USA, l’imbroglio del Mar Rosso

di Mario Lombardo

A quasi tre mesi dall’inizio della “missione” americana e britannica nel Mar Rosso, per contrastare le iniziative a sostegno della Resistenza palestinese del governo yemenita guidato dal movimento sciita Ansarallah (“Houthis)”, nessuno degli obiettivi fissati dall’amministrazione Biden sembra essere a portata di mano. Gran parte dei traffici commerciali lungo questa rotta, che collega...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Sahra Wagenknecht, nuova stella (rossa) tedesca

di redazione

Sahra Wagenknecht: «Ue troppo centralista, l’Ucraina non può vincere. È vero che molti elettori della vecchia sinistra sono andati a destra, non perché razzisti o nazionalisti, bensì perché insoddisfatti» BERLINO — Sahra Wagenknecht è di sinistra, conservatrice di sinistra, dice lei. Ha fondato un partito che porta il suo nome, perché – sostiene – il principale problema dei progressisti europei è che «la loro clientela oggi è fatta di privilegiati». I detrattori la accusano di essere populista, ma il partito cresce e in alcune regioni dell’Est è la seconda o terza forza. Abbastanza da poter rompere gli equilibri della politica tedesca. Insomma, è diventata un fenomeno. Ci accoglie nel suo studio, con i colleghi del...
> Leggi tutto...

di Rosa Ana De Santis

E’ anche grazie alla pubblicazione dell’articolo uscito sul Corriere della Sera che la storia di Luca, dopo molti anni, torna a fare il giro del web. Assurda nel suo epilogo e carica di domande senza risposte. Prima di tutto quelle delle indagini giudiziarie, trasformatesi in un giallo e ora prossime alla prescrizione. E’ il 7 febbraio del 2002 quando a soli 7 anni Luca, nel piccolo paese della Svizzera francese dove vive con la sua famiglia, Veysonnaz,viene ritrovato privo di sensi sulla neve gelida, nudo e malmenato.

Evidenti segni sulle natiche fanno pensare a delle frustate. Luca picchiato e seviziato da altri ragazzi più grandi, come un disegno del piccolo fratellino lascia intuire. Le fonti ufficiali parleranno invece di un cane assassino cui una giustizia evidentemente deviata e incredibile ha attribuito la capacità di denudare un bambino senza ridurre in brandelli gli indumenti.

Oggi Luca vive su una sedia a rotelle, ha conquistato dei miglioramenti nell’attività deambulatoria, ma non vede e la sua vita è diventata quella di un ragazzo con forti disabilità. A tutto questo l’ha portato un coma profondo durato tre mesi, dovuto alle botte e all’ipotermia che lo ha lasciato a un passo dalla morte. La famiglia però, e questo non è un dato meno importante del percorso di terapie e di sperimentazioni che affronta per il futuro di Luca, ha la certezza che non sia stato fatto il possibile per coprire i responsabili, pur non avendo in mano i nomi degli assassini,.

Un caso che assomiglia alla saga di Elisa Claps, con l’unica differenza grande che qui il sopravvissuto scampato all’assassinio parla di “ladri”, di “ragazzi che l’hanno spinto giù”, che lo obbligavano a “mangiare formiche”. Luca ricorda i nomi e i volti dei suoi aggressori: un ragazzino di 16 anni, uno di 14, uno di 9: tutti figli di famiglie perbene e facoltose. La difesa dimostrò che i ragazzi si trovavano a scuola, ma pare che neppure i registri di classe furono risparmiati alla contraffazione.

Tutto per coprire le sevizie ludiche e spietate che Luca ha pagato in nome del razzismo o di un banale gioco al massacro di ricchi annoiati, senza ragioni particolari. Nonostante le indagini siano state riaperte, nulla nella scacchiera delle responsabilità è cambiato, perché un bambino come Luca non è nei fatti considerato un testimone attendibile. E’ così che Luca è stato lasciato due volte a terra, due volte è stato battuto dal freddo e dalla violenza, nel più composto silenzio della più ordinata Svizzera.

Già al tempo dei fatti poco arrivò sulla stampa italiana, colpevole forse il fatto che Luca fosse un italiano oltre i confini nazionali e che la verità non dovesse essere al centro delle parole. La quasi certezza che il bambino non sarebbe sopravvissuto a quei traumi e ai 28° con cui era arrivato in ospedale - appoggiato sul ventre della madre - dovevano chiudere il cerchio delle alleanze omertose e della rassegnazione. Come le ossa di Elisa Claps nel sottotetto della Chiesa.

Eppure persino qui la verità è comunque arrivata. E nel caso di Luca che può parlare, ricordare, testimoniare, forse potrebbe e dovrebbe arrivare anche prima. Se solo la storia tornasse a infastidire i protagonisti, a ribaltare il tavolo delle carte lasciate a muffire, se solo la stampa accendesse la luce ai piedi di quel gruppetto di violenti o, meglio ancora, delle loro famiglie, potremmo capire a che razza appartengono dei cani che sbranano gratis un innocente e quella, non meno peggiore, di chi li protegge. Perché tanto Luca è rimasto al buio.   

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

Assange, complotto in pausa

di Michele Paris

L’unico aspetto positivo dell’opinione espressa martedì dall’Alta Corte britannica sull’estradizione di Julian Assange è che il fondatore di WikiLeaks non verrà consegnato nelle prossime ore alla “giustizia” americana. La decisione presa dai due giudici del tribunale di Londra segna infatti una nuova tappa della...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy