Moldavia, democrazia a senso unico

di Michele Paris

Le elezioni parlamentari di domenica prossima in Moldavia e l’autentico terrore dell’Europa per la possibile sconfitta del partito di governo, che ne proietta gli interessi nel paese ex sovietico, hanno fatto scattare un vero e proprio tsunami di disinformazione e una ferocissima caccia alle streghe contro le presunte interferenze russe. La Moldavia condivide più di 1.200 chilometri di...
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La guerra infinita di Washington

di Mario Lombardo

L’autorizzazione all’uso della forza militare concessa dal Congresso americano al presidente George W. Bush dopo l’11 settembre 2001 ha fornito il pretesto per oltre due decenni alla sua e alle successive amministrazioni per scatenare guerre o condurre attacchi mirati in Medio Oriente e in Africa che, molto spesso, nulla avevano a che fare con la “lotta al terrorismo” di matrice qaedista. Con il rapido avanzare del declino degli Stati Uniti e il conseguente disperato tentativo di conservare la loro influenza attraverso la forza militare, una misura simile è attualmente in discussione a Washington per consentire alla Casa Bianca di attaccare senza nessun fondamento legale letteralmente decine di altri paesi. In questa versione...
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di Emanuela Pessina

Berlino. Nonostante la straordinaria ondata di freddo e neve che ha colpito Berlino negli ultimi giorni resta alta la temperatura all'interno del Bundestag, il Parlamento tedesco: la coalizione nero-gialla non sembra trovare l'accordo sullo sgravio fiscale e i toni si inaspriscono sempre più. E neppure i tradizionali congressi di partito di inizio anno, che si sono svolti proprio in questi giorni, lasciano intravedere armonia tra i partiti di governo; la strada dell'accordo tra liberaldemocratici (FDP), Unione Cristiano-Democratica (CDU) e Unione Cristiano Sociale (CSU) sembra ancora lunga e, soprattutto, in salita.

Secondo i liberaldemocratici tedeschi, la riduzione delle tasse è un passo inevitabile per la crescita futura del Paese: è quanto hanno ribadito i rappresentanti del partito in occasione del tradizionale congresso di partito dell’Epifania tenutosi a Stoccarda."Senza crescita è impossibile garantire il consolidarsi del bilancio e, proprio per questo, dobbiamo tenere duro e ridurre le tasse ai cittadini", ha detto il ministro dell'Economia Rainer Brüderle (FDP). Il presidente dell'FDP - e vicecancelliere - Guido Westerwelle, da parte sua, ha sottolineato che la riforma fiscale è stata fatta "per tutto il popolo": Qualcuno ci ha visto una mossa per fugare le critiche dell'opposizione, che hanno tacciato la politica economica liberaldemocratica di clientelismo e l'hindirizzata al solo ceto medio borghese.

Ma in cosa consiste effettivamente la riforma fiscale proposta dai liberali? Secondo il quotidiano regionale Rheinischer Post, il ministro Brüderle punta a una semplificazione del sistema tributario e all'introduzione di tariffe "a gradini" per le imposte sul reddito. Ma l'equità della riforma annunciata non ha convinto l'opposizione: secondo il presidente della frazione socialdemocratica Joachim Poss (SPD), i liberali vorrebbero "risparmiare su famiglie, lavoratori dipendenti e disoccupati".

E intanto è cominciato a Wildbad Kreuth (vicino a Monaco di Baviera, Sud) anche il convegno della CSU: le premesse non lasciano presagire nulla di buono neppure qui, per i liberali.Il presidente dei cristiano sociali Horst Seehofer ha invitato l'FDP a non prendere decisioni affrettate: sì allo sgravio fiscale, ma solo dopo un'analisi accurata dell'effettiva situazione economica del Paese. Il direttore della commissione per le Finanze del Parlamento tedesco Hans Michelbach (CSU), invece, ha usato toni ben più decisi contro la riforma di Brüderle: “È stato un errore lasciare il settore economico ai liberaldemocratici”, ha dichiarato Michelbach in un’intervista all’agenzia stampa ddp, poiché “lo sgravio fiscale su cui insistono non aiuta né la Germania né la coalizione”.

L'FDP, da parte sua, non risparmia aspre critiche all'Unione della Merkel,  cui mancherebbe, in particolare, l'orientamento di fondo: "L'Unione non ha una decisa preferenza in parecchie questioni fondamentali", ha commentato il segretario generale dell'FDP Christian Lindner, sottolineando che l'unione non saprebbe decidersi "tra la libertà e l'uguaglianza."

Lo sgravio fiscale, in realtà, è stato il tallone d’Achille della coalizione nero-gialla fin dall'inizio. L’Unione Cristiano Democratica, insieme alla consorella bavarese Cristiano Sociale (CSU), ha cercato di evitare da subito promesse di sgravi in considerazione dell’enorme debito pubblico della nazione. Per i liberali, invece, le previsioni di miglioramento della congiuntura costituivano già un'occasione per abbassare le imposte alle aziende in nome dello sviluppo.

L'ago della bilancia, a quanto pare, sarà proprio la voce di Angela Merkel. Il consiglio direttivo della CDU è previsto per questo weekend a Berlino, ma la cancelliera ha già provveduto a farsi sentire dopo un lungo, inusuale silenzio. "La riforma tributaria sta, per me, fuor da ogni dubbio", ha detto la Merkel al quotidiano economico tedesco Handelsblatt, specificando che "il contratto della coalizione prevedeva di applicare lo sgravio fiscale entro il 2011, e così rimane". La cancelliera ha annunciato decisioni concrete per maggio: sperando che, per allora, le temperature primaverili della capitale tedesca riescano a daddolcire gli animi anche all'interno del Governo federale.

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