di Roberta Folatti

La morte non è una cosa seria

L'ultimo film di Frank Oz sembra la saga del "politicamente scorretto". Tutto viene desacralizzato, a partire dalla morte. Quel che succede in poche ore durante un funerale alto-borghese, celebrato in un'austera residenza inglese, è il compendio di tutte le possibili farse sull'argomento.
Si parte dallo scambio di bare per arrivare agli uomini nudi sul tetto, passando per gag che prendono in giro nani, ipocondriaci, vecchi in carrozzina e chi più ne ha più ne metta. Il pubblico in sala ride, molto, anche se non tutte le trovate sono particolarmente riuscite e la qualità a tratti precipita.
Lo humour nero di Funeral party è comunque qualitativamente superiore a quello dei film italiani che sbancano i nostri botteghini e, malgrado gli argomenti trattati, non scade mai nella volgarità nostrana.
Il gruppo di attori - tutti inglesi eccettuato l'irresistibile "piccoletto" che è americano - è formidabile e già questo fa meritare alle pellicola il successo che gli è stato tributato al Festival di Locarno. Il pubblico lo ha votato come miglior film, e questo dimostra senz'ombra di dubbio che Funeral party è in grado di regalare un'ora e mezza di spensierata ilarità.

Ma veniamo alla trama. Le esequie di un compassato (in apparenza!) signore settantenne richiamano parenti e amici nella residenza di campagna dove viveva con la moglie. Peccato che tra questi vi sia un cugino che si serve dei suoi studi in Farmacia per preparare pericolosi intrugli “psichedelici”, i quali poi finiscono ingoiati per sbaglio da una serie di ignari partecipanti al funerale con effetti a dir poco grotteschi.

Al centro della vicenda i due figli del defunto, un po’ “fratelli coltelli”, e un nano dallo sguardo spiritato, che con le sue rivelazioni “hard” scardina certezze, dando una decisa spallata all’immagine integerrima che il morto si era costruito in una vita intera. Dopo scombussolamenti e risate, gente in preda agli effetti allucinogeni di un falso valium, nani legati e imbavagliati per punirli degli intenti ricattatori, tentativi di “sepolture di massa”, il lieto fine è alle porte e prevede anche la riconciliazione tra fratelli, fino a quel momento su posizioni inconciliabili.
Insomma un florilegio di gag, talmente forsennato da far quasi girare la testa. Nel mucchio alcune non sono all’altezza ma la risata (forse per contagio) regna sovrana.

Funeral party (Germania, Gran Bretagna, Usa, 2007)
Regia: Frank Oz
Cast: Matthew MacFayden, Rupert Graves, Peter Dinklage, Daisy Donovan
Distribuzione: Mikado



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