Medio Oriente, affari e genocidio

di Michele Paris

Nel secondo giorno della sua trasferta mediorientale, il presidente americano Trump ha incontrato a sorpresa in Arabia Saudita il presidente di fatto della Siria, Ahmad al-Sharaa, dopo che martedì aveva annunciato la sospensione delle pesantissime sanzioni economiche che gravano da anni su Damasco. Il vertice con il leader “riabilitato” della filiale siriana di al-Qaeda (HTS) è stato uno...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Trump, la politica è un buon affare

di Fabrizio Casari

Ormai siamo abituati ad ogni apparizione pubblica di Donald Trump, abbastanza almeno da sapere che ogni suo discorso comincerà con una promessa e terminerà con una minaccia. Va detto che i bersagli li trova tanto tra i suoi nemici (e sono molti, anche insospettabili) come tra i suoi alleati (ammesso che ne abbia) e, ad essere precisi, va detto anche che dimostra una capacità camaleontica e che non ha nessun imbarazzo nello smentirsi, affermando ogni volta il contrario di quella precedente. Si potrebbe pensare che lo stile comunicativo come i suoi contenuti denuncino uno scarso buon senso, e ritenere con ragione che non abbia il senso dell’opportunità, che sia privo di cultura politica e scarso in educazione civica, ma sarebbe però...
> Leggi tutto...

di Carlo Musilli

Jean Claude Juncker detiene due primati di segno opposto. In carica per oltre 18 anni, è stato il più longevo primo ministro al mondo fra quelli democraticamente eletti. Un record notevole, ma che non potrà più incrementare, visto che dalla settimana scorsa è anche il primo e finora unico governante ad aver pagato le conseguenze del Datagate internazionale.

Le sue dimissioni sono arrivate giovedì scorso nelle mani di Enrico, Granduca di Lussemburgo. Si attende ora la convocazione del voto anticipato, anche se la stampa locale dà quasi per certo che si tornerà alle urne il 20 ottobre. I cristianodemocratici del Csv - che guidano il governo insieme ai socialisti del Lsap - potrebbero indicare come successore del decano dimissionario Viviane Reding, attuale commissaria europea alla Giustizia. Juncker però, a 58 anni, non si sente ancora pronto per la pensione e ha già confermato di volersi ricandidare. Servirà il placet del partito, ma sembra poco più di una formalità.

Il Csv ha infatti ribadito di avere fiducia nel proprio leader storico, nonostante sia stato travolto dall'accusa di non aver vigilato sui servizi segreti (lo Srel), rendendosi addirittura complice di vari abusi. Nell'ultima riunione di governo, d'altra parte, l'ormai ex premier si è difeso con cipiglio, negando ogni coinvolgimento e sostenendo che i mancati controlli sarebbero colpa della commissione parlamentare competente. Il tutto senza dimenticare la sua solita ironia: "Se sudo, non è perché ho paura - ha detto - è che qui fa caldo".

In realtà Juncker aveva sfidato i 60 deputati a sfiduciarlo in Parlamento ("se dovete votare, votate"), pensando di poter contare ancora sull'appoggio dei socialisti, che insieme ai cristianodemocratici hanno in tasca 39 seggi. Sarebbe stato il secondo voto di fiducia in un mese, cosa mai accaduta in Lussemburgo dal 1848, anno dell'indipendenza. Gli alleati hanno però invitato il Premier ad assumersi le proprie responsabilità, chiedendo le elezioni anticipate.

A ben vedere, in effetti, le accuse nei confronti di Juncker sono diverse. Non si tratta solo delle consuete intercettazioni illegali (caso scoppiato negli Stati Uniti che ha già prodotto metastasi in Francia). Secondo il rapporto parlamentare che ha inchiodato il primo ministro, i servizi lussemburghesi avrebbero agito come una "struttura di polizia segreta" e corrotta, organizzando missioni fuori dal proprio mandato e facendo affari perfino attraverso la compravendita di automobili pagate con soldi pubblici.

Pur essendo a conoscenza di queste pratiche, Juncker - la cui testimonianza involontaria è stata ottenuta in stile 007, con orologi-registratori - non ha denunciato alcunché. Anzi, alcuni quotidiani hanno ipotizzato che il premier abbia usato le informazioni ottenute illegalmente in modo da ottenere benefici per sé e per il partito. Si è parlato perfino di un falso dossier con accuse di pedofilia contro il procuratore generale, reo di voler indagare su una serie di attentati compiuti a metà degli anni Ottanta.

L'indagine è iniziata con la pubblicazione sulla stampa di una conversazione risalente al 2008 fra Juncker e Marco Mille, all’epoca responsabile dei servizi. Nella registrazione Mille confessava che alcuni dei suoi uomini avevano intercettato il Granduca Enrico, il quale sarebbe stato in contatto con i servizi segreti britannici.

Lo scandalo c'è, non si può negare. Ma è davvero questa la fine politica del super-decano Jean Claude? Probabilmente no. Juncker è ancora popolare, soprattutto fra i giovani. Certo, il corpo elettorale non è dei più vasti e per spostare gli equilibri basta che cambi idea l'equivalente di un quartiere di una città italiana. L'intera popolazione del Lussemburgo supera di poco il mezzo milione di persone (per intenderci, circa un quinto di quelle che vivono a Roma).

E tutto si può dire meno che se la passino male: secondo il Fondo Monetario Internazionale, la minuscola monarchia parlamentare è al primo posto nella classifica del Pil pro capite (82.700 euro l'anno nel 2011, contro una media di 28.300 nell'Eurozona e di 26 mila in Italia). A fare la fortuna del Lussemburgo è il sistema bancario, specializzato nella gestione dei fondi d'investimento e gelosissimo custode d'ogni informazione. La strenua difesa del segreto ha fatto del Paese una delle mete preferite per chi ha enormi capitali da parcheggiare all'estero.

Benessere a parte, anche prima dell'ultimo scandalo a Juncker era capitato di ricevere critiche dai suoi facoltosi connazionali. L'accusa più frequente era di dedicare più energie all'Europa che al Paese. Già, perché quella di Jean Claude è una delle facce più note in ambito internazionale, a Bruxelles e non solo. Dal 2005 al gennaio scorso è stato presidente dell'Eurogruppo (il primo a ricoprire la carica in modo permanente). In precedenza era stato governatore del Fondo Monetario Internazionale e responsabile della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Il suo nome era circolato per la presidenza sia della Commissione europea sia del Consiglio Ue.

Nonostante la maggior parte dei suoi impegni fosse oltreconfine, Juncker è riuscito a farsi eleggere ininterrottamente dal 1995 in poi. Quando esordì alla guida del governo, in Francia era ancora al potere François Mitterrand e il cancelliere tedesco era Helmut Kohl. Qui da noi, invece, la discesa in campo del Cavaliere era già vecchia di un anno.



Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

USA e Israele, il cuneo di Gaza

di Michele Paris

Il fronte filo-sionista e i media ufficiali in Occidente sono in pieno fermento da alcuni giorni per la possibile clamorosa rottura che si starebbe consumando tra il presidente americano Trump e il governo di ultra-destra israeliano del primo ministro/criminale di guerra Netanyahu. Il rilascio nella giornata di lunedì da parte...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy