Gaza, la fabbrica della morte

di Michele Paris

Tra voci di una possibile imminente tregua e l’intensificazione dell’offensiva militare israeliana nel nord della striscia di Gaza, sono emersi in questi giorni nuovi raccapriccianti dettagli sulle operazioni del regime di Netanyahu per “ripulire” questo territorio dalla popolazione palestinese con la complicità degli Stati Uniti e degli altri governi occidentali. Il tutto mentre Trump...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

UE, la nuova colonia USA

di Fabrizio Casari

Dazi al 10% per gli europei che esportano negli USA ma esenzione dei dazi europei per le aziende strategiche statunitensi che operano in Europa. Questa asimmetria dai contorni kafkiani è la prima parte del nuovo modello di relazioni bilaterali USA-UE confermato anche dall’accordo raggiunto tra i paesi aderenti alla NATO sulla proposta USA di portare al 5% del PIL la spesa militare, con la lodevole eccezione della Spagna che ha ribadito come il 2,1 sia il massimo del suo contributo come da accordi precedenti. La nuova dimensione bilaterale tra USA e UE è una vittoria di Trump ed una nuova vergogna europea, che certifica come di fronte ai desideri del feudatario, vassalli, valvassini e valvassori pieghino testa, ragioni e dignità....
> Leggi tutto...

di Mario Correnti per Nena News

Molti attori internazionali ormai lo avevano dimenticato ma il principe Bandar bin Sultan, responsabile per la sicurezza nazionale saudita, contro ogni previsione nefasta, sembra aver sconfitto o almeno messo sotto controllo la malattia (si sussurra il cancro) che lo ha costretto in questi ultimi due anni a sottoporsi a quattro interventi chirurgici e ad osservare una lunga convalescenza che lo ha tenuto lontano dalla politica e della diplomazia.

Poi è venuto il giorno del grande rientro dell’uomo considerato il “falco” della politica saudita nonché  principale contatto con i neocons e i conservatori statunitensi, a cominciare dall’ex presidente George W. Bush (Michael Moore gli ha dedicato ampio spazio nel suo Fahrenheit 9/11). E’ stato ambasciatore a Washington dal 1983 al 2005.

Le condizioni di salute di Bandar bin Sultan non sono chiare ma in ogni caso il suo ritorno a casa prelude ad un irrigidimento della politica saudita nella regione, nei confronti dell’Iran prima di tutto ma anche in Libano e Iraq, due paesi dove l’influenza saudita Arabia ha subito pesanti battute di arresto per mano dell’Iran e dei suoi alleati.

Ad accoglierlo il 14 ottobre al rientro a Riyadh, Bandar bin Sultan ha trovato il re Abdallah e un po’ tutti i pezzi da novanta della politica saudita ed un ricevimento che ha pochi precedenti almeno per gli standard sauditi. Cerimonie che smentiscono l’ordine che un anno fa re Abdallah avrebbe dato di escludere da ogni forma di attività politica Bandar bin Sultan sospettato di aver tramato contro di lui.

Secondo il solitamente ben informato giornale arabo online Elaph, quello di bin Sultan non sarà un ritorno di basso profilo alla politica. «Sarà l’artefice di una svolta di maggiore rigidità nelle dinamiche regionali contemporanea alla svolta conservatrice che avverrà nel Congresso americano dopo le elezioni di medio termine…alla luce anche della mancanza di qualsiasi speranza di successo del negoziato (israelo-palestinese», prevede Elaph. Ad aiutarlo, aggiunge il giornale online, sarà ancora una volta la sua spregiudicatezza, mostrata nelle tante missioni, legali e (soprattutto) illegali, nelle quali è stato impegnato nella sua carriera.

Bandar bin Sultan darà un impulso alla linea incerta seguita sino ad oggi dal ministro degli esteri Saud al Faisal, incapace di far valere il peso di Riyadh nel conflitto interno libanese come in quello iracheno e di contrapporre un argine alla crescente potenza iraniana nella regione. Magari ritentando di convincere il suo alleato libanese, il premier Saad Hariri, ad assassinare il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, come aveva riferito lo scorso agosto il sito Tayyar.org, organo ufficiale della Corrente dei Liberi Patrioti libanesi.
L’ex ambasciatore negli Usa proverà a riattivare l’asse Cairo-Riyadh-Rabat, allargandola ad altre petromonarchie del Golfo. In vista di quella guerra tra Israele e Iran che evidentemente ritiene ormai sicura e che richiede una Arabia saudita più forte di quella attuale.

(foto dal sito www.msnbc.msn.com)

 

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

La lezione iraniana

di Michele Paris

La guerra illegale di Israele e Stati Uniti contro l’Iran non ha risolto nessuno dei “problemi” alla base dell’aggressione, ma ha se possibile aggravato le preoccupazioni dei due alleati relativamente ai rapporti di forza in Medio Oriente. La resistenza e la controffensiva della Repubblica Islamica hanno infatti...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy