di Roberta Folatti

Galeotta fu la torta al mirtillo

Il titolo italiano del nuovo film di Wong Kar-wai (ma chi sceglie di titoli dei film in Italia? E non sarebbe meglio lasciarli il più possibile “confinanti” con l’originale?) mette completamente fuori strada e – diciamolo – fa un grosso torto all’opera. Questa volta l’autore del mitico “In the mood for love” ambienta la storia di Elisabeth e Jeremie in America, in un bar di New York e sulle strade di quel paese, da Memphis al Nevada. Ma l’occhio con cui riprende i suoi personaggi è quello di sempre e la sua capacità di svelare le emozioni più intime senza bisogno di tante parole, di creare atmosfere dense, nervose, pronte ad amplificare sentimenti compressi, a denudare interiorità rimane la stessa. Come la sua spiccata sensibilità verso le immagini raffinate, esteticamente significative, dotate di una loro autonomia a livello visivo.

Un bacio romantico è molto curato anche dal punto di vista musicale, e non poteva essere altrimenti visto che la protagonista femminile è Norah Jones. Nei film di Wong Kar-wai, dai dialoghi così minimali, così essenziali, la colonna sonora è determinante e sostituisce spesso le parole. Emozioni che chiedono un passaggio alle note musicali per arrivare a destinazione.

Siamo in una New York notturna, Elisabeth entra nella tavola calda di Jeremie sempre intorno all’ora di chiusura e – inizialmente – alla ricerca dell’uomo di cui è innamorata. Quando intuisce che lui la tradisce, affida a Jeremie le chiavi di casa che intende restituirgli. Queste finiscono in un’ampolla di vetro, insieme ad altri mazzi, ciascuno con la sua storia, unica e particolare. Quest’oggetto sarà uno dei più simbolici della pellicola, scelto per rappresentare la labilità dei rapporti, la loro insondabile fragilità. Persone che hanno condiviso una casa dimenticano nel vaso di Jeremie per settimane, mesi, anni, a volte per sempre, ciò che li introduceva in quel legame.

Anche l’uomo con cui ha una stora Elisabeth non passa a ritirare le sue chiavi, facendole capire che il loro rapporto si è improvvisamente raggelato.
E di rapporti raggelati la ragazza ne incontrerà molti nel suo peregrinare per le strade d’America, da un luogo all’altro, da un’ocupazione all’altra. Il poliziotto schiavo dell’alcol e la donna che ha sposato e che a un certo punto lo ha abbandonato, la giocatrice di poker e suo padre, che le ha “trasmesso” il vizio del gioco quando era molto piccola. Storie di incomprensioni profonde, di fughe, di ferite inferte senza volerlo, di solitudini arginate con palliativi come l’alcol o la promiscuità. Ma Elisabeth ha qualcuno che l’aspetta al termine del suo viaggio e il legame con Jeremie, nato mangiando la sua torta al mirtillo e confidandoli dispiaceri e speranze, si rafforza con la distanza.

Wong Kar-wai si rinnova nella continuità, riesce a stabilire un’initmità coi personaggi attraverso i loro volti, la ricerca su di essi di sfumature e mutamenti. Se in qualche punto il ritmo del film, di per sè lento, sembra incepparsi è forse un problema di sceneggiatura.

Un bacio romantico (Francia, Cina, Hong Kong, 2007)
Regia: Wong Kar-wai
Fotografia: Darius Khondji
Musiche: Ry Cooder
Cast: Jude Law, Norah Jones, Rachel Weisz, Natalie Portman
Distribuzione: Bim




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