesserarsi per poter pregare ha un che di fastidioso, prima che di ridicolo. La sua opera magna, nella quale spiega come deve comportarsi un musulmano “buono”, è stata premiata nientemeno che dal dittatore tunisino Ben Alì; ora, uno che non tollera la stampa e ancora meno gli “islamici”, ma che trova il tempo di premiare l'opera dell'imam Yahya Pallavicini, qualche pensiero lo suscita.

Yahya, che sicuramente si presenta meglio del povero Palazzi, fa parte della Consulta per l'Islam, (promossa da Magdi Allam e subito implementata dall'ex-ministro Pisanu) e non è una coincidenza. E' storia di questo paese che i servizi segreti, sotto il precedente governo, abbiano pagato numerosi giornalisti per seminare il panico annunciando falsi attentati “islamici” e annunciando l'esistenza di pericoli al fine di aumentare il sostegno alla guerra. C'è quindi il fondato sospetto che in molti altri abbiano trovato convenienze simili in contesti simili. In genere a prestarsi a questo gioco sono sfacciati cialtroni, che poi una volta scoperti continuano come se nulla fosse a spargere menzogne.

Il loro idolo è sicuramente Allam, un uomo venuto dal nulla e diventato qualcuno facendosi araldo delle ragioni della guerra, con sommo sprezzo del ridicolo e, sovente, della verità. Vedere che Allam riceve un premio a sei zeri da una fondazione israeliana e che subito dopo scrive “Viva Israele”, avrà sicuramente illuminato la via a molti altri. Se Allam è diventato qualcuno annunciando attentati falsi e accusando i “fratelli musulmani”, perchè non provare a seguirne le orme? Nemmeno a uno dei pochi “martiri” della combriccola, il sedicente patriota Renato Farina (alias Betulla) è andata troppo male, c'è di che attirare sfaccendati come le mosche al miele.

Se le ragioni di questi personaggi sono abbastanza prosaiche, quelle delle gerarchie ecclesiastiche attengono esclusivamente all'impronta teologica che la gestione di Ratzinger ha imposto al cattolicesimo. Buona ultima, la chiesa di Roma ha deciso da tempo di radicalizzarsi e continua a farlo. Continua anche ora che tutti i fanatismi, (in ascesa in tutte le grandi religioni negli ultimi dieci anni) stanno mostrando la corda e crollando sotto il peso delle macerie che hanno provocato. Non è una novità che in Italia si combattano spesso battaglie di retroguardia. Così il giornalino del cardinale ha scritto nero su bianco una bella bestemmia, proclamando che è probabilmente “peccato mortale” insistere pervicacemente nel volere la moschea, citando a sostegno proprio l'opinione di Yahya.

Al di là dello stile, la curia cade proprio sulla dottrina, visto che non risulta da nessuna parte, che tra i peccati mortali ci possa essere il mantenimento di un provvedimento amministrativo. Peccato mortale è nominare il nome di Dio invano, ad esempio chiamandolo a sostegno di una guerra. Peccato mortale è ancora dire falsa testimonianza, come quando si allarmano i cittadini con l'annuncio di falsi attentati e poi se ne approfitta per recintare la scalinata della basilica cittadina per allontanare turisti e sfaccendati che vi trovavano riposo.

Sottigliezze, il cattolicesimo troglodita e super-politicizzato di Ratzinger e di Caffarra non assomiglia affatto a quello che ci insegnavano a catechismo. Non c'è amore, non c'è bontà, non c'è nessuno che ami il prossimo suo come se stesso. Non c'è nemmeno l'ecumenismo con i popoli del Libro e con le altre confessioni monoteiste; ecumenismo esibito quanto immediatamente tradito, ben poche delle migliaia di chiese senza fedeli sono state prestate ad altri culti una volta sconsacrate. Bologna ne è piena, ma il cardinale non pensa certo di sostenere la proposta concedendo spazi ai musulmani perché vi sistemino le parrocchiette proposte da Yahya.

La Chiesa preferisce vendere il proprio patrimonio immobiliare o trasformare le aree, una volta a disposizione dei fedeli, in speculazioni commerciali. Tra l'altro la proposta della moltiplicazione delle mini-moschee (che in un secondo momento troverebbero sicura opposizione, pure quelle) e in evidente contraddizione con una delle grandi paure che la destra dice essere legati alla costruzione di moschee, quella per la quale “chissà cosa ci fanno là dentro” e via a sospettare barbuti che si riuniscono a pianificare lo sgozzamento nel sonno dei cristiani locali. Chiaramente un'unica grande moschea è più facile da “tenere d'occhio” di decine di sale di preghiera ricavate ovunque.

Il cattolicesimo del 2000 è fatto di chiese che si svuotano e di vecchi preti che berciano divieti, anatemi e scomuniche senza nemmeno avere la pompa e lo stile necessari. Ometti rimasti nella giungla dopo che la guerra è finita, ometti che cercano e vogliono quella guerra senza la quale non sarebbero nessuno, che guidano il gregge dei fedeli tenendolo in continua tensione con una serie infinita di prescrizioni ed ammonimenti, chiamate all'adunata e premonizioni su disastri incombenti. Orfani dei “comunisti” per ora cercano di arrangiarsi con musulmani, omosessuali e donne, centrando il loro target su un machismo tradizionalista, peraltro claudicante anche nel nostro paese.. Ometti che agiscono in coordinazione con altri ometti, di destra come di sinistra, ben contenti di dare e ricevere appoggio alla Chiesa di Roma.

Ometti ridicoli quanto pericolosi, non solo perché a pagare per le loro azioni e della loro petosa propaganda sono stati molti musulmani nel nostro paese, persone assolutamente innocenti che hanno subito carcerazioni ad uso dei media, fino ad attentati e violenze mai condannate da alcuno dei sedicenti civilizzati. Ometti la cui esistenza testimonia come la perenne necessità di battersi contro l'ignoranza, le falsificazioni e l'oscurantismo non possa dirsi superata con la fine del '900.

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