di Francesco Peluso

In Italia e negli Stati Uniti entrano nel vivo le campagne elettorali nel segno del web 2.0. In questi ultimi mesi assistiamo ad un uso considerevole di YouTube, Blog e Network sociali da parte dei politici dei due Paesi. L’ingresso nell’era del web 2.0 -battezzata come una nuova visione di Internet - e la rivalutazione di concetti come “condivisione” e “partecipazione”, porta a dei radicali cambiamenti anche nei linguaggi e negli strumenti della comunicazione politica. Sembra lontano il ricordo della campagna elettorale del 2004 di Howard Dean. Probabilmente era convinto di parlare con il mondo intero attraverso il suo blog. La blogosfera lo adorava, si registrarono punte di 120 mila visitatori al giorno e il passaparola dei blogger gli procurò sia fondi per la campagna elettorale che una ottima copertura mediatica. In realtà si trattava semplicemente di poche persone realmente coinvolte e partecipi, quelle maggiormente interessate alla sua politica che, conversando in continuazione tra di loro, crearono un’illusoria amplificazione. Il risveglio fu brusco. John Kerry stava raccogliendo molti più fondi di Dean e gli elettori moderati di entrambi gli schieramenti si dimostrarono diffidenti e lontani da questo tipo di politica 2.0. Nel 2008 è YouTube a farla da padrone. In questa occasione sono tutti i candidati alle presidenziali americane ad utilizzare il sito di video-sharing. È stato creato un canale apposito chiamato YouChoose ’08, dove, come fossero in una trincea digitale, troviamo schierati a sinistra i candidati democratici Obama, Clinton e Gravel, mentre a destra ci sono i rappresentanti repubblicani McCain, Huckabee e Paul. La sfida è a colpi di video. I candidati si confrontano sulle issues (tematiche) più sentite dalla popolazione americana: Iraq, economia, sanità, educazione, energia ed immigrazione.

Il più attivo su YouTube è senza ombra di dubbio Obama, che ha pubblicato oltre 700 video, quasi il triplo rispetto alla sua diretta rivale all’interno dello schieramento democratico, l’ex first lady Hillary Clinton. Oltreoceano non si fanno mancare nulla anche in tema di meta-campagna elettorale. Jeff Jarvis (conosciuto in rete grazie al seguitissimo blog Buzzmachine.com), docente di giornalismo ed esperto di media che, attraverso il blog Prezvid.com, monitora e racconta la campagna elettorale americana condotta su YouTube. Nel primo post, vecchio di un anno, elenca i motivi che guidano il suo progetto. E’ importante sottolineare come in questa maniera le campagne elettorali diventino più pubbliche rispetto al passato, acquistano visibilità planetaria e non più “regionale” ma non bisogna dimenticare che la trasparenza rappresenta sempre una arma a doppio taglio.

Anche in Italia assistiamo da parte dei nostri politici ad un tuffo nel web 2.0. Sono forse spinti dal vicino Observatoire présidentielle 2007, capace di analizzare la blogopole francese, censendo oltre 2 mila blog appartenenti a tutte le sfere politiche, o da Di Pietro, primo esponente italiano ad aprire un blog. L’esperimento più interessanti comunque proviene da La Sinistra l’Arcobaleno, che oggi lancerà il proprio sito ufficiale. Nella home page provvisoria, oltre al count-down alla presentazione della campagna elettorale, c’è la dichiarazione di intenti del candidato premier Bertinotti. Ma più interessante è il blog curato da Alessandro Ronchi, dichiarato come “non ufficiale”, anche se questo suona come la disclaimer di un corporate blog gestito da un Ceo aziendale. Il blog è nato con lo scopo di offrire spunti di discussione sul progetto politico della sinistra arcobaleno, un luogo dove aprire un dibattito serio e partecipato. Spazio a sondaggi, commenti e forum tematici.

Ma ormai ogni giorno assistiamo all’apertura di nuovi blog da parte di candidati politici più o meno noti. Solo il tempo ci dirà che di loro avrà utilizzato questo nuovo strumento di comunicazione in maniera appropriata. L’importante è che il blog porti ad una comunicazione orientata alla relazione, ad una conversazione non più con un individuo in quanto “avente diritto al voto”, ma con una persona con idee e sentimenti. Uno strumento che quindi, se usato con passione e professionalità, può avvicinare il politico al cittadino e rendere tutta la politica più aperta, affidabile e trasparente. Il cittadino, con critiche e consigli tramite un semplice blog, diviene una componente stabile per il miglioramento continuo della vita politica. Ma attenzione alle bugie e alle false promesse. In rete il passaparola viaggia a velocità tripla rispetto alla real life. La voce del singolo cittadino viene amplificata e una valutazione negativa, propagata in Internet, può determinare il fallimento anche di una intera campagna elettorale.

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