di redazione

Quinta vittoria su cinque partite (non succedeva dal '66-67) e per la quarta volta il risultato finale è 1-0. Continua il sogno a punteggio pieno dell'Inter, che stavolta supera di misura il Verona con un'incornata imperiosa di Felipe Melo, uno dei protagonisti meno attesi di questo inizio di stagione. Il gioco dei nerazzurri non è ancora esattamente uno spettacolo da stropicciarsi gli occhi, ma per i tifosi, per il momento, va benissimo così. Forse preferirebbero vincere con più di un gol di scarto per finire una partita in tranquillità, ma in fondo non serve, almeno finché la difesa regge così bene (un solo gol subito finora, dal Carpi) e la dea bendata fa il suo.

Dietro ai nerazzurri sono in molte a steccare. Il risultato più clamoroso è quello dei Campioni d'Italia in carica. Prima della partita, che il Frosinone dovesse mettere a segno il suo primo punto in serie A allo Juventus Stadium era pura fantascienza. Eppure è andata proprio così, grazie al gol al 92esimo con cui Blanchard ha pareggiato il vantaggio iniziale firmato Zaza. I bianconeri non riescono quindi a dare seguito alla vittoria di domenica contro il Genoa e si fermano a 5 punti, già a meno 10 dalla vetta. Allegri rimanda ancora l'appuntamento con il primo successo allo Stadium.

Tira il freno a mano anche il Napoli, come la Juventus fermato da una neopromossa. Dopo i 10 gol marcati nelle ultime due partite contro Bruge e Lazio sembrava impossibile che l'attacco di Sarri potesse rimanere a secco in casa del Carpi, ma effettivamente lo 0-0 resiste fino alla fine. Un pugno di mosche che fa seguito a due manite.

Gli azzurri (6 punti) si vedono così staccare in classifica dalla Lazio, che sale a quota 9 dopo il 2-0 rifilato al Genoa sul prato dell'Olimpico. A suo modo, è un risultato storico: non tanto per il periodo psicodrammatico attraversato dagli 11 di Pioli (che fin qui hanno vinto tutte le partite in casa e perso rovinosamente tutte le trasferte), ma perché negli 8 precedenti scontri diretti aveva sempre vinto il Grifone. Stavolta i liguri si sono dovuti inchinare al ritorno al gol di due pedine finora mancanti nella scacchiera laziale: Djordjevic e Felipe Anderson.

Ben diverso l'umore sull'altra sponda del Tevere, quella giallorossa. Dopo il pareggio casalingo contro il Sassuolo, la Roma di Garcia delude ancora, rimediando una sconfitta sul campo della Sampdoria. Come domenica, Salah prova a metterci una pezza, pareggiando alla grande la staffilata iniziale di Eder. Ma stavolta non basta, perché a decidere la partita è una goffa autorete di Manolas, che devia nella sua porta un cross del solito Eder. Beffa suprema: la Roma, a 8 punti, si vede scavalcare di una lunghezza dai cugini biancocelesti, in piena crisi.

Quanto ai blucerchiati, raggiungono in quarta posizione il Torino a 10 punti, stessa quota del Chievo, che sconfigge 1-0 proprio i granata (gol di Castro). Al secondo posto sale la Fiorentina, che infila la terza vittoria consecutiva superando 2-0 il Bologna con le reti di Blaszczykowski e Kalinic.

Il terzo gradino del podio viene conquistato invece allo spettacolare Sassuolo di Di Francesco, vittorioso di misura in casa del Palermo grazie a una staffilata da fuori del redivivo Floccari.

Chiude il quadro della giornata l'anticipo vinto faticosamente per 3-2 dal Milan contro l'Udinese. In casa rossonera, a quanto pare, Balo è tornato. La difesa ancora no.

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