Una partita tesa e un risultato come da pronostico: la Juventus batte l’Inter al Meazza e si porta in testa alla classifica, scavalcando proprio i nerazzurri. Una Inter che sconta la scarsa esperienza di molti dei suoi e che vede uscire per stiramento Sensi, il suo ispiratore della trequarti, sostituito da Vecino, giocatore ad altissima inutilità. La Juventus schiera in primo luogo lo spessore e l’esperienza di molti dei suoi campioni, Sarri schiera Dybala al posto di Higuain (i due argentini alternatisi firmano i gol) e la Juve gioca una partita molto concentrata ed aggressiva.

L’Inter, da parte sua, disputa un buon primo tempo ma esaurisce la benzina all’inizio della ripresa, le tossine di Barcellona non sono scomparse. La squadra di Conte (che ha caricato troppo e nel modo sbagliato la partita) paga soprattutto una panchina corta e non all’altezza dei titolari e prende il secondo gol da Higuain nella stessa situazione del secondo gol di Suarez a Barcellona, ovvero con una penetrazione centrale, cosa che i tre giganti difensivi nerazzurri sembrano non riuscire ad evitare. Lukaku delude e Lautaro Martinez deve fare gli straordinari in attacco, ma l’Inter si arrocca troppo a ridosso della sua area e per la tecnica individuale in possesso della Juventus è un regalo. Così, anche con Ronaldo in ombra, i bianconeri di Sarri trovano la vittoria più importante. Non felicissimo, come previsto, l’arbitraggio di Rocchi, in alcune circostanze (due interventi fallosi in area juventina) non se la sente di castigare con un altro penalty la Juventus.

Dunque cambia la testa della classifica, con la Juve al comando e l’Inter (che perde la sua imbattibilità) seconda. In terza posizione, con 16 punti, si conferma l’Atalanta, che dopo la beffa atroce subita per mano dello Shakhtar in Champions League rialza la testa in Campionato battendo 3-1 il Lecce. Reti di Zapata, Gomez e Gosens.

Aumenta così il distacco dal Napoli, ora quarto a -3 dalla Dea dopo il deludente (e noioso) pareggio a reti inviolate sul campo del Torino.

Domenica amara, invece, per le romane, anche se per motivi inversi. All’Olimpico, il Cagliari passa in vantaggio con un rigore di Joao Pedro, ma la Roma trova il pari prima di metà gara grazie a un'autorete di Ceppitelli. A pochi minuti dalla fine l’arbitro annulla un gol di Kalinic per carica sul portiere. Apriti cielo: proteste furibonde di tutto lo staff giallorosso dopo il fischio finale. Espulso Fonseca.

Bella partita invece a Bologna, dove nel primo tempo la Lazio passa in svantaggio per due volte ma pareggia in entrambi i casi con il solito Immobile. Nella ripresa Lucas Leiva viene espulso e le cose sembrano mettersi bene per gli emiliani, che però poi vengono ripresi anche sulla parità numerica per un rosso a Medel. Una manciata di minuti prima del recupero, Correa stampa sulla traversa il rigore che valeva i tre punti, confermando di avere grandi limiti quando si tratta di fare la differenza.

Dopo mesi di crisi, la Fiorentina continua la resurrezione dalle ceneri e al Franchi contro l’Udinese trova la terza vittoria consecutiva. I viola passano con un colpo di testa del difensore Milenkovic. Il Var annulla un gol a Nestorovski, espulso Tudor.

Si riprende anche il Milan, che dopo tre sconfitte consecutive e il peggior esordio in Campionato degli ultimi 80 ritrova il successo a Marassi contro il Genoa. I rossoblù passano in vantaggio con Schone grazie a una papera di Reina. Theo e Kessie - su rigore – ribaltano il risultato nella ripresa. Nel finale altro errore del portiere spagnolo, che però si riscatta parando il tiro dal dischetto del danese.

A quota 9 come i rossoneri c’è il Verona, che a sua volta torna alla vittoria dopo due pareggi e due sconfitte. L'Hellas s’impone 2-0 con gol del difensore Kumbulla in avvio e autogol di Murru nel finale. Blucerchiati meglio nel secondo tempo con l’ingresso di Rigoni e Caprari, ma la classifica è impietosa (3 punti, ultima posizione) e la panchina del tecnico Di Francesco è ormai a rischio.

In coda, importante successo per la Spal, che sale a quota 6 superando di misura il Parma in casa. Grazie a un gol di Petagna, la squadra di Semplici ottiene tre punti pesanti in chiave salvezza, nonostante l'espulsione di Strefezza che la lascia in inferiorità numerica nei venti minuti finali.

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