di redazione

Dopo la débacle romanista a San Siro contro il Milan, è toccato alla Lazio cadere all’Olimpico sotto i colpi dell’Inter. Come con Biava contro l’Atalanta, ancora una volta è fatale ai biancocelesti il gol dell’ex. Anzi, in questo caso la doppietta. Hernanes sceglie proprio la sua ex squadra per rilanciarsi alla grande nelle gerarchie di Mancini, e con una punizione e una rete a 6 minuti dal termine (assist splendido di Palacio) ribalta il gol iniziale di Candreva. La squadra di Pioli chiude in 9 per le espulsioni di Mauricio (sullo 0-0) e Marchetti (sull'1-1). Inutile il rigore parato da Berisha a Icardi: la Lazio resta terzo a -1 dai cugini.

Nel più atteso degli anticipi di sabato la Roma viene sconfitta 2-0 a San Siro dal Milan e rimane a 64 punti. Ancora più sorprendente del risultato è la differenza di determinazione: i rossoneri (ora decimi a quota 46) non hanno più nulla da chiedere a questo Campionato sciagurato, ma per una sera "tornano quelli di dicembre" - per dirla con Inzaghi - e mettono sotto gli avversari dall'inizio alla fine; i giallorossi, al contrario, sembrano aver dimenticato che si stanno giocando la qualificazione Champions, tale è l'abulia in campo.

E nel tabellino dei marcatori c'è la beffa suprema per gli 11 di Garcia: dopo il primo gol in Serie A di Van Ginkel, il raddoppio porta la firma di Destro, che esulta dopo aver lasciato Roma a gennaio fra le polemiche. Inutile il rigore di Totti, brutto ma vincente. Il rendimento e il peso ingombrante del Capitano, che quest'anno ha fatto solo 3 gol su azione, sembrano il problema numero uno dei giallorossi, a cui probabilmente nel girone di ritorno una punta come Destro avrebbe fatto comodo.

La sconfitta della Roma dà una grande occasione al Napoli, che però domenica la spreca, non riuscendo a superare il Parma al Tardini e salendo a soli 60 punti. Apre le marcature Palladino, che sfrutta un errore in uscita di Andujar e un rimpallo fortunato. Gli azzurri pareggiano con un sinistro di Gabbiadini, ma dopo 5 minuti Andujar commette un altro errore sulla punizione di Jorquera. Entrano dalla panchina Callejon (che prende un palo) e Higuain, tenuti fuori inizialmente in vista del ritorno col Dnipro nella semifinale di Europa League, ma il pareggio è siglato da Mertens. Nel finale, Mirante para anche l'imparabile e dopo il triplice fischio è al centro di un parapiglia poco onorevole per gli azzurri.

Di tutt'altro segno le prestazioni di Sampdoria e Fiorentina (rispettivamente a 54 e 55 punti), in corsa per l'ultimo posto in Europa. I blucerchiati travolgono 4-1 l'Udinese con la doppietta di Soriano e le reti di Aquah e Duncan (inutile il rigore trasformato da Di Natale). I viola rispondono vincendo fuori casa il derby toscano contro l'Empoli. Gli uomini di Montella s'impongono 3-2 grazie a una grande prestazione dello sloveno Ilicic, autore di una doppietta e di un assist per Salah. La squadra di Sarri dimostra però grande orgoglio, trovando un momentaneo pareggio con Saponara, accorciando le distanze nel finale con Michedlidze e sfiorando il pari definitivo in pieno recupero con una punizione di Valdifiori, parata miracolosamente da Neto.

Un altro derby spettacolare è quello andato in scena a Verona fra Chievo e Hellas (42 e 41 punti). Succede tutto nel primo tempo: i padroni di casa vanno in vantaggio con Paloschi, vengono raggiunti e superati dai cugini con una zuccata di Juanito Gomez e la solita zampata di Toni, poi trovano il nuovo e definitivo pareggio con un rigore di Pellissier. Nella ripresa il Chievo ha almeno altre due occasioni per ribaltare nuovamente la partita, ma il risultato non cambia più.

In chiave salvezza, l'1-1 del Cagliari allo Juventus Stadium (rete di Pogba al rientro, pareggio di Rossettini, clamoroso errore di Sau nel finale) e la contemporanea vittoria dell'Atalanta sul Palermo hanno il sapore di una sentenza definitiva per i sardi, ora a -5 dalla zona salvezza con sole due partite ancora da giocare. La squadra di Reja vince in trasferta con un 3-2 in cui si vede di tutto: dall'autogol del rosanero Andelkovic al rigore sbagliato da Belotti dopo una follia di Avramov, che dribbla Vasquez e poi si addormenta, dando il tempo all'avversario di rialzarsi, tornare indietro e soffiargli il pallone. Il portiere serbo completa quindi il capolavoro con un fallo da espulsione.  

Dice addio a ogni velleità di salvezza anche il Cesena, condannato dal 3-2 subìto in rimonta per mano del Sassuolo, che invece è ormai certo di rimanere in A. Meraviglioso ma inutile il momentaneo 2-0 dei padroni di Casa: a una velocità incredibilmente inferiore, ma la dinamica dell'azione ricorda quella del secondo gol di Messi contro il Bayern. Stavolta però la palle era tra i piedi di Ciccio Brienza.





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