Recupera la prima, recupera la seconda, alla terza il Napoli di Ancelotti non ha recuperato e la sorpresa della giornata è che la Sampdoria di Gianpaolo gli ha rifilato un 3 a 0 difficile da dimenticare. Risultato inaspettato ma strameritato da parte dei liguri, mentre i partenopei sono apparsi lenti, con poca grinta, a corto di idee e con un briciolo di supponenza.

 

Abbastanza sorprendente anche la vittoria del Cagliari sul campo dell’Atalanta, cui l’uscita ai rigori dall’Europa League pare aver lasciato scorie mentali oltre che fisiche. Che poi dietro la Juve in classifica si trovino Sassuolo e Spal è una sorpresa ulteriore.

 

Per smettere di sorprendersi si deve andare su altri campi. La Juventus batte il Parma in trasferta e fa tre su tre. Non incanta, soffre persino, ma pur senza i gol di Cristiano Ronaldo e con Dybala spettatore, vince comunque grazie a Marione Manzukic. In molti si domandano quando arriverà il primo gol del fuoriclasse portoghese, ma francamente il tema riguarda solo lui e i suoi tifosi.

 

 

La Juventus, per ora, sta dimostrando di non dipendere da lui come invece dipendeva il Real Madrid. La forza dei bianconeri è quella di poter disporre di due squadre, dal momento che i cosiddetti “panchinari” sarebbero titolari fissi in ogni squadra italiana. Quindi, in attesa di vedere quale sarà l’impatto di Ronaldo sulla Champions, è prima in classifica senza doversi spremere più di tanto.

 

Era atteso Nainggolan e al suo esordio ufficiale trova la sua prima rete - che celebra con un omaggio alla tifoseria - e l’Inter trova la sua prima vittoria stagionale battendo con un sonoro 3 a 0 la squadra allenata da Pippo Inzaghi. Che è compagine apparsa davvero poco in condizione e timorosa dell’avversario, con Dzemaili svagato, Destro fuori condizione, Falcinelli privo di spunti e Poli, pur autore di un’ottima gara, con solo 45 minuti nelle gambe.

 

Il risultato ottenuto (senza Icardi e Martinez, entrambi alle prese con risentimenti muscolari) non deve però far pensare che l’Inter abbia trovato la quadra. Manovra lenta e idee scarse, smarcamento senza palla insufficiente e penetrazione centrale quasi assente. E’ vero che il Bologna ha piazzato tutti i suoi undici dietro la linea della palla erigendo un muro davanti alla sua area e che, per conseguenza, la squadra di Spalletti ha avuto non poche difficoltà per costruire azioni pericolose.

 

Si è parlato molto e bene del mercato dell’Inter e non vi è dubbio che l’arrivo di Najingolan, di De Vrji e Politano, Asamoah e Lautaro Martinez, Vrsaliko e Keyta siano notevolissimi inneschi. Ma integrano senza necessariamente migliorare. Brozovic crescerà di condizione ma non si può pensare che giochi in cabina di regia 60 partite e l’Inter non ha un suo sostituto. Il limite evidente è proprio l’uscita di un giocatore come Rafhina, che aveva la capacità di inventare, saltare l’uomo e anche concludere e, quanto alle fasce, Asamoah resta troppo bloccato e non cerca mai la percussione e D’Ambrosio - pure ottimo giocatore - quando scende non è certo Cancelo. Orfana di quei due la squadra di Spalletti (che appare alle prese con alcuni problemi di modulo e uomini) ha perso fantasia e imprevedibilità, capacità di costruire superiorità numerica e tecnica. Certo, con Nainggolan l’energia e la capacità di strappare è aumentata, ma non può bastare. Difficile che possa contrastare la Juventus e solo la costruzione ancor più complicata della Roma potrà facilitarne il posizionamento in zona Champions.

 

Già, la Roma, che perde all’ultimo minuto - e forse immeritatamente ma con il Torino era successo esattamente il contrario - la sfida con il Milan. Una prestazione che lascia diversi interrogativi sul mercato svolto, soprattutto in ordine al centrocampo, che ha perso Najingolan e Strootman che non possono essere certo sostituiti da Pastore e Cristante, davvero diversi e con altre caratteristiche. Difficile riconoscere la mano di Di Francesco nella squadra vista contro il Milan. A parte Zonzi che si è presentato nel peggiore dei modi, con errori che hanno determinato entrambi i gol del Milan, De Rossi sbaglia non pochi appoggi e sembra difficile che possa reggere sempre a un buon livello campionato e coppe, Pastore è impercettibile, Scick non è in grado di fare la differenza e, schierato con Dzeko, provoca solo confusione. Insomma la Roma non dispone di un regista che organizzi il gioco e così non può fare a meno di Florenzi, di Under e Kluivert se vuole almeno dinamismo e fantasia in campo.

 

Il Milan ha anch’esso non pochi problemi. Non si capisce chi dovrebbe costruire il gioco, il centrocampo filtra poco e propone sempre le stesse giocate, ma con Chalanoglu, Bonaventura e Suso fuori condizione e Higuain poco servito non si va lontano, pur avendo in Cutrone un risolutore di problemi. Forse è difficile chiedere a Gattuso di infondere schemi e non solo grinta ma il Milan sembra una squadra destinata a vivere di giocate individuali e di strappi improvvisi pi che di una identità calcistica precisa e vincente. E Conte è in finestra a vedere cosa succede...

 

Il Sassuolo strapazza il Genoa con un 5 a 3 che fino a 20 minuti dalla fine era addirittura un 5 a 1. Il che significa che la sua prima vittoria con l’Inter non era un fuoco fatuo: gli emiliani giocano un buon calcio e corrono come poche altre squadre in questa prima fase e il secondo posto in classifica, per quanto dopo tre partite questa non sia da prendere troppo sul serio, dice comunque che il campionato del Sassuolo sarà probabilmente interessante.

 

La Lazio ha ragione di misura del Frosinone, davvero poco attrezzato per un campionato senza spasmi. Il gol di Luis Alberto porta i primi tre punti di quest'anno e sebbene al momento la Lazio non somiglia molto a quella vista l'anno scorso, questa prima vittoria potrebbe innescare un processo di stabilizzazione al quale la sosta non potrà che giovare.

 

Tra Chievo ed Empoli finisce 0 a 0 e la Fiorentina di Pioli in casa batte l’Udinese, stavolta per 1 a 0. I tre punti ci sono, non sempre si possono fare sei gol.

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