Trump e le frustrazioni ucraine

di Michele Paris

La stampa ufficiale negli Stati Uniti e in Europa stanno favorendo e preparando accuratamente il cambiamento di rotta forse definitivo di Donald Trump sull’approccio alla guerra in Ucraina e sulla natura dei rapporti tra Washington e Mosca. L’esaurimento della pazienza del presidente americano nei confronti di Putin sarebbe determinato, secondo questa versione, dall’ostinazione del capo del...
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L'ultimo turno

di Sara Michelucci

Firmato dalla regista svizzera, Petra Volpe, L'ultimo turno racconta con ritmo incalzante la vita ospedaliera di una giovane e assennata infermiera. Durante un turno di notte difficile, in un reparto sovraffollato e a corto di personale, Floria affronta con professionalità e dedizione ogni emergenza, prendendosi cura di tutti i pazienti, nonostante la crescente pressione e la corsa contro il tempo. Il turno, però, le sfugge gradualmente di mano, culminando in un drammatico sfogo. Un film che vuole scuotere le coscienze, sollevando questioni sulla sanità pubblica e le condizioni di lavoro del personale infermieristico. Una pellicola che punta l'accento anche sul lavoro femminile, dato che la maggior parte delle infermiere è donna, sulla...
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di Michele Paris

Con la progressiva entrata in vigore delle varie parti della “riforma” del sistema sanitario americano voluta dal presidente Obama e approvata dal Congresso di Washington nel 2010, risulta sempre più evidente il carattere regressivo di una legge messa in atto principalmente per ridurre i costi della copertura assicurativa a carico del governo e delle compagnie private, con il conseguente razionamento dei servizi offerti a quella parte della popolazione che non può permettersi cure private di qualità.

Dopo i colossali problemi legati al lancio dei siti web statali e di quello federale, grazie ai quali milioni di persone dovrebbero acquistare una polizza sanitaria privata, nonché in seguito alla cancellazione da parte delle compagnie assicurative di numerosissime polizze individuali non rispondenti agli standard della nuova legge (“Affordable Care Act” o ACA), per molti di coloro che hanno detenuto finora una copertura relativamente adeguata si annuncia una nuova doccia fredda.

Infatti, in conseguenza di alcune delle norme contenute nella riforma ribattezzata “Obamacare”, almeno 80 milioni di americani potrebbero perdere l’assicurazione sanitaria che viene attualmente garantita tramite i loro datori di lavori. Negli Stati Uniti, questo sistema consente di ricevere assistenza sanitaria a oltre 150 milioni di persone che non hanno i requisiti per accedere ai programmi pubblici Medicare - riservato agli anziani - e Medicaid, destinato ai redditi più bassi.

Coloro che invece riusciranno a mantenere la copertura sanitaria per mezzo del loro impiego saranno con ogni probabilità colpiti da sensibili aumenti dei premi e delle franchigie previste. La ragione della cancellazione di queste polizze, ancora una volta, è legata almeno in parte alla mancanza di almeno uno dei dieci “servizi essenziali” previsti da Obamacare.

Allo stesso modo, gli americani che non potranno più contare sulla copertura sanitaria attraverso un piano sponsorizzato dal loro datore di lavoro saranno obbligati per legge a ricorrere ad un apposito mercato creato dal governo (“Exchange”) dove acquistare polizze private che, nella grande maggioranza dei casi, risulteranno più costose o includeranno cure mediche di minore qualità.

Come nel caso delle polizze individuali cancellate dalle compagnie private, inoltre, anche questa conseguenza della “riforma” era conosciuta da tempo dall’amministrazione Obama, nonostante il presidente abbia sempre sostenuto che gli americani soddisfatti del proprio piano sanitario avrebbero potuto conservarlo.

Ciò non deve in ogni caso sorprendere, visto che fin dall’inizio la “riforma” del sistema sanitario è stata ideata al preciso scopo di ridurre le incombenze assicurative per il settore privato senza tenere troppo conto delle ripercussioni negative sui pazienti, sia in termini di costi che di cure a disposizione.

Un altro regalo contenuto nell’ACA per il business privato è rappresentato poi dalla possibilità di sottrarsi all’obbligo teorico per tutte le aziende con più di 50 dipendenti di fornire ai loro lavoratori un programma di copertura sanitaria “accessibile”. Le aziende, cioè, potranno pagare una sanzione modesta per evitare questa prescrizione di legge che, comunque, riguarda solo quei dipendenti che lavorano almeno 30 ore la settimana. Quest’ultima eccezione sta già facendo in modo che molte compagnie stiano riducendo gli orari di lavoro o abbiano rimpiazzato lavoratori a tempo pieno con altri part-time.

Dietro l’apparenza di una “riforma” di stampo progressista, dunque, decine di milioni di americani si ritroveranno a pagare di più per servizi di minore qualità, mentre i loro datori di lavoro avranno l’opportunità di abbattere i costi, liberandosi di un onere tutt’altro che irrilevante.

Le compagnie che sceglieranno di continuare ad offrire una polizza sanitaria ai propri dipendenti potranno comunque utilizzare un’altra norma favorevole di “Obamacare”, la quale permette loro di aumentare i costi per i lavoratori nel caso essi intendano estendere la copertura ai loro familiari. Se cioè l’ACA fissa la quota dei premi sulle polizze sanitarie a carico dei dipendenti a non più del 9,5% del loro stipendio, questo limite riguarda solo la copertura riservata al lavoratore stesso, mentre non esistono limiti per i suoi familiari.

Infine, i datori di lavoro hanno già iniziato anche a ridurre i benefit previsti dai cosiddetti piani di assicurazione “Cadillac”, vale a dire quelli che offrono ai lavoratori una copertura che comprende tutti o quasi i servizi sanitari indispensabili e che hanno un premio complessivo annuo di oltre 10.200 dollari per i singoli e 27.500 dollari per una famiglia.

Sulle quote eccedenti questi importi, infatti, a partire dal 2018 peserà una tassa del 40%, così che le aziende cercheranno di ridimensionare le polizze più complete - definite “Cadillac” da stampa e politici a sottolineare il presunto lusso o privilegio di una copertura sanitaria dignitosa e adeguata - per evitare un aumento dei costi, ovviamente con effetti prevedibili sulla qualità e quantità dei servizi medici a disposizione dei loro dipendenti.

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