di redazione

Milan e Fiorentina per la Champions, Palermo e Genoa per rimanere in A. Gli obiettivi sono diversi, ma ormai è evidente che le uniche emozioni superstiti nel Campionato riguardino queste due coppie di squadre. Sul primo versante, il più nobile, ieri pomeriggio i viola hanno messo pressione ai rossoneri, portandosi per qualche ora al terzo posto in classifica e relegando così virtualmente i milanisti alla (per loro) poco onorevole Europa League.

A Genova, contro la Samp, i toscani hanno dato l'ennesima prova di forza, dimostrando di essere la squadra più in forma di questo finale di stagione. Le due frecce in più nella faretra di Montella si chiamano Cuadrado e Ljajic, autori di un gol a testa. Il serbo ha anche fornito ad Aquilani l'assist per il definitivo 3-0. Il tutto sotto gli occhi del suo ex allenatore, Delio Rossi, con cui l'anno scorso aveva dato vita a una poco edificante rissa a bordo campo.

In serata però il Milan ha risposto con una partita al cardiopalma contro un Catania eroico almeno per un'ora. Nel primo tempo il vantaggio dei siciliani firmato Legrottaglie, seguito allo scadere dal pareggio di Flamini. Nella ripresa è iniziato lo show: prima il raddoppio del Catania con un'azione di contropiede strepitosa (palla dentro di Barrientos in versione Iniesta, tocco sotto di Bergessio in versione Messi), poi la doppietta su tap-in di Pazzini (secondo gol viziato da un fallo a inizio azione di Boateng incredibilmente ignorato dall'arbitro), infine il rigore (più che dubbio) trasformato da Balotelli, come sempre infallibile dagli 11 metri (anche perché si ferma durante la rincorsa).

Quanto all'altro big match di ieri, il derby della Mole non ha riservato grandi sorprese. Sotto una pioggia biblica, la Juventus ha sconfitto i cugini del Toro per 2-0: gran botta di Vidal dalla distanza e raddoppio sottoporta di Marchisio, al terzo gol in due partite contro i granata. Il Torino recrimina per un rigore non fischiato su Jonathas, trattenuto in area da Bonucci. Lo scudetto dei bianconeri è ormai una pura formalità, il tempo di far rinfrescare lo Champagne nel secchiello.

Facciamo ora un balzo in fondo alla classifica. Il Genoa ieri pensava probabilmente di poter mettere a segno lo scatto decisivo nella corsa per rimanere in A, ma l'obiettivo è stato centrato solo in parte. I rossoblù, a onor del vero, hanno fatto il loro, riuscendo a battere in trasferta il Chievo con un colpo di testa da grande attaccante di Borriello.

Quello che i liguri non potevano prevedere era che negli stessi minuti il Palermo stesse riservando lo stesso trattamento nientemeno che all'Inter. Per i nerazzurri è stata l'ennesima giornata da incubo: oltre alla sconfitta, arrivata per mano di Ilicic dopo uno svarione difensivo di Silvestre, gli interisti hanno dovuto incassare anche l'ennesimo infortunio, forse il più doloroso della stagione. Stavolta sul campo è rimasto Sua Maestà Capitan Javier Zanetti: sospetta rottura del tendine d'Achille e carriera a rischio. I suoi compagni ce l'hanno messa tutta a rimediare, ma Alvarez e Rocchi si sono dimostrati ancora una volta incapaci di reggere da soli il peso della fase offensiva. Quanto ai rosanero, con questo 1-0 rimangono agganciati in classifica al Genoa e continuano a sperare di rimanere in A.

A fare le spese delle due belle vittorie dei liguri e dei siciliani è stato il Siena, scivolato in un colpo solo dal quartultimo al penultimo posto. I toscani sono stati travolti in trasferta da una Roma straripante in attacco, con Osvaldo in versione Conte di Montecristo che si è concesso addirittura una tripletta. Nel 4-0 rifilato ai senesi, però, il gol più bello è stato senz'altro quello di Lamela: un sinistro al volo su un pallone che arrivava da dietro, con i giri contati dal piede di Totti.

I giallorossi consolidano così la loro quinta posizione, buona per l'Europa League. Strano a dirsi, ma questa è una notizia positiva per la Lazio. I biancocelesti stanno inanellando una serie di delusioni in questo girone di ritorno, ma sono in finale di Coppa Italia proprio con i cugini: se la Roma si qualificherà in Campionato per l'ex Coppa Uefa, a prescindere da come andrà la finale i biancazzurri saranno certi di poter giocare anche l'anno prossimo in Europa.

Non una grande consolazione, anche perché gli uomini di Petkovic avrebbero i mezzi per non dover dipendere dagli altri. Ma gli incubi del girone di ritorno continuano: ieri a Parma Klose & Company hanno avuto diverse occasioni, hanno dominato il secondo tempo, ma ancora una volta non sono riusciti a segnare. Risultato: un triste 0-0.

Ne ha approfittato l'Udinese, che con l'1-0 di sabato a Cagliari ha superato in una sola giornata Inter e Lazio, portandosi in solitaria al sesto posto. Il match è stato deciso da un bellissimo gol dell’argentino Roberto Pereyra, che ha messo il sigillo sulla quarta vittoria consecutiva dei friulani. Negli altri anticipi il Napoli senza Cavani si è sbarazzato del Pescara con un 3-0 maturato interamente nel secondo tempo (reti di Inler, Pandev e Dzemaili) e l'Atalanta ha pareggiato 1-1 in casa con il Bologna (a segno Giorgi per i bergamaschi e il solito Gilardino per gli emiliani).










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