Mercoledì, fino a un certo punto del turno infrasettimanale, il Napoli era a -9 dalla Juventus. Quattro giorni dopo si ritrova a -1. Dopo il miracolo a Crotone, arriva quello della squadra di Sarri a Torino, dove gli azzurri espugnano lo Stadium con un gol di testa al 90esimo di Koulibaly.

 

Bravo il Napoli a crederci fino all’ultimo, ma è inevitabile sottolineare i demeriti di questa Juventus. Nella gara più importante della stagione, i bianconeri giocano senza convinzione né cattiveria, difendendo con ordine ma in modo passivo, accontentandosi del pareggio. Due numeri descrivono la partita meglio di qualsiasi commento: la Signora ha completato 220 passaggi meno del Napoli, chiudendo la partita con zero tiri in porta.

 

 

Al terzo appuntamento cruciale di questa stagione, la Juve crolla per la terza volta nel finale. Era già successo con il gol di Murgia in Supercoppa contro la Lazio e con il rigore di Cristiano Ronaldo in Champions League contro il Real. E come in Eruopa, anche contro il Napoli la responsabilità della sconfitta ricade su Benatia, che si fa superare con facilità irrisoria dal centrale senegalese. Intendiamoci, Koulibaly è un colosso che nei duelli fisici non teme avversari, ma il marocchino doveva tenere la posizione con più esperienza.

 

Ora il Campionato è più che mai aperto, ma la Juve ha due trasferte impegnative da affrontare, contro Roma e Inter. Chissà che alla fine Spal e Crotone si rivelino per Allegri quello che per Ancelotti, nel 2000, fu il Perugia. 

 

Nella lotta per la zona Champions League, Lazio e Inter tengono il passo della Roma, che sabato aveva battuto 3-0 la Spal in trasferta. I biancocelesti travolgono 4-0 all’Olimpico la Sampdoria con due reti per tempo: Milinkovic Savic e De Vrij nella prima frazione, doppietta di Immobile nel finale.

 

L’attaccante di Torre Annunziata guadagna una rete di vantaggio in classifica cannonieri su Icardi (ora siamo 29 a 26), che negli stessi minuti apre le marcature per i suoi sul campo del Chievo. I nerazzurri segnano anche il 2-0 con Perisic, ma poi i padroni di casa accorciano con Stepinski e sfiorano il pari al 95esimo. Il risultato però non cambia più e la squadra di Spalletti rimane a una sola lunghezza dalle due romane (67 punti a 66).

 

Di tutt’altro segno il clima in casa Milan, superato dall’Atalanta al sesto posto (55 punti a 54). In uno degli anticipi di giornata, i rossoneri riescono farsi beffare a San Siro dal Benevento: dopo aver conquistato il primo punto in Serie A nella gara di andata contro la squadra di Gattuso (in quell’occasione segnò il portiere), i campani scelgono la Scala del Calcio per togliersi la soddisfazione della prima vittoria in trasferta. La retrocessione matematica ormai è vicina, ma non si può dire che in questa stagione il Benevento non si sia levato qualche soddisfazione.

 

L’Atalanta approfitta del passo falso del Milan battendo 2-1 a Bergamo il Torino coi gol di Freuler e Gosens, inframmezzati dal momentaneo pari di Ljajic. Gli 11 di Gasperini sono ora soli al sesto posto, l’ultimo buono per l’Europa League. Se il Milan non riuscirà a operare il controsorpasso nelle ultime cinque giornate e perderà la finale di Coppa Italia contro la Juve, l’anno prossimo non giocherà nemmeno nell’Europa minore. E dire che la dirigenza era convinta di aver costruito una squadra da Champions League.

 

Perde terreno dal treno europeo anche la Fiorentina (51 pt), che torna sconfitta dalla trasferta contro il Sassuolo. Una magia del mancino Politano al 40esimo regala i tre punti a Iachini, dopo che i viola erano rimasti in 10 dalla mezzora per l'espulsione del mediano Dabo.

 

Nella lotta per non retrocedere – aspettando stasera Genoa-Verona – il Cagliari guadagna un punto importante in casa contro il Bologna (0-0) e aggancia a 33 punti l’Udinese, reduce dall’11esima sconfitta consecutiva.

 

Stavolta a imporsi sul campo dei friulani è il Crotone, capace di rimontare con Simy e Faraoni il vantaggio iniziale firmato per i padroni di casa da Lasagna. I calabresi superano così di 2 lunghezze la Spal (31 punti a 29), che oggi sarebbe l’ultima squadra ad andare in B dopo Benevento e Verona.

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