di redazione

Dopo il capitombolo al Franchi, la Juventus cade per la seconda volta in questo Campionato. Merito di un grande Napoli, che al San Paolo s'impone per 2-0 sui bianconeri. Gli azzurri di Benitez non hanno mai giocato così bene in questa stagione: migliore in campo Insigne, ma i gol portano la firma di Callejon (in leggero fuorigioco) e Mertens, capace d'insaccare di destro nonostante le botte ricevute da Marchisio. I partenopei salgono così a 64 punti, mentre la Signora rimane a 81 e ora, per arrivare a quota 100, dovrà vincere perlomeno sei partite  pareggiarne una. 

La penultima sarà contro la Roma, che per ora si accontenta di limare il distacco in classifica dai campioni d'Italia. Con i gol di Destro e Bastos, i giallorossi superano a Reggio Emilia il Sassuolo (reo di aver perso palla sulla trequarti in occasione di entrambe le reti) e si portano a 70 punti. Il distacco dalla capolista è ora di 11 punti, che potrebbero diventare 8 in caso di vittoria dei capitolini sul Parma, con cui hanno ancora una partita da recuperare. Garcia dice di crederci fino al verdetto della matematica, ma purtroppo per lui il Campionato non durerà fino a novembre.

Subito dietro il terzetto di testa, altro passo falso della Fiorentina, che contro la Sampdoria non va oltre lo 0-0 e in diverse occasioni rischia addirittura di perdere. I viola non si schiodano da quota 51 e stasera l'Inter ha l'occasione di recuperare fino a -1 dai toscani (battendo il Livorno i nerazzurri arriverebbero a 51 punti) e di staccare allo stesso tempo il Parma, sconfitto all'Olimpico dalla Lazio.

La vittoria dei biancazzurri è quanto mai rocambolesca e arriva solo nei minuti di recupero grazie a una zampata di Candreva. Prima di allora, si è visto di tutto: rete di Lulic e pareggio di Biabiany, ritorno al gol di Klose e nuovo pareggio della premiata ditta Ciani-Marchetti, capace d'infilarsi in porta una palla difficilissima da lasciarsi sfuggire. Sul finale, i gialloblù buttano via la vittoria sprecando clamorosamente con Munari e Palladino e si allontanano dal sogno europeo.

In classifica, fra Parma e Lazio (rispettivamente a 47 e 45 punti) viaggia l'Atalanta dei miracoli targata Colantuono, che a Bologna mette a segno la sua sesta vittoria consecutiva, con un 2-0 figlio delle staffilate di De Luca ed Estigarribia. Gli emiliani, che non sanno più segnare, non si muovono da quota 26 punti e ora vedono da vicino la zona retrocessione.

A metà classifica, buone prestazioni di Verona (nono a 43 punti), Torino e Milan (entrambi a 42). I veneti tornano alla vittoria schiacciano 3-0 in casa il Genoa. Oltre alla bomba di Donadel, fa notizia la doppietta di Toni, che arriva a 15 reti in stagione proprio sotto gli occhi del ct azzurro Cesare Prandelli.

Quanto al Torino, il 2-1 sul Cagliari porta come al solito la firma di Cerci, autore dell'ennesimo gol in contropiede e di un assist al bacio per El Kaddouri. Inutile la zuccata della bandiera di Nenè: i sardi rimangono a 32 punti, in quindicesima posizione, una zona di classifica che ormai non fornisce particolari stimoli.

Il successo dei rossoneri, che bissano il trionfo contro la Fiorentina, si trasforma in una grande festa per Kakà, autore di una doppietta alla 300entisima partita con la maglia del Diavolo. In particolare, è la seconda rete del brasiliano a far tornare alla memoria i momenti d'oro del campione: un destro a giro pennellato dal vertice dell'area fin sotto l'incrocio opposto. Tutto il resto lo fa la difesa del Chievo, che da qualche tempo ha smarrito il concetto di marcatura. Per Pellissier e compagni, a 27 punti, il pericolo della B non è ancora sventato.

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