Pare indirizzarsi verso lo stallo assoluto la vicenda di Maurito Icardi, la cui permanenza all’Inter vede aumentare le possibilità di giorno in giorno. E’ il risultato di una scelta ostinata e poco intelligente del centravanti argentino, con cui la società nerazzurra non ha più intenzione di sedersi ad un tavolo se non per concordare la sua cessione. Ma Icardi ha ricevuto ben due offerte decisamente sontuose, una proveniente dal Monaco e l’altra dal Napoli, senza voler considerare quella della Roma. Per quanto riguarda giallorossi e  francesi il rifiuto di Icardi è sembrato tutto sommato comprensibile: nel caso della Roma l’assenza di un progetto vincente (semmai la tendenza pare essere la riduzione delle ambizioni) oltre  alla non partecipazione alla Champions spiegherebbe il rifiuto, mentre nel caso dei monegaschi il centravanti argentino si sarebbe trovato a giocare un torneo decisamente meno affascinante della serie a o della Liga o della Premier.

 

Quello che invece rischia di diventare un errore serio è il rifiuto di andare al Napoli. Non solo perché Ancelotti è uno dei migliori  allenatori del mondo e il Napoli è ormai stabilmente, dietro la Juventus, la migliore squadra italiana; ma anche perché il modulo con il quale gioca sarebbe l’ideale per Icardi, dato che si fonda sull’allargamento del campo delle operazioni offensive che si unisce ad una capacità di verticalizzazione centrale, con un gran lavoro delle ali e dei centrocampisti offensivi. Insomma l’ideale per chi aspetta in area palloni da indirizzare in rete come abitudine di Maurito, autentico killer degli ultimi 16 metri. Per fornire alcuni dati a supporto di quanto appena detto, basti ricordare che il migliore assist-man dello scorso torneo è stato Martens, con 11 assist; un gradino sotto Callejon con 10 e poi Insigne con 6. Nel nuovo Napoli giocherà anche Lozano, che nella scorsa stagione ha fornito 12 assist. Insomma al Napoli Icardi sarebbe servito come un principe e verrebbe elevato a icona della città se portasse con i suoi gol gli azzurri a vincere il titolo.

Icardi resta in parola con Paratici, le cui avances scorrette (ma ricambiate) a norma di regolamento iniziate nel Gennaio 2019 sono la causa dell’irrigidimento della società nerazzurra. Ma se non arriva Dybala, Icardi non parte, a meno di 80 milioni cash. De Laurentiis dice di aver pronti i 65 milioni di euro da offrire all’Inter, ma non è escluso che pensi di scagliare l’attacco finale a poche ore dalla chiusura del mercato. Il rischio è che l’Inter a quel punto decida di vendicarsi davvero e lasci l’argentino per sei mesi ad innaffiare le piante di Appiano Gentile.

Nel frattempo l’Inter pare voler chiudere la trattativa per Alexis Sanchez, il sui stipendio è superiore al valore del cartellino. Non è chiaro se lo United accetti di pagarne metà dello stipendio e la cessione con diritto di riscatto a 15 milioni, ma pare difficile immaginare che l’Inter sborsi 14 milioni di stipendio per poi magari comprarlo a 15 milioni l’anno dopo. Giocatore dalla tecnica e dalla velocità superiore, che conosce il calcio italiano, sebbene potrebbe ricostituire con Lukaku la coppia di attacco dello United, non sembra il miglior affare possibile. Da un anno e mezzo, infatti, il suo rendimento non somiglia nemmeno da lontano a ciò che eravamo abituati a vedere. Conte può certamente rigenerarlo ma resta una scommessa.

Come quella della Fiorentina per Frank Ribery, altro straordinario fuoriclasse ma la cui età non sembra favorire l’idea di investimento. Presentazione da grande star, tifosi felici e tecnico soddisfatto ma la sensazione di un colpo più mediatico che di sostanza resta. Certo che se trovasse la forma sufficiente per uno del suo livello, con lui su una fascia e Chiesa sull’altra la Fiorentina diverrebbe davvero temibile. A maggior ragione se, in linea con loro, dovesse trovare l’accordo per prendere l’ex trequartista dell’Inter, Rafinha, un altro che, da solo, fa girare un intero reparto. Insomma Speriamo che i diversi deludenti della Premier sbarcati in Italia non ci deludano. In fondo, da Cristiano Ronaldo a Ribery, non siamo poi così pignoli con l’anagrafe. Abbiamo bisogno di grande calcio.

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