di Carlo Musilli

Con un po' di fortuna e un super Tevez la Juve sbanca anche San Siro e arriva a 11 punti di vantaggio sulla Roma (che ha una partita in meno). Contro il Milan, però, è stata più dura di quanto non dica il 2-0 finale. Nel primo tempo i rossoneri collezionano una lunga serie di occasioni, senza mai riuscire a concretizzare (clamoroso il salvataggio di Bonucci su Kaka). La Juve è meno presente, ma riesce a passare con una zampata sottoporta di Llorente. Copione molto simile nella ripresa, con gli 11 di Seedorf che continuano a costruire e a sbagliare (almeno tre occasioni solo per Poli) e la Signora pronta a punire, stavolta con un capolavoro di Tevez, che - lascato incredibilmente libero - scaraventa sotto la traversa da fuori area. Nel finale un palo di Poga e una traversa di Robinho, ma il risultato non cambia più. La Juve vola a 69 punti, il Milan resta a 53, in decima posizione.

Molto meno cinica la Roma (58 punti), che sabato non va oltre uno scialbo 0-0 in casa contro l'Inter (a quota 41). La partita è brutta e sarà ricordata solo per un fallo da rigore di Benatia su Icardi non visto dall'arbitro. Per il resto, giallorossi e nerazzurri mettono in mostra una condizione atletica non sufficiente per due squadre che in questa stagione non hanno nemmeno avuto impegni europei da affrontare. Grande confusione a centrocampo, in attacco domina l'imprecisione.

Il passo falso dei capitolini non viene sfruttato dal Napoli (terzo con 52 punti), fermato sull'1-1 dal Livorno (terzultimo a quota 21). Gli azzurri passano in vantaggio con un rigore di Mertens, ma vengono raggiunti dai toscani con un autoscontro nell'area piccola al termine del quale Reina s'infila il pallone in porta con la schiena. Gli uomini di Benitez avrebbero tutto il tempo di rimettere in piedi l'incontro, ma senza Higuain l'attacco partenopeo perde buona parte del suo peso specifico. E le occasioni sfumano.

Ancora peggio del Napoli la Fiorentina (45 punti), sconfitta in casa dalla Lazio. Ai biancocelesti basta un'incredibile rovesciata messa a segno al quinto minuto da Cana per sbancare il Franchi e salire a 38 punti, staccando il Milan. Orfano di Pizarro e Borja Valero, il centrocampo viola fatica a macinare gioco. Aquilani non basta: né Quadrado né Matri hanno mai un pallone pulito su cui avventarsi.

In sesta posizione viaggiano appaiate Verona e Parma, entrambe a 40 punti. I veneti non vanno oltre un deludente 0-0 casalingo contro il Bologna (che con 22 punti è ancora in piena lotta per non retrocedere), ma devono anche ringraziare il portiere Rafael, capace di parare con sicurezza un rigore a Bianchi. Più concreto il Parma, che nel derby emiliano supera 1-0 fuori casa il Sassuolo (ultimo con 17 punti) grazie a un gol di Parolo.

Nella parte bassa della classifica fa rumore il 3-0 del Cagliari sull'Udinese - reti di Ibarbo, Vecino e Ibraimi - , che consente ai sardi di agganciare in classifica proprio i friulani, a 28 punti. Bel passo avanti anche del Genoa, che a Marassi batte 2-0 il Catania e raggiunge il Milan a quota 35. I siciliani, invece, restano penultimi con appena 19 punti. 

Subito sotto i gialloblu, a 31 punti, figurano Sampdoria e Atalanta. Tutt'altro che scontata la vittoria dei blucerchiati a Torino, dove i granata (36 punti, scavalcati dalla Lazio) vengono superati per 2-0 dalle reti di Okaka e Gabbiadini. Più prevedibile il successo dei bergamaschi sul Chievo (a quota 21 come il Livorno), battuto per 2-1 con i gol di Carmona e Cigarini, inframmezzati dal momentaneo pareggio di Dainelli.

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