di redazione

Come Spartaco, il gladiatore della Tracia che capeggiò la rivolta degli schiavi più nota dell'antichità, Parma e Cesena si ribellano al loro destino. L'ultima e la penultima squadra in classifica fermano rispettivamente la seconda e la prima, per la felicità di chi ama le favole e l'ira funesta di chi gioca la schedina. Dei due clamorosi pareggi, il più spettacolare è quello del posticipo fra i romagnoli e la Juventus.

Dopo 17 minuti il Cesena passa in vantaggio con Djuric, ma prima dell'intervallo la Signora ribalta il risultato con una zuccata di Morata e una zampata di Marchisio. Sembra fatta per la capolista, ma nella ripresa succede l'incredibile: al 70esimo Brienza pareggia con un sinistro al volo e nel finale Vidal manda sul fondo un calcio di rigore.

La Juve perde così l'occasione di allungare a +9 sulla Roma, inchiodata sullo 0-0 nel pomeriggio da un Parma eroico. Nemmeno il ritorno di Gervinho e l'esordio di Doumbia sbloccano la squadra di Garcia, che non vince in casa dal 30 novembre. Giallorossi brutti e inconcludenti, gialloblu asserragliati a difesa della porta. Nel finale, pioggia di fischi da tutto l'Olimpico.

Nella parte bassa della zona Europa, Fiorentina e Lazio approfittano del passo falso del Napoli (42 punti), travolto sabato per 3-1 dal Palermo (a quota 33). Nell'altro anticipo della giornata, i viola (38 pt) battono con lo stesso risultato il Sassuolo, grazie a uno strepitoso Babacar, autore di una doppietta e di un assist per Salah. I biancocelesti (37 pt) rispondono domenica battendo di misura l'Udinese al Friuli. Decide Candreva, che punisce i fischi dei suoi ex tifosi con un cucchiaio dagli 11 metri.

La squadra di Pioli opera così il controsorpasso sulla Sampdoria (35 pt), battuta nella partita delle 18 dal Chievo (24 pt). I veneti vanno a segno con Izco e Meggiorini e conquistano un successo fondamentale in chiave salvezza, che consente loro di sorpassare l’Atalanta e agganciare l'Empoli e il Verona. Per Miahjilovic l'unica buona notizia è il primo gol del neoacquisto Muriel, peraltro su assist dell'altro nuovo arrivato Eto'o.

I blucerchiati, in attesa del derby di sabato, vengono raggiunti in classifica dal Genoa, che a Marassi demolisce il Verona 5-2. Da segnalare l'approdo al gol di Niang, che dopo 37 partite in A trova finalmente la strada della porta, e per ben due volte (la seconda con un colpo di testa da attaccante vero). Inutile, invece, la doppietta del solito Toni per i veneti.

Largo successo anche dell'Inter, che vince per la prima volta dopo sette anni sul campo dell'Atalanta. Il 4-1 finale è deciso soprattutto da una grande prestazione di Guarin, autore di due gol e di un assist per Palacio. A referto anche Shaquiri, che segna dal dischetto il suo primo gol in A.

I nerazzurri staccano così di due punti il Milan, che nella partita di fine mattinata non va oltre il pareggio contro l'Empoli. Destro illude San Siro con la prima rete in maglia rossonera, ma nella ripresa la difesa lignea dei rossoneri soccombe alla precisa testata di Maccarone, che svetta con facilità su Paletta.

La squadra di Inzaghi resta così a due distanze anche dal Torino (32 pt), che pareggia con El Kaddouri il vantaggio siglato dal classe 96 Donsah per il Cagliari (terzultimo con 20 punti).

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